Quinto giorno di guerra in Ucraina. Oggi è il d-day dell’incontro tra la delegazione russa e quella di Kiev, per cercare una difficile trattativa. Le parti si sono incontrate sulle rive del fiume Pripyat, in territorio bielorusso ma ad un tiro di schioppo dal confine ucraino. A guidare la delegazione di Mosca è arrivato Vladimir Medinsky, ex ministro della Cultura, nonché assistente del premier russo Vladimir Putin (e molto vicino alle sue posizioni). La delegazione ucraina è invece guidata dal ministro della Difesa Oleksii Reznikov e dal leader del partito del presidente Zelensky, David Arakhamia. Da parte delle autorità di Kiev c’è molto scetticismo sull’esito del dialogo anche, se viene ribadito, nessuno si tirerà indietro. “Noi andiamo a trattare per la pace non certo per la resa” viene sottolineato. Al tavolo delle trattative, l’Ucraina ha chiesto il “cessate il fuoco immediato” e il “ritiro delle truppe russe”. Nota di cronaca: alle trattative starebbe partecipando anche Roman Abramovich. Il il milionario russo sarebbe giunto in Bielorussia, su richiesta esplicita dell’Ucraina, proprio per assistere ai negoziati tra i due paesi. La notizia è stata diffusa dal Jerusalem Post secondo cui il patron del Chelsea, che è in possesso anche di passaporto israeliano, è stato richiesto da Kiev “per aiutare nei colloqui e ha viaggiato fino in Bielorussia per partecipare alle discussioni”. Intanto, per quanto concerne le operazioni militari, la capitale Kiev continua a rimanere sotto il tiro di russi con le truppe di Putin che hanno annunciato di aver preso il controllo di Berdyansk (sudest) e di aver “completamente” assediato le città ucraine di Kherson e Genichesk. Nel bollettino del ministero della Difesa russa vengono anche citati episodi di resa di militari di Kiev. Tutto questo mentre, dal canto suo, l’esercito ucraino fa sapere che le truppe di Mosca avrebbero “rallentato l’offensiva” con le autorità che hanno aggiornato il macabro bilancio delle vittime civili: 352 morti, di cui 14 bambini. Sul fronte russo, ancora, pesa l’accusa di Mosca secondo la quale l’esercito di “Kiev userebbe i civili come scudi umani”. Per quanto concerne, invece, il versante della “guerra economica”, tutti gli occhi sono puntati sui mercati finanziari per gli effetti delle dure sanzioni economiche varate da Ue e Usa. Effetti che pesano e non poco, sulle quotazioni del gas. E che fanno sbottare il Cremlino: “dall’Ue misure ostili e non amichevoli” è l’accusa. “Mosca isolata, Putin deve fallire” è il laconico commento del premier britannico Boris Johnson. L’Onu intanto ha convocato per oggi una assemblea d’emergenza: non accadeva dal 1982.
Guerra in Ucraina: avviati i negoziati. Kiev chiede “cessate il fuoco immediato e ritiro delle truppe russe”
Ma il Cremlino attacca: "Usano i civili come scudi umani e da Ue misure ostili e non amichevoli"

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