Titti Guazzo, Avvocato praticante, Enrico Mango ingegnere edile; tanto volontariato, impegno sul territorio per entrambi coniugato in maniere differenti, attingendo prima di tutto al proprio vissuto. Mentre la Guazzo si è impegnata anche al fianco del referente regionale della fondazione “Luigi Einaudi” in materia di formazione, Mango, che è anche un accompagnatore turistico, opera attraverso l’associazione Round Table. Un’abbinata nata grazie al suggerimento di comuni amici, una scelta fatta insieme perché condividono gli stessi obiettivi.
Come e quando hai deciso di entrare in politica?
(Titti) Sono attiva da sempre sul territorio, sono nata alla Sanità e mi considero fortunata per questo, perché sviluppi presto quegli anticorpi necessari ad affrontare la Vita con tutte le sue difficoltà. Una città come Napoli, così ricca di opportunità, ti mette di fronte alle tue responsabilità e tu sei chiamata a scegliere bene e con consapevolezza.
(Enrico) È stato un mio sogno da sempre. Io sono uno di quelli che ha scelto di restare a Napoli perché penso di poter fare la differenza. Ho viaggiato molto, per lavoro e per diletto, ma sono sempre tornato qui. Oggi mi rendo conto che quelli di noi che sono andati via, hanno bisogno di trovare le condizioni adatte per poter tornare.
Istruzione: cosa fareste voi, in veste di consiglieri comunali?
(Titti) Intanto partendo dal modo di concepire la Città; troppi immobili abbandonati, troppi fondi utilizzati male. Invece è necessario recuperare tali beni e renderli fruibili alla cittadinanza grazie ai fondi PNRR: centri culturali, siti di interesse turistico e sedi universitarie. Il candidato sindaco Manfredi riuscì a portare la Apple in periferia, perché non ipotizzare una sede universitaria alla Sanità?
(Enrico) Un nuovo concetto di città non può non passare dalla rimodulazione della viabilità cittadina: ormai è chiara la necessità di decongestionare il centro città attraverso il potenziamento del trasporto pubblico e per i cittadini e per i turisti.
Napoli è una città dalla struttura antica: come si attua la transizione ecologica in una città così?
(Titti) Soprattutto cambiando il nostro stile di vita, educando i bambini fin dalle scuole primarie ad assumere gli atteggiamenti giusti.
(Enrico) Poi investendo i fondi per la riqualificazione degli edifici inserendo nel progetto di ristrutturazione il fotovoltaico o la colonnina per il rifornimento delle auto elettriche.
Napoli città turistica: cosa c’è da migliorare?
(Titti) In primo luogo il recupero di strutture come “San Carminiello ai Mannesi”, la sede dell’ex Pontano alla Conocchia o il complesso sportivo San Gennaro, i cui lavori sono già in essere e hanno subito forti ritardi a causa della Pandemia. Posti che devono tornare fruibili per i napoletani e aperti ai turisti.
(Enrico) La valorizzazione della cultura partenopea passa attraverso la creazione di nuovi itinerari che coinvolgano tutte quelle botteghe artigiane che caratterizzano il centro storico. Inoltre, sono convinto che la tassa di soggiorno debba essere reinvestita sul territorio per il turismo, per il decoro urbano di cui si avvantaggiano sia i turisti che i residenti.
Se poteste condensare il vostro impegno per la città con una frase, cosa direste ai napoletani?
“Vorremmo far sentire ogni napoletano orgoglioso di essere cittadino di questa città”.