Il progetto della Luiss è rivolto a scuole superiori e per prima volta a carceri
La Luiss apre una riflessione sulle tante “sfaccettature” della legalità: dalla cittadinanza attiva all’immigrazione, dal contrasto alla corruzione alla lotta alle mafie. È stato questo il compito dei 500 studenti che hanno partecipato al progetto “Legalità e merito“, ideato dalla professoressa Paola Severino e promosso dalla Luiss in collaborazione con il Miur, il ministero della Giustizia, e frutto di un protocollo d’intesa con il Csm, l’Anac e la Dna. L’obiettivo è promuovere e diffondere la cultura della legalità tra gli studenti delle scuole superiori, soprattutto negli istituti scolastici collocati in contesti di maggiore disagio sociale. Il progetto ha coinvolto 80 studenti della Luiss, 20 ricercatori, gli studenti di 20 Istituti superiori e i due istituti penali minorili di Nidisa (Napoli) e Casal del Marmo (Roma).
Sul podio l’istituto superiore Caboto di Chiavari, che ha ideato la ‘Scala legale‘, un gioco da tavolo dove si acquistano punti col rispetto delle regole, il liceo classico Garibaldi di Palermo, con un cortometraggio in memoria delle vittime di mafia e l’istituto penale minorile di Nisida con una riflessione sul ruolo delle istituzioni da parte dei giovani detenuti. In premio fondi per l’acquisto di materiale didattico e 21 borse di studio per le Summer School della Luiss. La cerimonia di premiazione, cui hanno partecipato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone e il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho, è stata occasione per una “lezione” agli studenti sulla legalità. “Non possiamo più limitare il concetto di legalità a quello di legalismo o addirittura di ‘legolatria’ – ha sottolineato il premier -. Legalità è cultura delle regole giuridiche, non solo della forma ma anche della sostanza. È innanzitutto il principio del rispetto dell’altro, della dignità, il principio di eguaglianza collegata alla dimensione della responsabilità”.
“La legalità – ha detto il ministro della Giustizia – è il dono migliore che possiamo dare ai giovani. Senza non ci può essere nessun percorso di crescita”. “L’illegalità ha un costo etico-sociale e senz’altro economico, vuol dire far venir meno la certezza, minare il funzionamento dei mercati e le imprese migliori – ha rimarcato la presidente della Luiss, Emma Marcegaglia -. Il progetto ‘Legalità e merito‘ aumenta il capitale sociale, è un dialogo tra giovani e giovanissimi e rappresenta uno strumento per alimentare il valore delle regole. Quest’anno per la prima volta ha coinvolto anche i ragazzi reclusi a Nisida e Casal del marmo, ragazzi che hanno commesso gli errori ma che vogliamo aiutare in un cammino rieducativo”.