La Masciarelli è brand ambassador della tenuta abruzzese di San Martino sulla Marrucina, nel Chietino
Il vino ai tempi del Covid, per Miriam Lee Masciarelli, brand ambassador della tenuta abruzzese “La natura è l’unica che ha vinto”. Le parole appassionate e visionarie come si conviene al cognome che porta. Miriam Lee Masciarelli è figlia di quel Gianni che ha fatto grandi i vini d’Abruzzo nel mondo. La tenuta di San Martino sulla Marrucina, nel Chietino, che dalla morte del padre nel 2008 porta avanti con la madre, Marina Cvetic, è diventata in quasi quarant’anni un simbolo dell’eccellenza enologica italiana. In questi ultimi mesi, nonostante l’emergenza socio-sanitaria abbia fermato il motore produttivo del Paese, qui non si è mai smesso realmente di lavorare perchè “la natura non si ferma”.
La prova del continuo fermento di queste due signore del vino d’Abruzzo, mamma e figlia, è in una campagna video, lanciata nelle prime settimane di lockdown, per fermare alcune fakenews e parlare ai mercati esteri, che rappresentano il 55% del fatturato dell’azienda. “Questo video nasce per rassicurare in maniera oggettiva sulla qualità non solo del vino, ma del made in Italy in generale, perchè all’inizio della pandemia c’era un po’ questa preoccupazione sui mercati internazionali – ci ha detto Miriam Lee – che il virus potesse passare attraverso i prodotti italiani, e per quanto riguarda noi, attraverso il vino. Abbiamo voluto spiegare che soprattutto il vino, essendo un ambiente ipotonico, contenente alcol, non può provocare nessuna trasmissione. E poi, tutte le aziende italiane lavorano secondo rigorose norme igienico-sanitarie, non c’è alcuna preoccupazione anche per gli imballaggi. In più volevamo lanciare un messaggio di speranza e dimostrare l’orgoglio per quello che è il Paese Italia”.
Miriam Lee, quando ricostruisce queste settimane funestate dai bollettini “di guerra” sul contagio del Covid 19, trasmette tutta la passione ereditata dalla sua famiglia per il vino e la sua vigna: “Nei primi giorni del lockdown, quando non si sapeva se si poteva uscire, lavorare e siamo rimasti tutti a casa, la prima volta che sono tornata da sola in campagna mi sono innamorata ancora di più: quello che prima davamo per scontato, ora non lo è più”. E proprio dalla campagna, che non risponde a nessun decreto, ha tratto il maggiore insegnamento: “La natura è l’unica che non si è fermata ed è l’unica che ha vinto – ci ha detto – Abbiamo visto che cambiando le nostre abitudini abbiamo dato un po’ di respiro alla natura. Questo per un breve periodo si può fare, poi quando si rinizierà bisognerà pensare a non tornare indietro, ma pensare al lungo termine e spero che il tema della sostenibilità sia all’ordine del giorno. Noi ora stiamo lavorando in vigna e diciamo che l’unica gioia è che la vigna è bellissima e sanissima, speriamo in una vendemmia straordinaria”.
La sostenibilità è la filosofia di vita, oltre che aziendale, di questa trentenne che dall’età di 18 anni lavora con l’estero: “Noi siamo certificati Emas, una certificazione europea sulla sostenibilità a 360 gradi e continuiamo a lavorare su questo progetto di sostenibilità applicato non solo alla vigna ma anche in azienda coi pannelli solari, abbiamo ridotto la carta, la plastica, abbiamo applicato la sostenibilità anche alla finanza e al marketing, non usiamo prodotti chimici per pulire gli ambienti perchè pensiamo sia il futuro, ripeto non solo in vigna ma nella vita di tutti i giorni. Il tema della natura dovrà essere all’ordine del giorno”. Certo anche per una azienda agricola come la Masciarelli, 2 milioni e mezzo di bottiglie l’anno per 20 etichette distribuite in 55 Paesi del mondo, l’emergenza sanitaria ha comportato uno stop improvviso e pesante. “Lavorando col settore ho.re.ca., ristoranti, hotel e settore turismo, la battuta d’arresto c’è stata. I canali ora sono cambiati. Le aziende hanno un po’ di respiro sui canali della Gdo e sopratutto sull’online, che però non riesce a sopperire a quello che era il settore ho.re.ca.”. E, se l’online sull’estero per ora è “solo rallentato, più che fermato” a proposito della grande distribuzione, che pure non rappresenta il principale canale di vendita, ha detto: “Dovrebbe investire di più sul settore vino e prendere vini che coprano diversi target offrendo molta più scelta al consumatore finale, che ora come ora ha solo due canali dove può approviggionarsi per quanto riguarda il vino, l’online e la Gdo”.
Anche il pesante conto imposto al settore turistico dalla pandemia, si è fatto sentire sulle attività delle Tenute agricole Masciarelli: “Noi viviamo anche di enoturismo col Castello di Semivicoli – ha detto Miriam Lee – è un castello del 1600 in cima alle colline circondato da vigne, un boutique hotel: il periodo è duro. Speriamo che si ritorni alla normalità, per il momento è tutto fermo: non si possono fare strategie, bisogna lavorare giorno per giorno”. Nessuna difficoltà, invece, per quanto riguarda il lavoro sul campo, per le stagionali attività di cura della vigna: “Non abbiamo avuto questo tipo di problemi perchè il nostro team è fatto di persone che lavorano con noi da più di 20 anni e non sono stagionali, lavorano con noi tutto l’anno”. Certo, la squadra c’è ed è ben collaudata, ma Miriam Lee Masciarelli sa bene che la riuscita di una vendemmia sfugge al totale controllo umano: “Come produttori di vino noi dipendiamo dal tempo, dalla natura: se c’è una gelata, una grandine. Mia nonna – racconta – durante la vendemmia, quando siamo tutti stressati, non dormiamo la notte perchè non si sa se il giorno dopo piove o meno, se si riesce a raccogliere o no, mi dice sempre: l’uomo non può controllare, siamo nelle mani di Dio”. “Quindi – conclude – dobbiamo avere pazienza, questo è l’insegnamento: l’uomo non può controllare tutto, bisogna adattarsi in continuazione”.