Sembrava una gara segnata, in cui l’unico momento emozionante sarebbe stato il saluto a Josh Mayo.
E invece le emozioni sono infinite come questa GeVi, capace di superare quella che, fino a mezzogiorno, era la squadra che comandava praticamente tutte le statistiche, oltre alla classifica.
L’addio del play protagonista della promozione in A1 si chiude con un “Forza Napoli” urlato a squarciagola da un uomo che sa cosa la frase “It’s bigger tan basketball” voglia dire.
LA CRONACA
Un’ovazione saluta l’ultima presentazione di Josh Mayo, applaudito a scena aperta da tutti i presenti; in extremis anche Nico Mannion è out, ancora alle prese con i problemi alla schiena che l’hanno tenuto fuori dalla trasferta in Turchia.
La gara è inaugurata da uno schiaccione di Jordan Parks che posterizza Sampson in terzo tempo, replica immediata di Weems con due canestri ma ancora Parks restituisce il vantaggio agli azzurri con la bomba dall’angolo mentre Rich si spende intrepidamente nel mismatch difensivo con Hervey.
La Virtus non fa una piega: proprio Hervey e poi il solito Weems in contropiede ricacciano indietro gli azzurri che tentano spesso la soluzione dalla lunga distanza; tuttavia il numero 34 in maglia nera rovina tutto commettendo fallo antisportivo su Velicka, in quintetto al posto di Mayo, ed il lituano ringrazia: dentro i due liberi e, sul possesso successivo, Elegar trasforma il gioco da 3 punti che riporta avanti gli azzurri.
Velicka è ispirato e si va a prendere un altro viaggio in lunetta prima di lasciare il posto a Mayo, accolto dagli applausi scroscianti del PalaBarbuto.
È un momento importante per Napoli: McDuffie trova la tripla dall’angolo, Parks inchioda la bimane e solo Weems ed un canestro a dir poco fortunoso quanto caparbio di Tessitori evitano l’allungo dei padroni di casa.
Parks piazza il massimo vantaggio azzurro dopo una tripla in cui sfida Cordinier prima di passare sul blocco di Zerini, due liberi di Alexander fissano il 23-20 che campeggia sul tabellone alla prima pausa.
Le V-Nere si riavvicinano in apertura di secondo quarto con Tessitori e Cordinier; proprio il pivot (l’unico puro) della Nazionale firma il sorpasso ospite dalla lunetta, la GeVi replica con un’azione un po’ rocambolesca chiusa da McDuffie; l’ex Assigeco Piacenza si rende protagonista anche in difesa con una rimessa recuperata contro ogni previsione.
La difesa azzurra regge, Elegar fa saltare tutti sui sediolini trasformando l’alley-oop ispirato da Rich, Scariolo capisce che è meglio fermare il cronometro e l’inerzia.
Anche Sacripanti, però, non perde l’occasione di aggiustare qualcosina e piazza Uglietti in marcatura aderente su Belinelli che fatica a trovare anche l’aria per respirare.
Il primo vantaggio superiore ai due possessi arriva con un ottimo gioco a due tra Elegar e McDuffie (38-31), una magia di Belinelli permette alla Virtus di rientrare a -4, ma McDuffie ed Uglietti scatenano un PalaBarbuto sopito da troppo tempo.
La replica virtussina è nelle mani di Kevin Hervey, bravo a trovare la tripla da ben oltre l’arco, ma McDuffie è in uno stato di grazia pazzesco: prima difende in maniera impeccabile, costringendo proprio Hervey all’infrazione di passi, poi piazza la tripla del +9, Napoli vola spinta dal palazzetto e Velicka sigla il primo vantaggio in doppia cifra (48-37) con cui si chiude la prima metà di gara.
La Virtus riparte con il piede sull’acceleratore, stringe le maglie difensive e ricuce sotto la doppia cifra in contropiede (Sampson); Sacripanti allunga subito la difesa per bloccare la fluidità offensiva avversaria, tuttavia Belinelli firma il -6 dalla media (48-42).
Gli ospiti si avvicinano ancora con lo schiaccione di Hervey, Napoli replica subito con Velicka che punisce dai 6,75m, il palazzetto comincia a beccare Belinelli, con qualcuno che gli rammenta il nome di Michel Morandais in ricordo della famosa serie di Playoff tra Carpisa e la Fortitudo di cui, ai tempi, faceva parte l’ex San Antonio.
Ma non è la guardia bolognese a creare grattacapi agli azzurri, bensì Kevin Hervey e Kyle Weems che ricuciono ancora una volta fino al -1, prima che Mayo faccia saltare la zona con la tripla.
È la scossa giusta: McDuffie trova un canestro nel traffico ed anche il fallo che gli permette di aggiungere il libero del +7 (59-52).
È una GeVi che cerca la fortuna e la trova: Marini vede la sua tripla ballare per un istante infinito sul ferro prima di entrare, poi McDuffie è il più caparbio di tutti e trova la schiacciata in contropiede; per Scariolo è troppo, time out immediato sul +10 GeVi (64-54).
L’ala forte azzurra si toglie anche lo sfizio di piazzare la stoppata su Tessitori.
Le V-Nere si scuotono con Tessitori, bravo nel gioco in post, e Ruzzier, ma Rich le ricaccia a -8 prima che Mayo sia fulmineo nel chiudere il coast to coast. Al 30’ è 68-58.
È ancora la Virtus a spingere nelle prime battute del quarto periodo: Cordinier riporta a -6 gli ospiti con la sua fisicità esplosiva; ci pensa Mayo a ristabilire le distanze: tripla e liberi per il massimo vantaggio GeVi (75-64).
Il massimo vantaggio firmato dalla schiacciata di Elegar (80-68) è piuttosto uno sprone per Sampson che infila 4 punti di fila; Elegar ristabilisce il +10 in lunetta, ma Weems replica da 3.
Napoli non si scompone, Parks piazza la bomba dall’angolo che rende ancor più infernale il PalaBarbuto; poi McDuffie va a prendersi di forza un viaggio in lunetta. A 2’36” gli azzurri sono in doppia cifra di vantaggio.
Ora si gioca con il cronometro, Mayo elude più di un tentativo di Pajola di rubargli palla ma gli azzurri sbagliano al tiro e la Virtus rientra a -6 con Hervey a 1’24” dal termine. E non è finita: Weems piazza 6 punti in un amen per il -1.
Nel momento più importante, con soli 12” sul cronometro, la mano di Mayo non trema, 90-87, nemmeno quella di Cordinier lo fa e, con soli 8” da giocare, è +1 GeVi.
Ma il più glaciale di tutti è Frank Elegar: i suoi liberi sono perfetti, 92-89, Napoli vince!
IL COMMENTO
Maestosa e magistrale, nei momento buoni, tanti, come nei momenti peggiori in cui riesce a tenere il passo nella propria metà campo e limitare i danni. L’exploit finale di Weems, se avesse guidato alla vittoria, sarebbe stata una punizione troppo severa per una squadra che ha messo tutto ciò che aveva in campo.
Ora Federico Grassi può godersi i frutti di un lavoro iniziato nel 2017, dopo aver remato controcorrente con ostinazione e programmazione. In copertina, stavolta, ci va la sua GeVi.
SALA STAMPA
Scariolo: Complimenti a Napoli che ha giocato meglio dall’inizio alla fine ed è stata fredda nel ripartire quando eravamo rientrati. Ci hanno superato al tiro pesante ed a rimbalzo. A livello difensivo abbiamo concesso troppo ai tiratori avversari e commesso qualche errore abbastanza evitabile. In attacco siamo stati troppo precipitosi, pesa tanto la pessima percentuale ai liberi.
Sul peso del doppio impegno: “Abbiamo pagato di più l’orario della partita, per noi il doppio impegno sarà la normalità e dovremo essere capaci di recuperare fisicamente e mentalmente”.
Sacripanti: Avevamo già fatto dei passi da gigante nella fluidità e nelle spaziature. Era un trend in miglioramento. In trasferta ci era mancata la forza di reagire o di chiudere le partite. Sottolineo che è una crescita costante e ci manca ancora un po’. Voglio evidenziare due fattori: siamo stati per larghi tratti anche in difesa, se avessimo perso per gli ultimi 3’ non avrei avuto nulla da recriminare, erano canestri da campioni quelli segnati dalla Virtus. Il secondo è il pubblico: giocare davanti ad un palazzetto così fa 10 punti di differenza. Ma voglio aggiungere una cosa: spero di avere una cornice simile anche quando verranno le rivali dirette. Io non mi godo mai a pieno quello che faccio, nemmeno questa vittoria fa eccezione. La partenza di Josh Mayo, determinante in questa partita, mi rattrista perchè da allenatore perdo un giocatore importante. Dal punto di vista umano perdiamo un uomo che ha sempre una parola buona per tutti, una persona che vale più del giocatore.
Sulla gara: “Siamo stati bravi a gestire a nostro piacimento il ritmo della gara. È una vittoria meritata, è un onore affrontare squadre come la Virtus, un piacere batterle”.
Sul passato virtussino: “Non avevo senso di rivalsa, solo un dispiacere per un esonero immeritato, tra l’altro proprio nei giorni in cui perdevamo Alberto Bucci. Resto affezionato alla gente, allenare a Bologna sarà sempre meraviglioso”.