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Indagini “Covid” in Lombardia, tremano politici e imprenditori

Concluso il primo step d’inchieste delle procure lombarde, dai morti nelle Rsa agli appalti facili. E anche Attilio Fontana finisce sotto scorta 

Il rumore delle sirene e il tintinnio delle manette, la Lombardia è a un passo da un terremoto giudiziario che dovrebbe spazzare via gli autori grotteschi che hanno “gestito” l’emergenza Covid. “Pronti” gli avvisi di garanzia a carico di politici e imprenditori. È quanto trapela dai corridoi dei palazzi di Giustizia lombardi: Milano, Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova. Cinquina secca sulla ruota del malaffare di marca leghista. Si parte dalla “strage dei nonni” nelle Rsa, all’affaire dei “test sierologici”, alle “mascherine pannolino” per poi passare all’astronave del “pentito” Bertolaso, l’ospedale “Fiera”. Tutti filoni d’inchiesta avviati con un timing perfetto dai magistrati coadiuvati dal lavoro incessante di Guardia di finanza e Carabinieri, che sono entrati in possesso delle prove documentali ma, soprattutto, delle inquietanti conversazioni ascoltate grazie ad una rete di intercettazioni telefoniche. Intanto la tensione sociale è altissima e così, dopo il vice ministro della Salute Sileri, anche Attilio Fontana finisce sotto scorta. La Prefettura di Varese ha disposto la misura per il presidente della Regione Lombardia già da due giorni. Un’auto di scorta con un agente di polizia che lo sorveglia 24 ore al giorno. Ecco le inchieste bollenti che stanno sfociando in ordinanze di custodie cautelari e avvisi di garanzia.

Procura di Bergamo: inchiesta sull’ospedale di Alzano Lombardo
La Procura di Bergamo sta indagando sulla gestione dell’ospedale di Alzano Lombardo. L‘ipotesi di reato è epidemia colposa. Nel mirino dei magistrati sono finiti i responsabili sanitari che il 23 febbraio decisero di chiudere e riaprire dopo poche ore il pronto soccorso. Ascoltati dai pm il direttore generale e sanitario dell’Asst Bergamo Est, Francesco Locati e Roberto Cosentina.

Procura di Milano: tutte le inchieste
Rsa: i magistrati indagano sulla diffusione dei contagi da coronavirus all’interno delle Rsa, a partire dal Pio Albergo Trivulzio e dalla Fondazione Don Gnocchi fino alle altre strutture riabilitative. E’ il caso dell’Istituto Maugeri, specializzato in medicina per la riabilitazione, che fa parte di un gruppo con sede a Pavia.

Test sierologici: un altro pool di inquirenti sta facendo luce sulla scelta di Palazzo Lombardia di incaricare l’incarico con affidamento diretto alla  DiaSorin. I test, iniziati il 23 aprile, vengono eseguiti in 46 laboratori individuati dalla Regione. Il fascicolo è stato aperto dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dal pm Stefano Civardi ed è scaturito dall’esposto di un’impresa concorrente, la TechnoGenetics di Lodi. L’esposto nasce dalla decisione della Regione di revocare la manifestazione di interesse (preliminare per la gara) aperta il 6 aprile, decidendo per l’affidamento diretto senza valutare quindi altre offerte.

Mascherine “pannolino”: altra indagine sui costi e l’aggiudicazione della fornitura delle mascherine prodotte dalla Fippi di Rho, un’azienda di pannolini che ha riconvertito la produzione su commissione di Regione Lombardia. L’inchiesta, nella quale sono ipotizzati i reati di truffa e frode nelle pubbliche forniture a carico di ignoti, è coordinata dai pm Mauro Clerici e Giordano Baggio. Le “mascherine pannolino” sono state fin da subito giudicate inutili dal personale sanitario oltre che lesive della loro dignità. Un video mostra come soffiando su una normale mascherina chirurgica, la fiammella di un accendino rimane accesa mentre con la mascherina pannolino la stessa fiammella si spegne subito.

Ospedale Fiera: i magistrati milanesi stanno verificando se la tutela degli interessi privati ha avuto prevalenza rispetto alla prioritaria tutela della salute pubblica nella costruzione dell’ospedale, affidata a Guido Bertolaso, consulente speciale incaricato per l’operazione dal governatore della Lombardia Attilio Fontana

 Procura di Cremona
Le indagini della Procura puntano a fare luce sui morti per sospetto Covid degli ospiti anziani avvenute in questi mesi in piena emergenza Coronavirus. Sono state perquisite 4 Rsa, con l’acquisizione di carte e documenti. Si tratta di Cremona Solidale, Cingia dè Botti, Sospiro e Casalbuttano, strutture dove le morti sono state circa 300.

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