Rich è come non averlo, almeno non ancora, Napoli ci mette impegno ma s’infrange contro l’ottima difesa di Milano, la grande qualità di Shields, l’esperienza di Melli e Datome e la pessima mira dalla linea della carità.
Non era certo questa la gara da portare a casa, non all’esordio in Serie A dopo 13 anni e con un avversario del livello dell’Armani Exchange Milano.
Sacripanti: E’ stato davvero bello ritrovare i nostri tifosi. Si è sentito il loro sostegno fino all’ultimo secondo. La squadra ci ha creduto, dando un bel segnale di lotta. Bisogna leggere la gara nel giusto modo. Abbiamo affrontato una squadra con un grande livello di fisicità. Siamo riusciti, dopo un inizio difficile, a prendere le nostre misure. Milano è una squadra fortissima, allenata dal miglior allenatore europeo. Siamo stati bravi a giocare 18 minuti di ottima pallacanestro, poi non siamo riusciti a reggere questo livello, è una cosa sui cui lavoreremo in allenamento. Si sono viste ottime cose, ci manca però l’abitudine a tenere i 40 minuti.
LA CRONACA
La GeVi recupera Jason Rich, tuttavia il primo quintetto del campionato è formato da Marini, McDuffie, Mayo, Parks ed Elegar; l’Olimpia replica con Delaney, Shields, Datome, Mitoglou e Melli.
La palla a due vinta da Elegar è accompagnata dal boato del PalaBarbuto, ma i primi due punti della gara sono di Melli, perfetto dalla lunetta.
Il capitano della Nazionale si ripete dall’arco, poi Datome mette la bomba in faccia a McDuffie, 0-8 ed inizio traumatico per gli azzurri.
Il tappo al canestro avversario lo toglie Frank Elegar con una giocata di gran fattura, chiusa inchiodando la bimane.
Milano colpisce con percentuali irreali dall’arco, complice anche lo spazio eccessivo che gli azzurri lasciano collassando in area.
Tocca a Mayo suonare la carica: il playmaker azzurro, in ombra durante il precampionato, trova 5 punti consecutivi, poi Parks segna il siluro dal palleggio e gli azzurri tornano in scia (10-14).
La GeVi rientra ad un possesso di distanza con Marini che trova una tripla in stile Lillard, poi Parks infiamma il PalaBarbuto con una palla recuperata su Shields.
La reazione dell’Olimpia arriva, guarda caso, dal perimetro, esegue Pippo Ricci, ma Marini ha più sfacciataggine che barba e si butta dentro per il 15-19.
L’esterno abruzzese è indemoniato, dal palleggio s’inventa la tripla del 18-21 che risponde al canestro di Tarczewski, bravo a sfruttare il mismatch con Jason Rich in post basso.
Al riposo è una bella GeVi, ma l’Olimpia resta avanti.
Il secondo quarto si apre con il pareggio siglato da Jordan Parks, bravo Velicka a pescarlo in angolo; l’Olimpia insiste troppo con la soluzione dalla distanza, ma è graziata da un Rich che prova in tutti i modi a ritrovare le giuste sensazioni.
Ci pensa Shields, con una gran giocata, a segnare in penetrazione e trovare il fallo di Zerini; a cronometro fermo, l’ex Baskonia è glaciale (21-24).
Ma la GeVi non si addormenta, capitan Uglietti segna in contropiede per il -1, ma poi Velicka e Lombardi sprecano e consentono a Mitoglou di ristabilire le distanze.
Quota 23 sembra uno scoglio insormontabile per Napoli, la difesa limita i danni, ma manda anche in lunetta l’Olimpia che non si fa pregare per allungare fino al +10 (tripla di Shields), poi Delaney segna quella del massimo vantaggio (29-42) nonostante le mani in faccia di Velicka; McDuffie accorcia sulla sirena per il 31-42 che chiude la prima metà di gara.
Al rientro dagli spogliatoi l’Olimpia pigia il piede sull’acceleratore grazie a Datome, Napoli prova ad opporre la difesa, ma viene spesso presa in mezzo dai giochi a due avversari, così i biancorossi volano sul +17.
Tocca ancora a Mayo svegliare i suoi, tripla, poi penetrazione ed attacco partenopeo riattivato (40-52).
Ma Milano è chirurgica dall’arco, Hall e Datome castigano il ritardo della rotazione difensiva e l’Olimpia scappa (42-58).
All’ultima pausa Milano conduce per 60-44.
L’inerzia della gara è saldamente nelle mani di Milano: Grant sigla il +19 in avvio di quarto periodo; Napoli è arruffona, trova la tripla estemporanea di Velicka per il 47-63, ma sono troppe le palle perse nel pitturato.
Le ultime energie della GeVi sono nelle mani di Velicka che trova un altro canestro pesante per il -10, ma Datome sfrutta l’extrapossesso che mette una pietra tombale sulle residue speranze azzurre.
Vince Milano, che poi allunga ulteriormente con due schiacciate di Melli e Mitoglou.
Napoli rientra fino al -8 con Velicka e Parks, ma due liberi di Hall fissano il 63-73 finale.
Gevi Napoli Basket- A|X Armani Exchange Milano 63-73 (18-21; 31-42;44-60)
Napoli: Zerini 1, Mcduffie 9 Matera ne, Velicka 12, Cannavina ne, Parks 15, Marini 10, Mayo 10, Elegar 2, Uglietti 4, Lombardi, Rich . All.Sacripanti
Milano: Melli 10, Grant 3, Tarczewski 6, Ricci 3, Biligha, Moraschini , Hall 7, Delaney 8, Mitoglou 10, Shields 13, Alviti, Datome 13.All.Messina
IL COMMENTO
Alla fine, 10 punti di scarto non sono nemmeno un’infinità.
La GeVi ha ritrovato Jason Rich, ma l’ex Avellino deambula senza soluzione di continuità in campo, mostrandosi ancora troppo indietro di condizione per poter apportare qualcosa ai suoi compagni.
I tiri della guardia di Pensacola mancano di propulsione dalle gambe e restano, salvo in una sfortunata occasione, inevitabilmente corti sul primo ferro.
La difesa, capace di tenere sotto i 75 punti la corazzata meneghina, resta una delle note liete per coach Sacripanti; a questa va aggiunto un Parks apparso concentrato ed efficace su entrambi i lati del campo.
Ma è necessaria la guardia titolare: senza, il gioco azzurro si conclude troppo spesso con una palla persa contro la difesa avversaria che collassa nel pitturato. Da rivedere.