La GeVi impazzisce e si butta via, fa festa Trieste 77-75

Azzurri avanti ad 11” dal termine, ma Parks e Rich rovinano una partita splendida con un insensato hara-kiri.

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Una gara incomprensibile: riesce difficile capire come Napoli riesca a perpetrare l’autodelitto perfetto quando pareva fatta per il blitz esterno.

Napoli domina per larghi tratti, risponde al rientro di Trieste, ma poi va fuori giri quando avrebbe in mano la partita.

Arbitraggio molto discusso nei momenti clou.

 Sacripanti: Siamo venuti qui a Trieste senza Mayo. Marini è stato male ad inizio terzo quarto e non ho più potuto averlo a disposizione. Perdiamo immeritatamente questa gara, avremmo meritato i due punti. Siamo stati più bravi dei nostri avversari nella gestione del ritmo e nella qualità dei possessi. Pesano i 7 errori ai liberi e l’infrazione, inspiegabile, di 5 secondi nel finale. Mi sarebbe piaciuto un metro arbitrale più equo su tante situazioni nel terzo quarto. Io rispetto tutti, ma questa sera credo non ci sia stata lucidità su alcune chiamate nella rimonta di Trieste. Mi scuso se passo per antipatico o per una persona che non sa perdere. Non posso rimproverare niente alla mia squadra, hanno dato tutto. Senza nulla togliere a Trieste ed al mio amico Franco Ciani avremmo meritato la partita. Sul finale eravamo stanchi, con rotazione corte ed abbiamo pagato. I miei complimenti vanno a Daniele Cavaliero perché ha fatto canestri importanti da vero capitano. Torniamo a casa con grande dispiacere per la nostra ingenuità.

 

LA CRONACA

Sacripanti ripete lo starting five schierato contro la Virtus Bologna, ci vogliono oltre due minuti per sbloccare il risultato, ma Rich e Parks piazzano il miniparziale di 5-0 prima che Sanders trovi il primo canestro dei padroni di casa.

Napoli è portata avanti proprio da Rich che mette altri 4 punti per portare a 7 le lunghezze di divario; è una GeVi in buona salute difensiva: Parks e ancora un Rich scatenato allungano fino al +8, prima che Mian tolga finalmente il tappo al canestro dal perimetro.

Trieste prova quindi a scuotersi, Grazjulis ringrazia l’ingenuità di McDuffie e fa 2/3 dalla linea della carità, poi Banks replica ad Uglietti per il –3 locale (13-16).

Ma Napoli non si scompone, Rich lancia Elegar che vola per l’alley-oop; è ancora il pivot ex Malaga a mettere dentro i liberi del +6, poi Rich si prende un mid range dal palleggio che ridà agli azzurri il massimo vantaggio (14-22); due liberi di Delìa chiudono il primo quarto sul 16-22.

Trieste accorcia con Lever dopo quasi due minuti, 4 punti in fila per il pivot ex NCAA riportano a contatto i padroni di casa; anche Napoli si sblocca dopo 3 minuti e mezzo con Parks e McDuffie, ma Trieste resta a contatto con la bomba di Campogrande (23-26).

Ma è una buona notizia il risveglio dell’ex Piacenza: altra palla rubata e contropiede concluso con la bimane, poi tiro dal mid range per il 23-30, 6 punti in un amen.

È un’altra Napoli, Parks aggiorna il massimo vantaggio a +9, gli replica Banks che sfrutta il fallo ingenuo di Marini per fare bottino pieno con 3 liberi, ma ancora l’ex di turno ricaccia indietro il tentativo di rientrare fissando il +10 con una schiacciata imperiale in terzo tempo con cui posterizza Konate.

Il lungo giuliano, però, si prende la rivincita con la schiacciata con fallo che manda tutti al riposo sul 33-41.

Stavolta è la GeVi a muovere il risultato per prima: Velicka arriva fino in fondo e trova i due punti; il +10 resiste con un altro alley-oop sull’asse Rich-Elegar.

L’Allianz non ci sta e ricuce fino al –5 con Sanders e Konate, tuttavia Lombardi trova la tripla dall’angolo che spegne l’entusiasmo biancorosso.

Trieste, però è viva e riaccorcia con Mian e Konate, ma Napoli ha il merito di non disunirsi e restare a galla ritornando a prendersi 3 possessi di vantaggio con Rich ed Elegar, prima che Velicka chiuda in contropiede per il +10 e la difesa azzurra costringa gli avversari all’infrazione di 24”.

Il massimo vantaggio arriva con i liberi di Rich (46-59); Trieste reagisce con un Sanders indemoniato e riaccorcia fino al –4 tra le proteste azzurre per due chiamate arbitrali discutibili; al 30’ è 55-59.

È una scarica d’adrenalina: Fernandez apre il quarto periodo con il canestro del –2, poi Cavaliero firma il sorpasso dall’arco, Sacripanti chiama subito il time out.

Il capitano giuliano trova un altro canestro pesantissimo che vanifica il controsorpasso di McDuffie, Zerini perde la testa e si vede fischiare il tecnico che propizia il +3 Allianz, mai in vantaggio prima d’ora, poi Delìa allunga ancora (66-61).

Napoli reagisce con Elegar, ma Cavaliero è in trance agonistica e piazza ancora il +6 con la terza bomba della serata inventandosi un tiro dal salotto di casa sua.

Gli azzurri non si arrendono: Elegar e Parks riportano a 2 le lunghezze di distanza, Grazjulis punisce una rotazione in ritardo con la tripla, ma Elegar si guadagna e trasforma il viaggio in lunetta per riportare ad un solo possesso (74-73) la formazione ospite.

È la riscossa: Napoli torna a difendere forte e Parks inchioda in contropiede la bimane del vantaggio (74-75).

Con 28”4 da giocare, e con un fallo ancora da spendere, Napoli fallisce il +3, ma la difesa di Parks su Fernandez è da manuale e forza la palla persa all’Allianz con 11”5 sul cronometro.

Ma gli azzurri impazziscono: prima infrazione di 5” sulla rimessa, poi due palle perse incomprensibili, la GeVi si butta via.

Festeggia l’Allianz Dome.

 

Allianz Trieste- Gevi Napoli Basket 77-75 (16-22; 33-41;55-59)
Trieste : Banks 8, Sanders 8, Fernandez 9, Konate 8, Longo ne, Deangeli ne, Mian 8, Delia 9, Cavaliero 9, Campogrande 3, Grazulis 7, Lever 8. All.Ciani
Napoli: Zerini , McDuffie 10, Matera ne, Coralic ne, Velicka 7, Parks 20, Marini ,  Elegar 18, Uglietti 2, Lombardi 3, Rich 15, Grassi ne. All.Sacripanti

 

IL COMMENTO

11” di follia rovinano una gara che Napoli aveva condotto con autorità. Poco altro da dire di una gara in cui gli azurri parevano più forti anche delle decisioni discutibili della terna arbitrale.

La differenza tra il dormire in zona playoff ed il doversi nuovamente guardare alle spalle è tutta in quell’istante all’apparenza insignificante ma che nel basket, citofonare Tracy McGrady, può segnare la linea di demarcazione tra la gloria ed il rammarico.

Che peccato.

 


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