È stato presentato il 14 ottobre 2021 alla Mondadori di via Luca Giordano a Napoli “L’Inverno di Ramona Adler”, romanzo onirico di Anita Curci, edizioni Phoenix Publishing.
L’ultima pubblicazione di Anita Curci, giornalista, editor e direttrice del bimestrale Proscenio, indossa l’abito del romanzo d’amore dove però nulla è come sembra. Lontano dalle specifiche del genere, infatti, il mondo di Ramona è una inquietante amalgama in bilico tra realtà e sogno, tra scienza ed esoterismo, tra psicoterapeuti e antiche e ignote magie. Questa donna cela un passato doloroso, che lei stessa ha voluto rimuovere a dispetto dei medici che lavorano per permetterle di recuperare quella parte della sua vita. Perennemente in fuga da sé stessa, cambia città e arriva a Napoli dalla Sicilia e continua a tenere un profilo basso fatto di lavoro (è direttrice di una casa editrice napoletana), di pochi amici e di viaggi onirici in cui incontra personaggi indefinibili con cui discorre come se li conoscesse. O come se li avesse conosciuti in un’altra vita. L’incontro con Gabriel Greco, esponente di un importante gruppo editoriale, sarà la miccia che accende una passione antica, che parte da molto lontano, risvegliando nella coscienza di Ramona frammenti di ricordi di cui non sa dare una chiara lettura. Eppure sa che quell’uomo le appartiene in un modo così profondo e antico che lei stessa non sa spiegarlo.
L’inizio del romanzo è in media res e catapulta il lettore in una dimensione di non facile individuazione; il ritmo della narrazione è veloce, e i passaggi di Ramona attraverso il gate – cosa che le permette di amare quest’uomo sconosciuto sotto sembianze che nulla hanno di umano- lo trascinano tra sogni, incubi e e profezie. Già dopo le prime dieci intense pagine il lettore comprende che le acque in cui sta navigando si trasformeranno presto in una adrenalinica sessione di rafting. Di conseguenza, anche il registro linguistico della Curci si fa rapido, nervoso quasi a scatti, talvolta sgarbato ma mai arido. Napoli, Roma, la Sicilia ma soprattutto un viaggio interiore alla ricerca di ciò che siamo stati in una o in più vite precedenti, “L’inverno di Ramona Adler” tocca tematiche di grande attualità relative al risveglio delle coscienze di una umanità che dovrebbe volgersi maggiormente a riflettere sulla metafisica e sulla spiritualità perduta. Il fatto che Ramona abbia la fortuna di incontrare la sua Safarà, proprio come accade negli albi di Dylan Dog, e proprio mentre la pagina scritta ha fine, non può che consolarci; più che la chiusa della storia, l’evento rappresenta l’incipit del prosieguo della narrazione di quella che si configura come una avvincente quadrilogia.