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ILVA, PIANO CHOCH DI ARCELOR MITTAL: “4700 ESUBERI IN 3 ANNI”.

Già dal 2020 Arcelor ha previsto 2900 esuberi. I sindacati: “Irricevibile, martedì sciopero”

Nel nuovo piano industriale di Arcelor Mittal sarebbero previsti 4.700 esuberi, passando dai 10.789 occupati del 2019 ai 6.098 del 2023. Lo riferiscono fonti presenti al tavolo in corso al Mise sull’ex Ilva. Il nuovo piano inoltre pervederebbe un aumento dei volumi di produzione dagli attuali 4,5 milioni di tonnellate di acciaio ai 6 milioni dal 2021. I livelli occupazionali in Arcelor Mittal si ridurranno di 2891 unità già nel 2020. È quanto emerge nelle slide del nuovo piano industriale presentato dall’azienda al Mise. A questi nel 2023 se ne aggiungeranno altri circa 1.800, per un totale di 4.700. «E una strada stretta in salita ma l’obiettivo è di garantire la continuità produttiva. È necessario un confronto costruttivo per condividere tutto il percorso con la presenza delle parti sociali fin dall’inizio. Non sarà semplice ma c’è bisogno di tutti». Così il ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli a quanto si apprende da fonti sindacali apre l’incontro sull’ex Ilva. Quello presentato al Mise da ArcelorMittal Italia «non è un piano industriale: è un progetto di chiusura nel tempo di Taranto e di Ilva». Lo ha affermato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell’incontro al Mise. «Abbiamo un accordo firmato un anno fa che prevede investimenti, 8 milioni di tonnellate di acciaio da produrre e quella è la base da cui partire. Per noi la discussione è possibile se si parte dall’accordo che abbiamo firmato».

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