“In questo momento tutta la comunità nazionale aveva bisogno di una bella notizia e oggi al suo ritorno in Italia saremo tutti emotivamente vicini a Silvia Romano e alla sua famiglia”.
Così a Omnibus su La7 la vice ministra degli Esteri Marina Sereni, che ha aggiunto: “Nell’esprimere un’enorme soddisfazione e gioia personale, voglio ringraziare quegli uomini e quelle donne della Farnesina e dei servizi di intelligence che hanno lavorato incessantemente per un anno e mezzo a questo risultato”.
“In queste situazioni – ha proseguito Sereni – la riservatezza e il silenzio sono determinanti. Fin dall’inizio, gli inquirenti e l’intelligence avevano intuito la ‘pista somala’ dietro al sequestro, ad opera di formazioni fondamentaliste connesse, direttamente o meno, al gruppo Al Shabaab. Abbiamo chiesto alle autorità locali, inizialmente keniote, di non compiere atti che potessero compromettere l’incolumità di Silvia e da allora è cominciato un lavoro molto complesso e difficile. Negli ultimi mesi c’erano stati segnali positivi, sia che fosse in vita, sia che si potesse arrivare alla sua liberazione.
Il ministro Di Maio – ha detto ancora la Vice Ministra – ha parlato con lei e ne ha ricavato l’impressione che sia in buona salute, lo stesso ci dice il nostro ambasciatore a Mogadiscio. La ragazza è stata forte in tutto questo tempo, lasciamola rientrare ora nella sua famiglia, sicuramente questo anno e mezzo l’ha provata ma ha avuto anche la forza di resistere. C’è stata una cooperazione con i servizi turchi presenti in quell’area che è stata determinante per identificare il luogo e agire al momento giusto. In queste situazioni, è importantissimo l’obiettivo finale che è la liberazione del prigioniero. Silvia Romano è uno degli esempi migliori della nostra Europa, una ragazza – ha concluso Sereni – con valori forti, voglia di fare del bene e di stare vicino a quelli che hanno di meno”.