L’arcivescovo di Napoli torna a condannare la violenza della camorra
Il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, torna a condannare la violenza della camorra dopo l’omicidio avvenuto la settimana scorsa a pochi metri da una scuola: la vittima, Luigi Mignano, è stata freddata sotto gli occhi del nipotino di tre anni. “Ormai non ci sono più limiti, con questa efferatezza si vuole creare paura”. Dalla comunità del quartiere – il Rione Villa di San Giovanni a Teduccio, periferia est di Napoli – era giunto un appello al presidente della Repubblica, che ieri pomeriggio a sorpresa si è recato nella parrocchia del rione per incontrare sacerdoti e famiglie.
Domattina è prevista la visita, nella scuola, del presidente della Camera Roberto Fico. Ieri a margine della processione per la Domenica delle Palme, Sepe è tornato a invocare “pace per la città”. “La camorra non ha più limiti, un tempo esistevano almeno il rispetto per le donne, per i bambini. Ora non si fermano più davanti a niente e a nessuno”. Intanto, ieri la Squadra Mobile della polizia di Stato di Napoli, ha organizzato un controllo a tappeto nella zona dei “baretti”, tra vicoletto Belledonne a Chiaia e vico Satriano, oltre che nelle strade immediatamente limitrofe. Tantissimi i soggetti controllati all’incrocio tra via Carlo Poerio e vico Satriano. Il servizio nelle zone della movida notturna napoletana, effettuato in collaborazione con il commissariato di Polizia Montecalvario, ha portato all’arresto di Ciro Diano, 18enne napoletano, per il reato di porto abusivo di arma comune da sparo. Durante le fasi dei controlli a un gruppo di giovanissimi, uno di loro ha cercato di allontanarsi; il 18enne è riuscito a divincolarsi per scappare lungo la via Carlo Poerio in direzione piazza dei Martiri. Le altre pattuglie l’hanno prontamente raggiunto e bloccato. Il giovane aveva nella tasca sinistra del giubbino una pistola semiautomatica “Fabrique Nationale D’Armese de Guerre Herstal Belgique – Browning’s Patent Depose”, completa di caricatore contenente fxt cartucce più una sesta camerata, ovvero con colpo in canna, tutte calibro 6,35. Dai primi controlli effettuati sulla pistola, è risultata rubata. Controllati tantissimi soggetti, di cui 27 con precedenti di polizia, 26veicoli, 24 motocicli e sono state elevate 6 contravvenzioni a codice della Strada.