Le forze dell’Esercito nazionale libico (Lna) comandante dal generale Khalifa Haftar, l’uomo forte della Cirenaica che assedia Tripoli dal 4 aprile scorso, hanno effettuato nella notte degli attacchi aerei nell’area di Al Sikt, distretto meridionale di Misurata, città costiera situata circa 180 chilometri a est della capitale della Libia.
Lo ha dichiarato ad “Agenzia Nova” il comandante dell’Aeronautica militare dell’Lna, Ibrahim al Fitouri. “Sono state prese di mira delle posizioni appartenenti alle milizie estremiste nominalmente alleate con il governo di Fayez al Sarraj a Misurata”, ha detto detto al Fitouri. La città-Stato di Misurata, sede delle milizie che hanno sconfitto lo Stato islamico a Sirte nel 2016, sostiene il Governo di accordo nazionale (Gna) del primo ministro Al Sarraj, capo dell’organo esecutivo libico riconosciuto dalle Nazioni Unite. L’aeroporto cittadino ospita anche l’ospedale da campo italiano con una presenza di circa 300 militari italiani nell’ambito della Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (Miasit).
Nelle ultime settimane, le forze aree legate ad Haftar hanno colpito diversi obiettivi a poche centinaia di metri di distanza dal contingente italiano. Il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ha assicurato che i militari italiani in Libia non sono obiettivo degli attacchi per nessuna delle due fazioni in conflitto. “Queste milizie vogliono trasformare Misurata in una caserma dell’esercito turco, che si sta preparando a costruire un’importante base militare in città con la complicità dei leader locali e dei Fratelli musulmani che controllano Tripoli”, ha aggiunto al Fitouri.
Le forze di Haftar accusano la Turchia e il Qatar, paesi leader dell’islam politico legati alla Fratellanza musulmana, di aver fornito sostegno e armi alle forze del Governo di accordo nazionale. A loro volta, le autorità di Tripoli accusano gli Emirati Arabi Uniti e l’Egitto di aver armato il generale Haftar e di aver avallato un tentativo di colpo di Stato contro il governo riconosciuto dalla Comunità internazionale.