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LIBIA, L’UE CHIUDE LA MISSIONE SOPHIA: “INTESA SU AZIONE PER BLOCCARE LE ARMI”

La decisione dei 27 paesi dell’Ue, Di Maio: In Libia stiamo tutti lavorando per un cessate-il-fuoco

“È stata raggiunta un’intesa tra tutti i Paesi dell’Ue per una missione che blocchi l’ingresso delle armi in Libia. Non si tratta della missione Sophia, la missione Sophia non esiste più”. Lo ha ripetuto ieri mattina a Bruxelles il ministro degli Esteri Luigi Di Maio rilanciando la decisione presa dai ministri dei 27 paesi dell’Unione europea. “Ora c’è una missione di blocco delle armi e che ha regole di ingaggio molto importanti. La prima è che le navi saranno messe in mare nell’Est della Libia dove c’è traffico di armi. Se per caso queste navi innescano un pull factor (un fattore di attrazione), cioè inviano più migranti, la missione navale si ferma”. “In Libia stiamo tutti lavorando per un cessate-il-fuoco duraturo – ha aggiunto Di Maio – ma se le armi continuano ad arrivare è impossibile permettere questo cessate il fuoco”.

Secondo il ministro, “la Ue è ora impegnata in una missione aerea, navale e persino terrestre per bloccare le armi e l’ingresso delle armi in Libia, il che significa permettere la stabilizzazione, se non ci saranno armi, le parti smetteranno di combattere”. Di Maio ha sottolineato che “l’Italia porta a casa il fatto che si tratti di una missione contro l’embargo, che non è Sophia. La missione Sophia non esiste più”. Il ministro ha sottolineato che “è un’altra novità” che l’Ue “riconosce il fattore di attrazione nelle sue dichiarazioni”. Tutti gli Stati sono disposti a dare mezzi aerei e navali per poter compiere la missione che è quella di bloccare l’ingresso delle armi – ha concluso – Siamo d’accordo che le navi si ritireranno se ci sarà un pull factor”. Il primo ad aver annunciato che “l’operazione Sophia non esiste più” era stato il ministro degli Esteri austriaco Alexander Schallenberg.

Il ministro austriaco ha spiegato che “occorre un’operazione che possa effettivamente fare quello che deve fare, principalmente il monitoraggio dell’embargo sulle armi. E in questo caso si può parlare di tutto, ma non vicino alle coste libiche, non una ripresa di Sophia”. Da parte dell’Austria “non c’è nessun veto, ma siamo all’inizio di un negoziato e di una discussione molto seria”, ha assicurato Schallenberg. Vienna è pronta alla “sorveglianza aerea e di certo discuteremo anche di altri elementi. Ma per me una cosa è chiara: operazione Sophia non esiste più e non ci sarà un’operazione umanitaria”, ha detto il ministro austriaco.

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