Lo scrittore e poeta austriaco Alfred Kolleritsch, fondatore della rivista “Manuskripte“, una delle più importanti dell’intero panorama letterario di lingua tedesca, autore di romanzi sui disagi e sulle lacerazioni dell’uomo contemporaneo di fronte alle norme sociali consolidate, è morto ieri a Graz all’età di 89 anni. All’inizio degli anni Sessanta Kolleritsch contribuisce alla fondazione del “Forum Stadtpark” di Graz, la principale istituzione che anima la vita culturale della città stiriana, e dal 1960 dirige la rivista letteraria di fama internazionale “Manuskripte”, intorno alla quale viene a formarsi, con autori quali Peter Handke e Wolfgang Bauer, Barbara Frischmuth, Michael Scharang e Gunter Falk, il cosiddetto “Gruppo di Graz”.
Sperimentatore dello stile narrativo, Kolleritsch, anche in seguito ai suoi studi filosofici, percepisce la letteratura come affermazione di assoluta autonomia rispetto a qualunque altra disciplina e come mezzo di liberazione dell’individuo dai poteri costituiti della società. Nel suo romanzo d’esordio “Gli ammazzapeschi” (1972), ha rappresentato la frattura tra autorità e sudditi con esperimenti stilistici di rottura delle tradizionali forme del racconto. In “Il lato verde” 1974, tradotto in italiano da Polistampa nel 2009), ha ripreso il tema del potere e della coercizione, descrivendo la volontà di un padre di imporre un’identità precostituita al proprio figlio negli anni della fine dell’occupazione nazista in Austria.
Successivamente Kolleritsch ha concentrato la sua attività nel campo della produzione lirica con le raccolte “L’esercitarsi nell’inevitabile” (1978), con cui ha vinto il Premio Petrarca, “Nel terreno davanti agli occhi” (1982), “Caduta nella felicità” (1982), “Gioia negli occhi” (1986) e “La somma dei giorni” (2001). Ha vinto il Premio Trakl per la poesia nel 1987 e il Premio Horst-Bienek per la poesia nel 2005. In italiano sono uscite le raccolte poetiche “Il primato della fioritura” (Crocetti Editore, 2000), “Paralleli consolatori” (Passigli, 2009), “Sull’esser-bambino” (Il nuovo melangolo, 2009). È anche tornato al romanzo con “Ognuno” (1989) e “Der letzte Österreicher” (1996). Alfred Kolleritsch nasce il 16 febbraio 1931 nella Stiria meridionale (Austria), presso il castello di Brunnsee, di cui il padre era amministratore. L’infanzia dell’autore coincide con gli anni del nazionalsocialismo e risente del sistema educativo rigidamente autoritario e intollerante che ne fu caratteristico. Dal 1941 al 1956 studia a Graz, laureandosi in filosofia, storia e filologia germanica. Nel 1964 ottiene il dottorato di ricerca con una dissertazione sul filosofo tedesco Martin Heidegger.