La GeVi scherza col fuoco, battuta Udine 71-63 dopo aver rischiato il clamoroso ribaltone.

Azzurri che allungano sul terzo posto, complice la vittoria di Forlì su Tortona, ed attendono il risultato di Scafati-Torino.

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Niente da fare, non c’è verso di poter assistere ad una partita tranquilla della GeVi Napoli. Gli azzurri rischiano di buttare via 15 punti di vantaggio nel finale, dopo una partita condotta quasi placidamente, prima di piazzare la zampata definitiva con il solito Mayo, Parks e Monaldi.

L’americano ex Treviso fa proprio il titolo di top scorer con 26 punti a referto, conditi da 6 rimbalzi, il suo connazionale ne segna 18, di cui 3 importantissimi per scuotere gli azzurri nel momento decisivo. Ma, ancora una volta, e sotto gli occhi del suo predecessore Guarino, Monaldi si prende la scena nel momento clutch con la tripla che chiude i giochi.

 

Coach Sacripanti: C’è grande soddisfazione per aver vinto una partita importante che ci conferma al primo posto. La gara ha avuto grande fisicità. Noi siamo stati molto bravi difensivamente ad eseguire quanto preparato con grande aggressività. Credo che abbiamo fatto una grande partita. L’uscita per infortunio di Lombardi ha un pò stravolto i nostri piani, sono molto preoccupato, vedremo domani con gli esami strumentali di cosa si tratta. Bisogna fare i complimenti ad Udine, che si vede essere allenata da un coach come Boniciolli. Hanno recuperato un giocatore forte come Amato che ha giocato davvero bene. Dominique Johnson ha fatto una partita straordinaria. Siamo molto contenti, speriamo di poter recuperare Lombardi per Tortona.

LA CRONACA

Coach Boniciolli schiera Giuri, Johnson, Deangeli, Antonutti e l’immancabile Foulland; quintetto, ormai, classico per Sacripanti, con Mayo, Marini, Parks, Lombardi e Zerini.

Proprio il pivot azzurro si presenta sul parquet cancellando il tentativo di Antonutti con una stoppata; le due squadre cominciano il match con una serie di errori che fanno sì che lo 0-0 persista per un minuto e mezzo, prima che Lombardi trovi il primo canestro della gara.

Parks, che sfoggia ancora dei vistosi cerotti alla spalla infortunasi a Cervia, aggiunge altri due punti, poi, però, perde l’attimo per l’anticipo e viene castigato dalla tripla di Johnson.

Foulland, limitato nei primi istanti, sigla il primo vantaggio APU con l’affondo della bimane che piega il canestro, Parks risponde colpo su colpo, schiacciata e tripla in replica a Johnson e 9-8 GeVi.

L’APU prova a rimettere il naso avanti con il quintetto basso e la tripla di Giuri, ma Napoli ha Mayo che inventa la tripla con il fallo anche se non segna il libero aggiuntivo.

“Poco male”, avrà pensato l’ex Varese: altro viaggio in lunetta procurato e bottino pieno per il 14-11 dei padroni di casa.

Boniciolli inserisce il rientrato Amato, già visto nella vittoria su Forlì; l’ex Verona trova anche il canestro, ma Parks s’inventa una penetrazione nel traffico che incanta i pochi, autorizzati, presenti; subito dopo Sandri segna in appoggio il 18-13 e l’infuriato tecnico dei friulani ordina il minuto di sospensione che trascorre in uno stato che ricorda un certo Zeljko Obradovic.

La “ramanzina”, eufemismo, non ha effetto: Uglietti allunga ancora, poi Nobile perde palla; l’ultimo possesso di Amato si perde nelle mani di Uglietti che lancia in campo aperto Monaldi per il 22-13 che chiude il primo quarto, sotto le invettive furibonde di Boniciolli verso il suo regista.

Una gran giocata di Iannuzzi, spalle a canestro, inaugura il secondo quarto con il +11 azzurro.

La GeVi ha un’intensità difensiva maniacale, servono due minuti e mezzo a Pellegrino per riuscire a superare Iannuzzi, che nel frattempo gli forza due falli.

Anche Napoli, però, si ferma in attacco, i due punti del suo lungo restano solitari per oltre 4 minuti caratterizzati da errori anche inaspettati; Udine, invece, ne ha segnati appena 4, ma tanto basta a coach Sacripanti per richiamare i suoi in panchina e parlarci su.

La risposta, finalmente, arriva da un contropiede innescato dalla caparbietà di Zerini e concluso, con lo schiaccione, da Parks.

Un’altra transizione da centometrista di Lombardi riporta Napoli al massimo vantaggio (28-17), Mayo allunga poco dopo con la bomba frontale.

La risposta di Udine arriva con un miniparziale di 5-0 con cui si chiude il primo tempo (31-22).

Sono sempre le difese a fare la voce grossa, in avvio di ripresa, il primo canestro (Deangeli) arriva dopo un minuto e mezzo, con grande difficoltà.

Udine prova a rifarsi sotto con Antonutti ed Amato, bravi a riportare a solo 4 lunghezze lo scarto (36-32), ma Parks è caldissimo e sfrutta l’assist di Zerini per la tripla frontale, poi Mayo sfrutta una palla rubata e riparte in contropiede, siglando il nuovo +9.

Il parziale si allarga dopo una magia di Zerini, che nel frattempo oscura il cielo nei pressi del proprio ferro.

Napoli è in un momento magico, due contropiedi a stelle e strisce portano il break ad 11-0; Boniciolli è una furia e si vede fischiare il fallo tecnico, la panchina friulana è teatro di una serie di sfoghi piuttosto fine a sé stessa.

Strano a dirsi, Marini segna i suoi primi due punti, a cronometro fermo, solo nel finale della terza frazione, dopo oltre metà gara in cui aveva fatto tanto lavoro sporco (7 rimbalzi).

Due liberi di Johnson permettono all’APU di rientrare fino al -15 al 30’ (50-35).

L’ultimo quarto si apre con il botta e risposta tra Johnson e Monaldi; l’ex Reyer Venezia riavvicina nuovamente gli ospiti a -12, ma Parks trova il bersaglio grosso dall’angolo per rispedirli indietro.

Johnson, però, non ci sta e spinge ancora: un’altra tripla, per il -10, pare riaccendere una fiammella di speranza negli uomini di Boniciolli, così coach Sacripanti, saggiamente, decide di fermare il cronometro per riorganizzare i suoi ragazzi.

E fa bene: capitan Monaldi si carica subito il peso offensivo con la tripla, poi si va a prendere un canestro e fallo di purissimo talento che trasforma per il 61-46 GeVi, a 5’21” dal termine.

L’APU prova l’ultimo sussulto d’orgoglio con Amato, Foulland interrompe il digiuno sfruttando a pieno il viaggio in lunetta e Boniciolli allunga la difesa. Sembra cambiare l’inerzia: ancora Johnson trova la bomba del -7, il canestro del -5 di Foulland convince la panchina azzurra a fermare nuovamente il gioco, con 2’52” da giocare.

Ma Johnson è on fire, il -3 ospite è ancora opera sua, Foulland accorcia ulteriormente dalla lunetta e Napoli, per la prima volta, pare in crisi.

Udine, però, non ha fatto i conti con Josh Mayo che, dall’angolo, trova una bomba delle sue nel momento più importante, con il cronometro che segna 1’01 dal termine.

Il successivo attacco ospite si chiude con l’1/2 ai liberi di Antonutti, Boniciolli schiera la difesa box and one per provare a limitare Mayo, ma l’ex Varese pesca Parks per il +6, subito rintuzzato dall’ennesima bomba di Johnson…a cui risponde un monumentale Monaldi che chiude i giochi.

Finisce 71-63.

Gevi Napoli Basket-Apu Old Wild West Udine 71-63(22-13;31-22;50-35)
Gevi Napoli Basket: Zerini 2,Iannuzzi 2, Klacar ne,  Parks 26, Sandri 2, Marini 2, Mayo 18, Uglietti 2, Lombardi 4,  Monaldi 13. All. Sacripanti.
Apu Old Wild West Udine: Antonutti 8, Giuri 3, Foulland 9, Pellegrino 2, Italiano 3, Nobile, Johnson 25, Amato 11, Schina, De Angeli 2,Mobio. All. Boniciolli.

 

IL COMMENTO

Mai una partita tranquilla. MAI.

La GeVi fa quasi tutto bene per 30’, anche se la palla sembra, nel secondo quarto, non voler entrare mai.

Zerini è un’eclissi totale di sole per i lunghi friulani, Parks se ne infischia dei cerotti ancora ben visibili sulla sua spalla destra e segna come vuole, Uglietti azzanna e riparte come i mediani del calcio di una volta.

Nel quarto periodo, però, emerge il talento di Dominique Johnson, giocatore spesso poco appariscente ma vero leader silenzioso dell’APU.

I friulani peccano di nervosismo, Boniciolli compreso, e pagano la mancanza di calma con ben 18 palle perse, a furia di sbattere senza ragionare sulla difesa avversaria.

Restano, però, una squadra capace di mettere sotto chiunque, come dimostra un finale di grandissimo orgoglio e tanta qualità, e di essere, con il ritorno progressivo di Amato, una pretendente credibile al salto di categoria.

 


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