Da Lampedusa a Catania ad Augusta. Ora c’è da chiedersi quanto durerà ancora questa ennesima buffonata del Capo del Viminale nonché Vicepremier, Leader del Carroccio e Capo Religioso della Lega, Matteo Salvini.
Ricominciano intanto gli sbarchi a rate. Come in un film già più volte visto. Nella notte infatti sono stati fatti sbarcare dalla nave della Guardia Costiera una donna incinta all’ottavo mese insieme col marito e i figli.
La svolta in mattinata. Non vuole andare in cerca di nuovi guai giudiziari, il Signor Ministro dell’Interno. E accade così che Matteo Salvini – ancora scottato dall’esperienza del Caso Diciotti per il quale aveva rischiato di finire sotto processo, rischio sventato dalla benevolenza dei Cinquestelle – disciplinatamente accetti di seguire il consiglio dell’Avvocato Giulia Bongiorno, Ministra leghista della Funzione Pubblica. La Bongiorno è per il Capo del Carroccio come Niccolò Ghedini era ed è per Silvio Berlusconi. Ad entrambi la parcella mensile la paga il Parlamento italiano, cioè la pagano i cittadini.
Segue i consigli della Bongiorno, Salvini, e senza troppo clamore ordina alla Gregoretti – è questo il nome della nave della Guardia Costiera che venerdì aveva raccolto da un peschereccio 140 migranti – di puntare la prua verso il porto di Augusta dove – come scrive l’agenzia Adnkronos – ha ormeggiato alla banchina Nato. Ma i 131 migranti a bordo per ora non vengono fatti scendere. Niente paura, i disperati toccheranno terra quanto prima. E ciò in barba all’ennesimo proclama pronunciato appena due giorni fa dal capriolista Leader della Lega: “Dalla Gregoretti non scende nessuno!” aveva assicurato ripetendo la battuta del vecchio copione…
La nuova Caporetto del Chiacchierone del Viminale sarà al ralenty, dovrà avere il tempo di trovare una giustificazione plausibile, il Signor Ministro. Sbarchi al ralenty, dunque. Come certe calate di braghe da parte delle più navigate interpreti di burlesque…
Detto ciò sarebbe ora di finirla con queste pagliacciate, con questo mostrare i muscoli ai deboli, bicipiti e pettorali che in realtà sono di cartone.
Ha ragione Graziano Delrio. “Il ministro dell’Interno non fa il suo dovere perché non ha raggiunto accordi stabili con l’Europa e fa propaganda come sempre sulla pelle delle persone. Salvini faccia sbarcare immediatamente i naufraghi della Gregoretti e la smetta con le sue politiche disumane – scrive su Facebook l’ex Ministro Dem – Intollerabile – prosegue – che non sia concesso l’ingresso in porto a una nave della guardia costiera italiana ‘colpevole’ per il nostro governo di avere a bordo 135 naufraghi soccorsi da un peschereccio al largo della Libia. Come in un copione che si ripete sempre uguale, Salvini sta sequestrando in mare i migranti e tutto l’equipaggio della motovedetta Gregoretti che li ha presi a bordo. Siamo ancora una volta al di fuori delle regole e degli obblighi internazionali che l’Italia ha il dovere di rispettare quando si tratta di salvataggio delle vite in mare. L’Italia non può e non deve essere lasciata da sola a gestire il dramma delle migrazioni del Mediterraneo ma l’Europa non può essere la scusa per agire in palese violazione delle norme internazionali e dei diritti umani”.
Intanto, ieri è morto il M5s. E l’annunciata battaglia parlamentare conto il Treno ad Alta Velocità Torino-Lione è soltanto l’ultima beffa, è soltanto la macabra pantomima di quanti hanno speculato sui sogni e sulle attese della gente perbene.
Muore il M5s. Con ieri una pietra tombale va posta sui maggiori responsabili degli osceni straripamenti salviniani.
Apprendisti stregoni senza la bussola dei valori sociali, i Cinquestelle non sanno più vendere neanche soltanto le chiacchiere.
Gli apparentemente educati falsi sorrisetti abbozzati da Luigi Di Maio sono la fotografia della Sua incapacità genuflessa al volere del Socio di Governo Matteo Salvini.
E se il Capo Leghista la fa fuori dal vaso la colpa è dei Cinquestelle che non sono stati capaci di imporGli adeguati pannoloni.
Muore il M5s e Beppe Grillo, il Demiurgo della Grande Illusione e del Grande Bluff, deve trovarsi un posto in cui nascondere la faccia. I palcoscenici per Lui – ovvero per il Garante del Grande Imbroglio Pentastellato – possono diventare incandescenti.
Col M5s – detto in breve – muore anche il Comico genovese!
Detto ciò, penosi e ridicoli gli Obbedienti dei clic della Piattaforma Rousseau. Non andava messa al voto la Nuova Organizzazione Pentastellata, andava messa al voto la scala dei Valori Prioritari dell’Azione Politica. Scala dei Valori che il M5s non ha mai avuto, carenza nascosta dal grido “Onestà Onestà”. L’Inganno è stato scoperto e i Cinquestelle non hanno vie di fuga dallo sdegno di Quanti avevano creduto in Essi.
Una valanga di insulti li seppellirà!
“Sulla Tav sapevamo che M5s ci avrebbe tradito”.
L’epitaffio è di Alberto Perino, leader storico del Movimento No Tav.
“Non mi interessa sentire Grillo – aggiunge – mi è bastata la sua dichiarazione. Sono deluso, perché con Lui a livello personale c’era un rapporto di stima. Non dico di amicizia ma c’era grossa stima. E adesso non lo stimo più”.
Inutile dire che – se avessero mostrato di avere i necessari attributi – i Cinquestelle avrebbero aperto la crisi di Governo anziché disporsi a perdere tempo in una inutile battaglia parlamentare di facciata il cui esito è già scritto.
Ps. Nota per gli Ortodossi della Lingua Italiana. Nella stagione in cui si tende ad inibire e a limitare l’uso delle Maiuscole, vado controcorrente. E chiarisco: le Maiuscole presenti nel testo non contemplate dal corrente galateo linguistico sono volute, esse rappresentano una licenza grafica dell’Autore e intendono conferire la giusta importanza al ruolo della parola attenzionata dalla maiuscola.