Richard Yu, Ceo Consdume Business Group, ha presentato il Mate X2 (erede del Mate Xs) rivelando anche che la versione per smartphone del sistema HarmonyOS inizierà a diffondersi in aprile. Huawei Mate X2 dispone di un display da 8,01 pollici quando è aperto, con uno schermo principale da 6,45 pollici sul davanti. L’azienda ha detto che il display interno è stato progettato per offrire un riflesso minimo e una migliore esperienza di lettura. Oltre ai miglioramenti del display, ci sono i miglioramenti alla tecnologia della cerniera. Per rendere il telefono più piatto quando è piegato.
Il dispositivo utilizza un chipset Kirin 9000, con quello che Yu ha affermato essere il modem 5G più potente del mondo. E una fotocamera e sistemi di imaging “all’avanguardia”. Viene fornito con due opzioni di memoria: una versione da 256GB che costa 17.999 Reminbi (2.784 dollari) e un modello da 512GB al prezzo di 18.999 Reminbi. Ovvero quasi 3000 dollari, circa 2420 euro. Entrambi sono disponibili in quattro opzioni di colore e saranno in vendita da giovedì 25. Durante il lancio Yu ha detto che Huawei, colpita nella catena di approvvigionamento per le sanzioni statunitensi in corso, ha “riservato abbastanza capacita’ di produzione” per rendere il dispositivo disponibile. E che sta “aumentando la produzione su base settimanale e mensile”. Yu ha inoltre aggiunto che “il 2020 è stato un anno straordinario e impegnativo per Huawei. Ci siamo trovati contemporaneamente attaccati dalla pandemia Covid-19. Ed anche dal secondo e terzo round di sanzioni statunitensi, che ha posto grandi difficoltà al nostro funzionamento aziendale e al lavoro quotidiano”.
Il Ceo ha sostenuto che il solido sostegno dei partner e dei consumatori, insieme alla continua ricerca e sviluppo, ha permesso di superare la situazione. Nonostanche le restrizioni statunitensi abbiano anche impedito l’accesso al sistema operativo Android di Google. Accelerando d’altro canto gli sforzi per progettare la propria alternativa HarmonyOS. I problemi per il colosso cinese comunque restano. Secondo Nikkei il gigante di Shenzhen avrebbe comunicato ai suoi fornitori di componenti che costruirà (molti) meno telefoni quest’anno rispetto al 2020. Huawei ordinerà infatti componenti sufficienti per costruire circa 70-80 milioni di dispositivi per il 2021. Un calo del 60% rispetto ai 189 milioni di unità spedite lo scorso anno, già in considerevole calo rispetto ai 240 milioni di telefoni venduti nel 2019. Huawei ha infatti grandi difficoltà a procurarsi componenti necessari per costruire telefoni 5G, e si concentrerà sui dispositivi 4G. E alcune fonti dell’industria ha sottolineato come il modello Huawei P50 potrebbe arrivare in ritardo, proprio a causa di ritardi nelle forniture.