Breaking News

La GeVi Napoli è diesel: Scafati Ko (90-78) il derby è suo.

Marini è immarcabile, Mayo è magistrale, ai gialloblu non basta il solito Thomas.

Doveva essere un grandissimo derby, e lo è stato. La GeVi ritrova il miglior Mayo ed un solido Parks nel momento topico del match, dopo una prima parte in cui Marini ha tenuto a contatto gli azzurri con 26 punti.

Vince, e lo fa con una prova di forza soprattutto mentale, la squadra di coach Sacripanti: un roster dalle mille risorse che si accendono quasi a comando nel corso dei 40’ e che ha un carattere quasi tedesco: questi giocatori, se non li “ammazzi”, ritornano sempre. Ed è molto simile alla finale mondiale di calcio del 1974 il corso della partita: Scafati ubriaca Napoli all’inizio, prova anche a scappare, ma la GeVi rema e ritorna. Sempre.

Viva come il suo coach, brava a sopperire alle difficoltà che la difesa scafatese ha creato, è sempre più la squadra del tecnico canturino. La mano di Sacripanti è proprio in quelle scelte, ripetute con maniacale applicazione, nonostante l’iniziale impaccio: uno spartito armonico e devastante, in fase offensiva come in fase difensiva. Solo l’effettivo talento della Givova “sporca” la media punti subiti, ma la vittoria in casa della concorrente più accreditata è un capolavoro della panchina quanto dei giocatori in campo. Se i suoi precedenti su panchine di livello europeo non bastavano, ecco l’attualità: Napoli è squadra, Napoli è solida, Napoli è vincente, Napoli segue la propria guida tecnica.

 

LA CRONACA

Manca, e tanto, il pubblico, il Pala Mangano è uno spettacolo ai limiti dello spettrale, la musica di sottofondo e la grandine battente, povero surrogato di applausi a scena aperta, poco possono fare per attenuare la sensazione di vuoto che solo una pronta immunizzazione dall’incubo covid-19 potrà rendere (doloroso) ricordo.

Padroni di casa con la grana Cucci, in lista ma non al 100% dopo i recenti problemi fisici; Napoli, dal suo canto, prosegue il reintegro di Josh Mayo, atteso alla conferma di quanto di buono mostrato all’esordio contro San Severo.

Pino Sacripanti si affida a Monaldi, Marini, Parks, Lombardi e Iannuzzi mentre coach Finelli schiera Marino, Jackson, Sergio, Thomas e Benvenuti, lasciando inizialmente in panchina il neoarrivato Dincic.

Palla a due vinta da Thomas, ma il possesso è subito per la GeVi, complice la deviazione troppo forte del numero 13 gialloblu. Il primo minuto e mezzo è testimone della tensione delle due squadre: tanti errori, poca circolazione, e infatti la tripla di Jackson che inaugura lo score è frutto di un’azione estemporanea. Scafati allunga subito con Marino dalla media, poi Marini segna i primi due punti attaccando con successo il centro dell’area. I padroni di casa hanno tanta energia, conquistano svariati rimbalzi offensivi e colpiscono, con Thomas, dall’arco per l’8-2; Iannuzzi è in sofferenza, la circolazione di palla azzurra è lentissima, così Sacripanti deve ricorrere presto a Josh Mayo. È Marini il giocatore con più verve tra i partenopei, si procura due falli con relativo viaggio in lunetta, fa solo 2/4 ma almeno ci prova. Tuttavia Thomas e Marino firmano il +10 dei padroni di casa, per il coach azzurro è abbastanza, time out immediato per riordinare le idee.

Dal minuto di sospensione la GeVi rientra con più energia, Lombardi sfrutta l’assist di Mayo per portarsi a casa il ferro, poi Marini trova il 2+1 che trasforma per il -7 azzurro. Si vede Cucci in campo per Scafati, ancora brava a sfruttare la maggiore verve a rimbalzo offensivo; le due squadre si scambiano canestri dalla lunetta poi Zerini e Mayo, con un isolamento gestito magistralmente e con il conseguente attacco al ferro, fissano il parziale sul 20-15 alla prima sirena.

Coach Finelli inaugura il secondo quarto allungando la difesa e con il giovane Sabatino in regia ma è Mayo il primo a colpire con una tripla frontale che riporta la GeVi a contatto; Marini pareggia immediatamente e la panchina della Givova ricorre immediatamente al minuto di sospensione nel tentativo di togliere l’inerzia dalle mani avversarie. Anche Sacripanti decide di pressare a tutto campo l’attacco gialloblu, i risultati si vedono con il primo vantaggio firmato Marini che, poi, risponde alla tripla di Jackson affondando la palla nel canestro di prepotenza. Si rivede Parks tra gli azzurri, Jackson firma il pareggio dalla lunetta, ma fallisce il sorpasso, Marini, invece, è indiavolato e propizia l’azione che porta alla tripla di Monaldi; peccato che l’americano ex Treviso si faccia forzare il terzo fallo che obbliga Sacripanti a rinunciare al suo atletismo. È una Napoli molto più vivace, Zerini è protagonista di un’azione che lo porta in lunetta e di un siparietto con l’arbitro reo, secondo il pivot fiorentino, di aver concesso troppo ai difensori gialloblu. Ma è Marini il grande protagonista, strappa il rimbalzo a Marino e ne forza il terzo fallo, poi duetta con Lombardi che, però, appare sottotono e s’incarta quando avrebbe dovuto attaccare il ferro; Scafati ringrazia ed accorcia con Thomas dalla lunetta. Ancora una palla persa veniale, stavolta di Sandri, propizia il pareggio firmato Cucci, poi gli arbitri vedono e puniscono un contatto dubbio tra uglietti e Sergio che porta sul +1 la Givova; è un momento difficile per l’attacco azzurro, coach Sacripanti decide di parlarci su, ma Thomas è entrato in partita e si guadagna un gioco da 3 punti che trasforma rispedendo i partenopei a -4, poi Rossato amplia a 10-0 il parziale aperto ed il tecnico ospite è costretto a richiamare un minuto di sospensione per chiarire qualche concetto forse non compreso a pieno dai suoi. È Lombardi, sfruttando il lavoro del solito Marini, a frenare l’emorragia con un 1/2 dalla lunetta, poi Mayo decide di giocarsi ancora una volta l’isolamento a fil di sirena; stavolta serve Marini in angolo ma la tripla della guardia abruzzese trova solo il freddo metallo. All’intervallo è 34-29.

C’è Mayo in campo al rientro dagli spogliatoi, Sacripanti opta per il doppio play con Monaldi; Lombardi inaugura il secondo tempo con un canestro dalla media, subito imitato da Musso che supera la contestazione di Zerini. Allunga Scafati con Sergio, poi Jackson mette la terza tripla di serata per il massimo vantaggio locale (41-31). La risposta azzurra è nelle mani di Josh Mayo che ripaga il connazionale con la stessa moneta, Lombardi, poi, s’inventa un gran canestro per ristabilire le distanze ma viene castigato da Thomas sul ribaltamento di fronte, tripla e +8 Scafati. Polemiche sotto il canestro scafatese, Lombardi trova il canestro ma gli arbitri segnalano un fallo avvenuto prima del tiro, la panchina azzurra è imbufalita. Sulla rimessa Zerini forza il terzo fallo di Benvenuti ma non sfrutta il viaggio in lunetta segnando solo uno dei liberi a disposizione. Altro fallo commesso da Scafati, Mayo accusa il colpo e lascia il posto ad Uglietti, ma ancora Thomas colpisce con un long two, i gialloblu hanno sempre un asso nella manica per superare le difficoltà. Scafati tocca nuovamente la doppia cifra di vantaggio con Cucci dalla lunetta, Uglietti accorcia con un gancio e con una penetrazione in transizione rapida, Finelli vuol vederci chiaro e chiama l’immediato time out. Ancora fischietti protagonisti, Mayo attacca il ferro in palleggio ma si vede fischiare passi, l’ex Varese è incredulo, poi Zerini riesce a convincerli su un fallo a metà con Parks che manda Cucci in lunetta. Sotto canestro, però, abbondano i colpi proibiti senza che i “grigi” diano l’impressione di voler fermare questo gioco “troppo inglese”. È Marini a riavvicinare gli azzurri con una tripla dalla lunetta ma riesplode ancora la polemica per un fallo di Zerini che propizia tre liberi per Thomas: l’ala pivot ex Ravenna fa bottino pieno, Napoli è nervosa, anche troppo.

Cresce Lombardi, poi Musso commette la più banale delle leggerezze, spinge Marini sulla rimessa e per i tre fischietti non ci sono dubbi: antisportivo. L’ex forlivese fa 2/2 dalla lunetta, poi chiude il magic moment con la tripla del -3. Ancora Marini s’inventa un canestro senza equilibrio, Mayo, però, è vittima di un eccesso di foga sulla palla persa e travolge Thomas che ringrazia segnando entrambi i liberi.

È uno show, quello di Marini: praticamente immarcabile, tiene a contatto i suoi nonostante Parks pecchi d’ingenuità facendosi rubare il portafogli da Musso sotto canestro; tuttavia si macchia di un neo sanguinoso quando concede tre liberi a Sergio a meno di un secondo dalla sirena. Il terzo quarto si chiude sul 62-56 con qualche intemperanza del parterre che non dovrebbe essere normale in un match a porte chiuse.

Napoli apre l’ultima frazione difendendo alla morte ed ottenendo il -4 con una schiacciata in contropiede di Uglietti, la risposta di Cucci, però, è mortifera; ma Napoli ha Josh Mayo, tripla e ristabilite le distanze. Ancora Uglietti protagonista, prima “toglie la sedia” a Cucci propiziando la palla recuperata, poi conclude il contropiede prendendosi anche il fallo; sul libero sbagliato si avventa Sandri che trova la palla contesa a premiarlo, poi Monaldi si guadagna il fallo ed impatta a quota 65. È il momento di Napoli, lo nota anche Parks che si accende con la tripla del +3, poi Mayo s’inventa il +6 con un’altra bomba frontale, massimo vantaggio GeVi e coach Finelli rispolvera Thomas. L’americano forza subito il quinto fallo di un Sandri difensivamente prezioso ed accorcia dalla lunetta, ma la connessione Mayo-Parks fabbrica la tripla del 74-67 e Zerini firma il +9 a 4’19” dal termine. Ancora Mayo scatenato, penetrazione e canestro in reverse per il +11 azzurro, poi Parks pecca di eccesso di foga e regala due liberi a Jackson; il numero 10 della Givova fa bottino pieno e riporta la differenza alla singola cifra ma coach Finelli deve registrare il quinto fallo di Benvenuti. Napoli deve gestire, Mayo commette un fallo saggio su Rossato che ferma il cronometro, tuttavia Uglietti spreca malamente l’opportunità di riportare a +9 i suoi; niente paura, Zerini cancella Thomas con una stoppata e segna in coast to coast. Ancora Rossato dalla lunetta accorcia a -7 mentre Cucci fa di tutto per prendersi l’antisportivo, come sottolineato dall’arbitro con un eloquente “Valerio, dai”. È il momento di sacrificarsi, Rossato corre contro il tempo, Zerini s’immola con il suo quinto fallo e la guardia gialloblu fa solo 1/2 dalla linea della carità; mai sacrificio fu più utile, sul ribaltamento di fronte capitan Monaldi firma la sentenza, +9 ad 1’15 dalla fine. Thomas, come sempre il migliore dei suoi, accorcia con due liberi ma Parks, risvegliatosi, guadagna una palla rubata dalla quale scaturisce il canestro di Lombardi: è finita. Napoli vince, Monaldi mette la tripla imitando Vince Carter con il suo “it’s over”, poi Parks segna in contropiede, alla sirena il tabellone dice 78-90.

C’è purtroppo tempo per una brutta dimostrazione del poco pubblico presente al Pala Mangano, il parterre comincia ad insultare tutto e tutti, facendo una magra figura che una società come quella gialloblu non merita.

IL COMMENTO

In crescendo. Diesel. Napoli vince dopo essere partita in modo quasi pessimo, con Parks nullo e con il solo Marini a tenere dritta la barra. Ma Napoli ha mille risorse, da Mayo a Monaldi, da Zerini a Uglietti, ognuno pronto a sopperire al momento negativo dell’altro.

Scafati è una grandissima squadra, commette l’errore di perdersi nel momento decisivo in inutili tentativi di metterla in bagarre. Dipende, tanto, dalla luna di Thomas, senza il quale pare perdere le proprie certezze.

PhotoCredit: Massimo Solimene

Loading Facebook Comments ...

leave a reply