Cafiero De Raho, procuratore nazionale antimafia: “Sono preoccupato, la camorra e le mafie in cerca di povertà. L’usura è il primo problema”
La camorra è il virus più letale del Covid 19: a Napoli è scattata la fase 2. In Campania da ieri fuoco alle polveri. A Torre Annunziata, un tempo cittadina fiorente di pastifici e piccole aziende, ieri il clan Gionta è stato colpito duramente. Giuseppe Carpentieri, 50 anni, marito della figlia di Valentino Gionta, storico boss dell’omonimo clan camorristico, ergastolano, è stato ferito da un cecchino appostato sul tetto di uno dei palazzi vicini alla sua abitazione. E’ la camorra dei professionisti, dotati di armi sofisticate. Carpentieri era affacciato al balcone di casa quando è stato raggiunto all’inguine da un colpo esploso da un’arma da fuoco. Il boss era tornato in libertà appena una settimana fa dopo ben 27 anni di reclusione per un duplice omicidio commesso negli anni ’90 quando furono trucidati Alfredo Nasti e Ciro Fraschetta. Dopo il ferimento è stato trasportato al vicino ospedale di Boscotrecase. Un presidio Covid che è stato preso d’assalto dai familiari del Carpentieri, che hanno reagito minacciando il personale in servizio, per poi sfogare la loro rabbia contro le porte trovate chiuse e prese a calci e pugni. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che sono riusciti a riportare la calma prima di scortare l’ambulanza che ha portato il ferito all’ospedale Maresca di Torre del Greco dove il ferito è stato sottoposto a trattamenti dai chirurghi e poi trasferito al Cardarelli di Napoli. Il bilancio dei disordini al Covid hospital di Boscotrecase è invece di alcune porte danneggiate e vetri infranti.
Il pomeriggio di fuoco a Napoli
Quartiere Barra. Dopo il ferimento di Carpentieri altri due episodi di stampo camorristico hanno visto Napoli ripiombare nel terrore. Nel primo pomeriggio, a Barra, quartiere nella zona Orientale di Napoli, un uomo di 41 anni, con numerosi precedenti penali, è stato affiancato da uno scooter con a bordo due persone. Uno dei due era armato e ha fatto fuoco colpendolo al gluteo. Soccorso da un passante è stato trasportato all’ospedale del Mare. Le sue condizioni sono state giudicate serie perché il proiettile ha provocato fratture e una emorragia interna.
Quartieri Spagnoli. Hanno esploso almeno 4 colpi di pistola calibro 9×21 poco prima delle 23 nel cuore dei Quartieri Spagnoli a Napoli. In due in sella a uno scooter bianco e con il casco integrale hanno impugnato un’arma e fatto fuoco in aria in via Conte di Mola in direzione del civico 43. Una “stesa”, ovvero un raid con spari in aria, senza feriti e danni in questo caso. “Solo” un atto intimidatorio. Nella zona è in atto lo scontro tra il clan Saltalamacchia e la cosca dei Ricci per la gestione delle piazze di droga.
A Napoli il vertice sulle strategie anti-camorra
Riunione di coordinamento interforze, oggi a Napoli, per mettere a punto strategie di contrasto alla criminalità organizzata. L’incontro, presieduto dal Prefetto, Marco Valentini, ha visto la presenza dei vertici provinciali delle Forze dell’ordine. In una nota si legge che è stato finalizzato alla messa a punto di una strategia complessiva di contrasto, sul piano della prevenzione, alla criminalità organizzata, nel contesto della ripartenza delle attività produttive e delle prime erogazioni delle misure di sostegno disposte dal Governo. In tale ottica è stata dedicata particolare attenzione agli scenari che attualmente caratterizzano il fenomeno criminale nell’area metropolitana. In particolare, sono state previste le seguenti linee d’azione: ulteriore impulso all’attività del Gruppo Ispettivo Antimafia; implementazione dell’azione di controllo svolta dal Gruppo Interforze nel settore dei pubblici appalti, con accesso presso i cantieri; convocazione, sui temi sopra indicati, per il prossimo 13 maggio della Conferenza regionale delle Autorità Provinciali di Pubblica Sicurezza cui sono stati invitati i Procuratori Distrettuali Antimafia di Napoli e Salerno; elaborazione di proposte normative che, partendo dall’esperienza concreta del territorio, possano contribuire all’introduzione di strumenti utili a ridurre il rischio di infiltrazione mafiosa nel tessuto socio-economico. Inoltre, si è concordato di procedere, in questo particolare momento di ripresa delle attività commerciali e produttive dopo il periodo di sospensione determinato dall’emergenza Covid-19, ad un rafforzamento delle attività di monitoraggio e prevenzione da parte delle Forze dell’ordine, con lo scopo di scongiurare l’inserimento nella realtà socio-economica delle organizzazioni criminali che, approfittando delle difficoltà delle aziende, potrebbero tentare di insinuarsi nella loro compagine societaria ed incidere profondamente sulla libertà d’iniziativa, compromettendo così le naturali dinamiche di mercato.
Allarme usura
Federico Cafiero De Raho, procuratore nazionale antimafia, si dice seriamente preoccupato per le implicazioni che Pandemia sta generando per la criminalità organizzata. “Sono preoccupato. Le mafie vengono a infiltrarsi ovunque abbiano opportunità. Nel momento in cui vi è una grande sofferenza economica, o interviene lo Stato con immediatezza e urgenza oppure per coloro che si troveranno a dovere affrontare una crisi senza precedenti e hanno bisogno di un forte sostegno il primo soggetto sarà la mafia o la ‘ndrangheta, la camorra, le organizzazioni criminali”. Per De Raho, l’usura è il “primo allarme. Segnali ce ne sono, ma evidentemente riferiscono di vicende singole e riguardanti le fasce più deboli dove le mafie tendono a cercare il consenso. Il problema si porrà nel momento in cui le attività economiche più significative non riusciranno a trovare liquidità, che devono essere erogate con urgenza. Verifiche e accertamenti non devono mai ostacolare o ritardare l’erogazione delle liquidità e dei finanziamenti, ma devono esserci, sono necessarie”. Infine, l’incidente avvenuto nello stabilimento della Adler ad Ottaviano, feudo storico di “Don” Raffele Cutolo, anch’egli richiedente “asilo-covid”, è ancora avvoltoi nel mistero. Un operaio ha perso la vita nel primo giorno di lavoro La multinazionale di Paolo Scudieri rappresenta una realtà imprenditoriale di altissimo profilo. Adler conta oggi 58 stabilimenti in 19 Paesi, 7 siti di ricerca e Sviluppo per un fatturato annuo di 1 miliardo di euro. Una falla nel sistema della sicurezza sul lavoro? Tutto può essere.