Ieri si è dimesso Antonio Lepre un altro consigliere del Csm
Il Csm, il Consiglio superiore della magistratura sempre più nel caos. Ieri si è dimesso un altro consigliere, Antonio Lepre. E interviene il Colle fissando per il 6 e 7 ottobre le elezioni suppletive per sostituire i togati finora dimissionari. Intanto sale lo scontro sul ruolo dell’ex ministro Pd Luca Lotti. Con il procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio che, nell’atto di incolpazione a carico di cinque togati del Csm, riferendosi a Lotti – indagato a Roma per il caso Consip – scrive: “Si è determinato l’oggettivo risultato che la volontà di un imputato abbia contribuito alla scelta del futuro dirigente dell’ufficio di procura deputato a sostenere l’accusa nei suoi confronti”. Mentre nelle intercettazioni si sente l’ex ministro che – a proposito del vicepresidente del Csm David Ermini – dice: “Però qualche messaggio gli va dato forte”.
Parole pronunciate durante la famosa riunione del 9 maggio scorso in cui Lotti parlava con Luca Palamara, Cosimo Ferri e consiglieri del Csm della strategia per la nomina del successore di Giuseppe Pignatone. Oggi Luca Lotti – uno deidem protagonistidelle cene sulle nomine dei magistrati, insieme a Cosimo Ferri -ha scelto di difendersi e di farlo su Facebook. “In un incontro che si è svolto in un dopocena ho espresso liberamente le mie opinioni: parole in libertà, non minacce o costrizioni”, dice l’esponente renziano. “È stato scritto che lì sarebbero state decise le nomine dei capi di alcune Procure, scelta che in realtà spetta al Csm. Quindi ho commesso reati? Assolutamente no – aggiunge – ho fatto pressioni o minacce? Assolutamente no.
La conferma, peraltro, è arrivata anche ieri dalle parole di Morlini, che ho incontrato una sola volta in tutta la mia vita”. A rendere più complicata la posizione di Lotti sono le parole pronunciate dall’ex ministro durante la riunione del 9 maggio. Sono riportate nell’atto di incolpazione con cui il procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio ha avviato l’azione disciplinare a carico di cinque consiglieri del Csm. “Però qualche messaggio gli va dato forte”, dice Luca Lotti riferendosi al vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, David Ermini. Uno di questi consiglieri, Corrado Cartoni, diceva a Palamara: “Ho problemi con Ermini, ci ho litigato”. David Ermini esce dalle intercettazioni di Perugia come un ostacolo alle “strategie” di Lotti, Ferri e Palamara.