Texsas, il ginecologo McMorries avrebbe inseminato decine di pazienti, scoperto da sua “figlia” dopo le ricerche sul sito Ancestry.com
Una storia che ha dell’incredibile arriva dal Texas, dove un rispettabilissimo ginecologo ha inseminato con il suo sperma decine e decine di sue pazienti, facendole credere che l’inseminazione artificiale fosse andata a buon fine. Il “medico della fertilità” si chiama Kim McMorries ed è considerato un dottore rispettabile e rispettato. Il ginecologo gestisce la “Women’s Center”, clinica di ostetricia, ginecologia e sterilità nella piccola città di Nacogdoches. A smascherare il dottore è stata una delle sue “figlie”, Eve Wiley di 31 anni. Una scoperta shock fatta dalla giovane donna che ha addirittura intessuto una relazione amorosa con l’uomo che credeva fosse il suo padre biologico, Steve Scholl, nome in codice “Donor #106”. Ma come è arrivata la giovane a scoprire la verità? Eve a un certo punto della sua storia ha voluto vederci chiaro. La giovane 31enne ha avviato una serie di ricerche attraverso il sito web Ancestry.com e si è sottoposta a ben 23 esami genetici. Ed ecco svelata la cruda verità: gli esami clinici hanno indicato nel dottor Kim McMorries il suo vero padre biologico. Il medico della fertilità ha mescolato il suo sperma con quello del donatore dopo che il donatore ha fallito cinque volte e ha inseminato la madre di Wiley, Margo Williams. La mamma della giovane ha detto che non ha acconsentito e non era a conoscenza che in quella clinica accadevano certe cose. Wiley ora sta cercando di avviare una campagna per ottenere un cambiamento nella legge per rendere un atto del genere assimilabile al reato di violenza sessuale per i fornitori di assistenza sanitaria per impiantare sperma, uova o embrioni da un donatore non autorizzato. Eve Wiley ha passato anni a cercare suo padre dopo aver appreso che era stata concepita per inseminazione artificiale nel 1987. Allucinanti anche le dichiarazioni del ginecologo: “Ho appreso questa pratica sin da quando ero studente universitario. A quei tempi era normale, tutto si poteva fare”