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Il derby con il Benevento per iniziare la scalata verso la Champions

Gattuso ritrova Mertens e confida nei suoi gol per l’Europa.

Domani contro il Benevento, alle 18, Mertens, dovrebbe ripresentarsi al centro dell’attacco azzurro. Trenta minuti con il Granada per dimostrare a se stesso e al mondo Napoli che gli appoggi sono migliorati. Per il tecnico azzurro, uomo solo al vento, con tutti i suoi limiti del momento, da settimane, è la prima buona notizia per il settore offensivo che arriva dall’infermeria.
In attesa che Lozano e Osimhen siano anch’essi pronti allo sprint, si riparte da Mertens. Un passo avanti rispetto al duo Insigne-Politano di punta, oppure Elmas in zona gol. La prova, se ci fosse stato bisogno, che il Napoli per settimane, mesi, è stato contato, sempre in apnea di uomini e forze, un manipolo di atleti (mai troppo attaccati alla causa, va ricordato) in campo ogni tre giorni, senza allenamenti.
Mertens, uguale gol. Cinque in stagione oltre a qualche assistenza, tante assenze, poche prove per consolidare l’idea tattica dell’allenatore, più volte criticata su questo sito, di piazzarlo alle spalle di Osimhen nel 4-2-3-1.
Da trequartista, forse troppo campo da percorrere, a 34 anni. Ma Mertens sarebbe servito, eccome. Da punta, dall’inizio, in corso d’opera, a spaccare le difese avversarie con un velo di stanchezza nei muscoli. Ad Anversa per recuperare, lontano dal gruppo in difficoltà, estremamente silenzioso nel momento più complesso del Napoli dai tempi dell’ammutinamento, lui, uno dei senatori, con un contratto da poco rinnovato e a cifre extralarge. Ora però è tornato, tocca a lui, come alle altre eccellenze del gruppo azzurro, molte ancora ai box, mettere le marce alte per la corsa a un posto in Champions League, prima dell’addio scontato di Gattuso e di quello, necessario, di buona parte di questo gruppo, mai unito, se non di facciata, mai compatto, con poche cose in comune con la società-proprietà.
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