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“IO SONO MATTEO SALVINI”, IL MINISTRO SCEGLIE EDITORE DI CASAPOUND

Salvini scegli “Altaforte” per il suo libro-intervista, prefazione di Maurizio Belpietro

Copertina Libro “Io sono Matteo Salvini”

Il vicepremier Matteo Salvini sceglie Altaforte, la casa editrice sovranista vicina a CasaPound, per il suo libro “Io sono Matteo Salvini, intervista allo specchio“. Il numero uno di Altaforte è quel Francesco Polacchi che è a capo del marchio di moda Pivert per il quale Salvini già finì nella bufera dopo aver indossato il giubbotto col picchio allo stadio un anno fa. Il libro, scritto dalla giornalista Chiara Giannini con prefazione di Maurizio Belpietro, sarà presentato anche al Salone del libro di Torino. La scelta della casa editrice è destinata a far discutere, anche perché il libro esce proprio nei giorni caldi delle polemiche sullo stupro di Viterbo. Una scelta che fa discutere. ”Salvini ha varcato il limite – dice in una nota il deputato e membro della direzione nazionale del Pd, Roberto Morassut -. Il ministro degli Interni della Repubblica Italiana pubblica un libro autobiografico con una casa editrice legata a Casapound, organizzazione dichiaratamente neofascista. Basta con le ambiguità. Basta con i trucchi”. “Salvini – prosegue il dem – ha giurato sulla Costituzione nata dalla Resistenza. Se non vuole rispettarla sia coerente e si dimetta e faccia la sua battaglia revisionista a viso aperto, così vediamo se la vince. In Italia i conti coi criminali e ladri di regime del fascismo si sono fatti nel ’45. Nessuno riporterà indietro questo paese. La Costituzione e l’antifascismo non sono valori di parte ma valori democratici e nazionali. Nazionali ed europei. Salvini gioca sul filo dell’ambiguità. Altaforte aveva iniziato la propria attività a settembre per volontà della società editrice de “Il Primato Nazionale”, il mensile ideato e realizzato da Polacchi. Diversi i volumi già dati alle stampe, tra cui “La dottrina del fascismo” di Benito Mussolini e Giovanni Gentile, libro che “può essere ritenuta il fondamento culturale di quell’azione che – attraverso la lotta – portò il Fascismo stesso a compiere la Rivoluzione”, si legge sul sito della casa editrice. Ma anche il volume “Ho difeso Licio Gelli” firmato da Augusto Sinagra, avvocato del “maestro venerabile” e iscritto alla P2.

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