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Jorit a Bagnoli per dar vita ad un nuovo progetto artistico, quello di Pablo Hasèl.

Jorit ad Hashtag24News: "Quello di Bagnoli è un progetto imperniato sulla libertà d’opinione"

Alla galleria della Human Tribe di Jorit si aggiunge un nuovo volto, quello di Pablo Hasèl che è al centro del nuovo progetto di questo eclettico e innovativo urban artist, ormai noto in tutto il mondo. A Bagnoli gli è stato affidato uno spazio privato che viene comunemente soprannominato il “campetto bruciato” per le cattive condizioni in cui versa. Da pista di pattinaggio, negli anni è divenuto un campo per accese partite di calcio, uno spazio attrezzato per i bambini e, infine, un campo da basket. Oggi semidistrutto, viene utilizzato dalla cittadinanza come campo di sgambatura per cani. Il recupero e la riqualificazione di tale spazio mira, nelle intenzioni dei fautori dell’iniziativa (tra cui Sergio Lomasto e St. Louis Accademy), a creare uno spazio a disposizione della comunità.

 

Come nasce l’incontro con Bagnoli, il quartiere d’acciaio?

Bagnoli è un storicamente quartiere operaio, se sono qui è grazie a Sergio Lomasto, che mi ha lasciato completa libertà espressiva, quando gli ho proposto un progetto imperniato sulla libertà d’opinione lui lo ha condiviso perché ha capito che avrei potuto andare oltre la semplice decorazione di questo spazio per un riuso socialmente fruibile. La mia intenzione, infatti, è di dar vita qui a Bagnoli ad un qualcosa di completo e articolato che lasci anche un messaggio.

È a questo punto che la scelta cade sui recenti fatti di cronaca che hanno visto coinvolto il rapper Pablo Hasél?

Si, perché Pablo Hasèl come cantante si è sempre schierato in maniera forte prendendo posizione a favore dei lavoratori, mettendosi dalla parte degli studenti, dello stato sociale, della scuola e della sanità pubblica. Essendo una persona schierata, militante nella sua arte, è inevitabile che dia fastidio. La campagna mediatica contro di lui, i cui echi sono arrivati anche in Italia, ha portato poi al suo arresto pochi giorni fa. Però io credo che la solidarietà verso un artista sia molto importante; quando si cominciano a toccare gli artisti, la situazione diventa critica. È vero che la Spagna ha vissuto l’epoca del Franchismo, è vero che quel paese ha una democrazia giovane ma proprio per questo ritengo che fosse doveroso dare un messaggio di solidarietà ad un artista che è stato arrestato (e condannato a nove mesi con l’accusa di esaltazione del terrorismo e ingiurie alla Corona”, ndr)  per un reato di opinione, avendo espresso le sue idee. Non c’è calunnia né diffamazione nelle sue rime. Dall’ Italia purtroppo il mondo dell’arte ha reagito pochissimo, direi niente.

I tuoi fans sui social hanno aperto un dibattito per alcuni versi molto critico sulla scelta di rappresentare Pablo, perché secondo alcuni, non è un buon esempio da esternare con la tua arte. Cosa ne pensi?

Sulla figura di Pablo mi sono già espresso; posso aggiungere che io difendo innanzitutto la libertà d’opinione, l’artista e il suo diritto di dire ciò che pensa. Hasèl ha sostenuto che la corona spagnola è un’istituzione antistorica e inefficace di fronte alle esigenze politiche e sociali dei nostri giorni. Affermare il suo pensiero a tal riguardo non è una calunnia, e –ripeto- non si può bloccare un individuo perché esprime la sua opinione.

Pablo è anche un attivista politico, sulla sua vicenda in Spagna si stanno spaccando coalizioni governative a favore della nascita di nuove formazioni che si battono da sempre per l’indipendenza della Catalogna. Quanto è in relazione il suo arresto con questa antica e annosa esigenza dei catalani ?

Non lo so in che misura l’arresto e il suo impegno politico siano in relazione. So solo che è stato attaccato in maniera molto dura, so solo che va difeso. Ho sentito la necessità di farlo io. Qualcuno doveva pur farlo!

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