Il Napoli è entrato in una condizione statistica che non vede da tempo. Non violare le porte avversarie per ben tre partite non si vedeva da un bel po’ in casa azzurra. Cosa sta accadendo?
In realtà gli spunti di riflessione sono diversi, cerchiamo di analizzarli tutti.
Partendo dal presupposto scontato che il calcio è un gioco di squadra, non punterei il dito solo sull’attacco. La difesa del Napoli scricchiola parecchio. I goal presi in questa prima fase di stagione non sono compatibili con un campionato di vertice e, se è pur vero che di goal non ne stanno incassando più come ad inizio stagione è anche vero che una difesa meno solida crea maggiori insicurezze in zona di centrocampo, facendo preferire spesso pedine di rottura a quelle di fantasia.
A centrocampo si soffrono scelte sempre ballerine da parte del tecnico che, purtroppo, diciamoci la verità, è ancora alla ricerca della sua quadra.
Come dicevamo i problemi del Napoli che saltano all’occhio sono quelli in fase di realizzazione. E’ palpabile un certo nervosismo nel reparto offensivo. Milik non riesce più a segnare ed è sempre visibilmente nervoso e, a nostro avviso, ha sofferto molto la mancanza di fiducia da parte dei tifosi e società che, di fatto, non lo hanno mai considerato come punto di partenza per un nuovo attacco. Le trattative con Icardi ed altri hanno influito molto. L’acquisto di Lorente era necessario, anche per poter dare alternative nelle diverse competizioni.
Forse il vero problema, se di problema possiamo parlare, è stato l’acquisto di Lozano, fortemente voluto da Ancelotti, ha nel suo DNA la stessa posizione ed il tipo di gioco di Insigne.
Forse Ancelotti voleva sostituire Insigne con Lozano? Lozano è stato acquistato perché in qualche fase di mercato Insigne poteva andar via? Non è da escludere, anche perchè che senso avrebbe avuto passare a Raiola come agente?
Personalmente, il problema fondamentale nella partita con il Torino, nella fase di attacco, è stata la coesistenza Lozano-Insigne, p improponibile per i motivi suddetti, anche perchè si è dovuto sacrificare Callejon che dovrebbe giocare sempre ed ha dimostrato di poterlo fare per un’intera stagione.
Al di là dei problemi di spogliatoio che comunque non sono secondari, Carlo Ancelotti adesso è chiamato a fare Carlo Ancelotti.
Il tecnico azzurro, il leader calmo, deve essere vero leader e tirare fuori la squadra azzurra da una crisi di risultati e di gioco che, almeno per il momento, non ci esclude definitivamente dalla lotta per il titolo, ma non potrà farlo con calma. Occorrono risultati convincenti, subito.
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