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LE MINACCE DI ZINGARETTI E FRANCESCHINI AMMANSISCONO RENZI E AMMUTOLISCONO DI MAIO

Seppure poco cedibili per gli oggettivi deficit di consensi delle Forze della Maggioranza di Governo (Pd, M5s, Italia Viva e Leu), le minacce di mandare tutto all’aria di Nicola Zingarettti e di Dario Franceschini possono mantenere sotto scacco il M5s e Italia Viva, il Giocattolino di Matteo Renzi.

Unica forza più o meno credibile a affidabile di Governo, il Pd può approfittare dei timori di naufragio di Cinquestelle e di Renziani per far cessare smanie di protagonismo e di visibilità, per mettere a tacere strumentali polemiche.

Assodato che Luigi Di Maio e Matteo Renzi non hanno la necessaria forza per adombrare crisi di governo o chiusura anticipata della Legislatura – e acclarato che entrambi sono agitati dal maledetto incubo delle rispettive estinzioni – è dunque il momento del Pd derenzizzato. Sempre che i Dem abbiano idee chiare e qualcosa da dire, da proporre…

Di fronte ai toni ultimativi di Zingaretti e Franceschini, il Perfettino di Pomigliano è scomparso dai radar e l’ex Capo Scout di Rignano sull’Arno appare ammansito. I Dem approfittino del momento per assumere la necessaria iniziativa politica. Non saranno certo ostacolati dalle residue scorie renziane destinate al Sacrificio nel caso di elezioni anticipate.

Messo a tacere il sempre più Confuso e privo di Identità Politica, Di Maio (Giggino e i Suoi in realtà non sanno chi sono), il Capo Politico alle prese con la contestazione interna; e ammansito il Chiacchierone della provincia fiorentina, il Pd ha oggi la possibilità di assumere il ruolo di Partito Guida della Coalizione. Se ne appropri. E cerchi di salvare il salvabile di ciò che resta del Centrosinistra.

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