Di Maio ha donato la cravatta Marinella al ministro degli esteri francese Jean-Yves Le Drian
Il Ministro degli esteri Di Maio dona il made in Italy alla Francia. “Ci sono innumerevoli realtà italiane partite da una bottega, da un negozietto e che oggi sono conosciute in tutto il mondo grazie alla straordinaria qualità delle loro creazioni. Al ministro Le Drian, come gesto di amicizia tra i nostri popoli, ho regalato una cravatta Marinella, che simbolicamente rappresenta tutto questo e tutte le migliaia di aziende e i milioni di italiani che contribuiscono a rendere grande l’Italia”. Così su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ieri a Napoli per il vertice intergovernativo Italia-Francia in corso al palazzo Reale. “Dobbiamo essere orgogliosi di noi e di quello che rappresentiamo nel mondo e per il mondo.
Io lo sono, e come ministro degli Esteri mi impegnerò al massimo per portare più Italia ovunque. L’Italia siamo noi”, scrive Di Maio, che ha donato la cravatta Marinella al ministro degli esteri francese Jean-Yves Le Drian. “Gli ho parlato a lungo del nostro Paese – sottolinea – dei nostri prodotti eccezionali, delle nostre piccole e medie imprese che vanno sempre avanti, nonostante tutto, anche di fronte a difficoltà improvvise come quella del coronavirus, che stiamo affrontando”. Intanto, nel corsodella visita di ieri Macron visita la Cappella San Severo. Il Cristo velato, soprattutto per la raffinatezza del velo che ricopre il corpo martoriato del Salvatore. Ma anche la statua di Cecco di Sangro, al di sopra dell’ingresso, che rappresenta in un evento storico che ritrae l’antenato del principe Raimondo di Sangro, che che progettò il gioiello barocco, durante l’assedio di Amiens.
Emmanuel Macron, presidente francese, non è per la prima volta a Napoli, ma la visita alla Cappella Sansevero, nel cuore del centro storico, accanto a piazza San Domenico Maggiore, è da lui molto apprezzata, anche perché Amiens è proprio la sua città di nascita. Il capo del governo francese, poi, è particolarmente colpito dai pigmenti e colori dell’ affresco della volta, dal pavimento labirintico e, soprattutto, dalla figura eclettica del principe di Sansevero, raffinato mecenate e alchimista, sulla quale lo ragguaglia Fabrizio Masucci, rampollo della famiglia che da tempo possiede il sito monumentale. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a sua volta, ha ammirato Il Cristo velato e statue ai lati dell’altare maggiore, la Pudicizia e il Disinganno. Il premier già conosceva la cappella, ma si sofferma con Masucci a discutere sul ricco simbolismo del tempio.