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MIGRANTI, BARCONE IN AVARIA: IN 100 RISCHIAMO IL CONGELAMENTO

Migranti, li stanno facendo morire congelati al largo della Libia. Sono ben 100 su un barcone in avaria. “Bisogna mettere in galera gli scafisti. Devono avere la certezza che i porti italiani sono chiusi: è l’unico modo per salvare vite umane. L’anno scorso di migranti ne sono arrivati di meno e ne sono morti di meno”. Lo ha detto il ministro Matteo Salvini, in diretta Facebook da Lanciano (Chieti). “Dopo vari giorni di mare agitato, i trafficanti di esseri umani hanno riapprofittato di questo weekend di mare calmo per agire nuovamente. Attualmente è ancora in mare un gommone con un centinaio di persone in acque territoriali libiche, a circa 60 miglia dalla terraferma. Siamo in continuo contatto con la Guardia costiera libica perché effettui questo ulteriore intervento e metta in sicurezza i migranti che sono a bordo”. Lo annuncia in una nota Palazzo Chigi. Un altro barcone con 100 persone a bordo è stato segnalato da Alarm Phone, il sistema di allerta telefonico utilizzato per segnalare imbarcazioni in difficoltà, a 60 miglia al largo delle coste di Misurata, in Libia. Il natante, che inizialmente non aveva chiesto aiuto, starebbe ora imbarcando acqua con le persone nel panico. A bordo, secondo quanto segnalato, potrebbero esserci morti, tra cui forse anche un bambino.  “Alle 10 di ieri mattina – spiega Alarm Phone -, siamo stati avvertiti di un’imbarcazione con 100 persone a bordo che stava tentando di attraversare il Mediterraneo. Alle 11 abbiamo ricevuto la loro prima posizione. Erano a 60 miglia al largo di Misurata (Libia), ma la situazione era calma e ci chiedevano di restare in standby, mentre tentavano di utilizzare un motore”. “Tra le 11:40 e le 12:20 – continua il sistema di allerta -, le persone hanno cominciato ad andare nel panico. Volevano che informassimo le autorità, ma non quelle libiche.

Barcone in avaria da ieri a 60 miglia dalla costa libica con 100 migranti a bordo. Salvini: “Porti chiusi”

Abbiamo fornito loro assistenza legale, spiegando che Libia e Italia avrebbero sostenuto la responsabilità libica per l’area in cui erano”. “Alle 12:20 – si legge – abbiamo ricevuto una nuova posizione. Erano a 12 miglia più a est e avevano problemi di navigazione. Un bambino è incosciente o morto. Il natante sta imbarcando acqua. Chiedono aiuto, anche se questo potrebbe significare tornare in Libia”. Sos dal barcone, “stiamo congelando” – “Presto non riuscirò più a parlare perché sto congelando”. È il drammatico racconto delle telefonate che Alarm Phone sta ricevendo in queste ore dai migranti in avaria su un barcone al largo di Misurata. “Sono nel panico – scrive il sistema di allerta -, il nostro staff sta cercando di calmarli, ma nell’ultima ora abbiamo sentito più volte persone urlare. La situazione è disperata”.  “Siamo ancora in zona Sar ma nessuno si è ancora assunto il coordinamento dell’operazione”. “Chiediamo istruzioni e restiamo in attesa – continuano -. Siamo stati rimandati ai libici che però non rispondono. Non c’è modo di parlare con loro, non rispondono neanche al telefono”. “Io non sono stato, non sono e non sarò mai complice dei trafficanti di esseri umani, che con i loro guadagni investono in armi e droga, e delle Ong che non rispettano regole e ordini. Quanto a certi sindaci e governatori di Pd e sinistra anziché denunciare la presunta violazione dei ‘diritti dei clandestini’, dovrebbero occuparsi del lavoro e del benessere dei loro cittadini, visto che sono gli italiani a pagare loro lo stipendio. Sbaglio?”: così su Facebook il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “Se la Francia non avesse le colonie africane, che sta impoverendo, sarebbe la 15/a forza economica internazionale e invece è tra le prime per quello che sta combinando in Africa. L’Unione Europea dovrebbe sanzionare queste nazioni come la Francia che stanno impoverendo questi posti e è necessario affrontare il problema anche all’Onu”. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio.

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