In una Napoli, come ricorda il responsabile delle comunicazioni Gianluca Vigliotti, divisa in due dal G-20, la chiamata a raccolta del Napoli Basket ha sortito effetto ed è arrivato l’annuncio che, da giorni era nell’aria: coach Sacripanti ha prolungato il proprio contratto fino al 2023.
La continuità del tecnico canturino, considerato dall’ambiente una garanzia della serietà del progetto societario, è stata salutata dallo stesso con grande soddisfazione: “Mi piace fare un progetto”.
“Spero e credo – ha esordito Sacripanti – che questo possa essere il primo di tanti anni da trascorrere insieme. Dico il primo perchè abbiamo voltato pagina, non dobbiamo più conquistare una categoria, ma affermarci. Ringrazio tutti, dalla proprietà a tutti i responsabili che tutto vada per il verso giusto”.
Il coach ha poi rivolto un invito all’ambiente: “Abbiamo fatto qualcosa di unico. Vincere la Coppa Italia e vincere 42 partite su 49 è qualcosa che va oltre le più rosee aspettative. Lo scorso anno abbiamo avuto una pressione esasperante, ora possiamo divertirci, ritrovare un po’ quell’aspetto ludico che forse è mancato”.
Sull’addio di Monaldi, Sacripanti ha voluto precisare: “Non l’abbiamo tagliato. Gli abbiamo prospettato quella che sarebbe stata la squadra, lo step successivo. Diego è stato fondamentale, poi però ci sono delle scelte da fare, se rimanere a combattere per guadagnarsi il posto oppure fare un’altro tipo di cammino. Rimaniamo affezionati a lui, ci ho parlato a casa mia, visto che abitavamo nello stesso palazzo, e gli avevo detto che avrebbe fatto parte della squadra. Io non ho promesso minuti a nessuno, ho solo promesso competitività interna, poi è giusto che ognuno scelga il suo futuro; non è che qualcosa sia andato storto, semplicemente c’erano aspettative diverse, ma l’importanza di Diego, come per Antonio o Daniele, resta fondamentale”.
Sul mercato: “Con mia grande felicità, e dopo una trattativa estenuante, abbiamo preso anche Elegar, sul quale sono andato molto forte perchè credo che questa squadra abbia bisogno di certezze in un ruolo (il centro ndr.) dove trovarne è difficilissimo. Frank può rollare forte, è utile anche dal punto di vista difensiva, con aggressività sui pick ‘n roll e caratteristiche da rim protector. Gli ho parlato più volte per convincerlo a venire, la società è stata molto veloce nel firmarlo, battendo la concorrenza. Ci serviva un 5 con una certa fisicità ed esperto. Abbiamo delle scommesse in Uglietti, Marini e Lombardi, ma anche in Parks, dobbiamo affiancarvi gente solida. In estate – ha aggiunto – sembra sempre che chi arriva prima a completare il roster vinca, ma questo è un mercato molto strano, diverso dagli altri anni. Di solito, di questi tempi, eravamo a Las Vegas per la Summer League, che invece si gioca in agosto, quando ormai siamo in ritiro. Bisogna muoversi con un po’ di buonsenso ed un po’ di rischio, cercando di non farsi prendere dalla fretta di chiudere dei giocatori, ma anche sapendo aspettare; già adesso i prezzi sono più ragionevoli”.
Subito dopo ha preso la parola il presidente Grassi, che non ha risparmiato frecciate agli scettici: “Vi do subito una notizia, siamo ufficialmente iscritti alla LBA. Era la nostra prima preoccupazione, più che parlare. In questa società parlano i fatti più delle parole. Qualcuno sarà dispiaciuto di questa iscrizione, così come del fatto che abbiamo un programma triennale, con un coach che potrà prepararci a crescere. Partiremo per una salvezza tranquilla per crescere e mettere le basi. Siamo contenti di aver riportato Napoli in LBA, il coach ed i ragazzi hanno fatto un’impresa pazzesca, perchè non è detto che la squadra più forte vinca sempre, vedasi Milano”.
Il massimo dirigente partenopeo ha poi rincarato la dose: “Tre anni fa eravamo in B, a Casalnuovo, in 200, e nessuno ci credeva. La cosa che m’intristisce è che, ancora oggi, molti non ci credano. Tutte le pratiche burocratiche da svolgere, per le quali di solito si hanno due mesi, le abbiamo dovute svolgere in 20 giorni, senza proroghe, che non sono state concesse. Mi spiace che la gente non lo capisca: siamo andati in LBA meno di un mese fa, ma ancora non ho potuto godermi questa vittoria, impegnato come son otra burocrazia e mercato. Noi ci siamo, siamo vivi; abbiamo messo le fondamenta del progetto, ora è il momento della base”.
Sugli obiettivi stagionali: “Al coach abbiamo chiesto una salvezza tranquilla, da qui si parte per fare gli step successivi, come per il settore giovanile che parteciperà ad un torneo europeo”.
“Posso accettare – ha aggiunto con amarezza – che le battute sulla nostra tenuta possano venire da tifosi avversari, ma quando vengono da Napoli mi fa male. Se qualcuno ha dubbi, può sempre venire di persona”.
Su Monaldi: “Rientrava nei nostri piani, ma non aveva un minutaggio assicurato. Lui è giovane e giustamente preferisce avere questa garanzia, ci dispiace che sia andato via, ma gli restiamo affezionati”.
Sul mercato: “Abbiamo preso il centro che ci ha chiesto il coach, quando vogliamo un giocatore lo puntiamo e ce l’andiamo a prendere, e finalmente stiamo raccogliendo quanto seminato negli scorsi anni. Vi annuncio, inoltre, che punteremo sul 6+6, ma non ci faremo prendere dalla fretta”.
Sul campionato: “Giocheremo per salvarci, stateci vicini. Remiamo tutti dalla stessa parte, altrimenti daremo ragione a chi dice che a Napoli non si può lavorare. Chiediamo solo rispetto e fiducia, siamo qui per creare un’eccellenza. Ma lo faremo poco a poco, passo dopo passo. Non aspettatevi subito i playoff. In futuro speriamo di poter portare il nome Napoli in tutta Europa”.
La chiosa finale è su quello che sarà il Napoli Basket: “Non ci saranno mezzucci, gestiremo il basket come azienda, non come mera società sportiva”.
Durante il turno di domande, coach Sacripanti ha delineato le date della ripartenza della stagione: “Dovremmo ritrovarci il 9 agosto, ma in realtà il lavoro vero comincerà a partire dal 16, perchè la prima settimana sarà tempo di visite e questioni logistiche. Penso e spero di avere la squadra al completo per quella data, ma è possibile che ci sia ancora qualche spot da coprire”.
Sull’ambiente: “Finita l’era Maione, di Napoli si parlava con dileggio, questa proprietà ha dimostrato una solidità importantissima per il nome della città, bisogna capire che non è scontato avere una squadra in A1. Bisogna rafforzare il senso d’appartenenza, in questo senso parlavo di famiglia, nel senso vissuto anche a Cantù. Ci saranno più sconfitte, ma cercheremo di fare più vittorie possibili”.
Che Napoli sarà?
“Dipende dal minuto in cui me lo chiedi” – ha scherzato il coach – “Sul 5, però avevamo le idee chiare. Per quanto riguarda la guardia, vorrei un giocatore che sia capace di segnare, ma anche di creare. Il 4 dovrà avere la doppia dimensione, ma stiamo vagliando tanti profili diversi, vedremo che ci offrirà il mercato”.
Sulle conferme: “C’è stato un gruppo che ci ha portato su con una dedizione pazzesca, un atteggiamento di totale abnegazione. Da chi rimane mi aspetto che trasmetta questa mentalità ai nuovi. Mayo gioca meglio se circondato da giocatori bravi, soprattutto senza i continui raddoppi che subiva in A2, penso che potrà migliorare il proprio rendimento”.
Sulla formula: “Con Diego avevamo l’idea del 5+5, poi abbiamo dovuto cambiare registro”.
Non sono mancate pennellate tattiche: “Zerini mi è piaciuto molto di più quando ha fatto il centro puro, dal punto di vista difensivo. Da 4 ci dava tantissimo offensivamente, ma soffrivamo il centro avversario”.