Minori scomparsi in Italia, i casi irrisolti

Nel database degli under18 scomparsi in Italia, figurano al momento 22 nomi.

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Data di nascita. Luogo della scomparsa. Ultima foto disponibile. Nel database degli under18 scomparsi in Italia, aggiornato dalla Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato sul sito it.globalmissingkids.org, figurano al momento 22 nomi. Dei Minori cui appartengono, si sa solo il giorno in cui sono stati inghiottiti dal nulla. Il caso più datato è quello di Sergio Isidori, da Villa Potenza, frazione di Macerata, uscito di casa il 23 aprile 1979, quando aveva 5 anni, per andare nel retro a giocare con dei compagni e mai più tornato: il più recente quello di Sabah Omar Shin, 13 anni, allontanatosi il 2 maggio a Brindisi dalla comunità in cui era stato collocato. In mezzo, facce e storie che a distanza di anni continuano periodicamente a riempire le cronache. Il 7 maggio 1983 Mirella Gregori, 16 anni, figlia dei titolari di un bar di via Volturno a Roma, esce dicendo alla mamma di essere diretta a Porta Pia ad un appuntamento con un ex compagno di scuola: non darà mai più notizie di sé.

Un mese e mezzo dopo, sempre nella capitale tocca ad Emanuela Orlandi, 15 anni, figlia di un dipendente del Vaticano, che scompare il 22 giugno al ritorno da una lezione di flauto. Il suo possibile sequestro diventa presto un intrigo internazionale, intrecciato all’attentato a Papa Giovanni Paolo II, ma le tante piste battute dagli investigatori – compresa quella di possibili legami con la Banda della Magliana – non danno risultati. Nell’ottobre 2018, l’ultima illusione: il Vaticano dà il via libera all’analisi del Dna su alcune ossa ritrovate durante dei lavori di restauro nella sede della Nunziatura Vaticana ma i resti risultano risalire ad un periodo precedente al ’64 ed appartenere allo scheletro di un uomo.

Pasqualino Porfidia, 8 anni, scompare da Marcianise, in provincia di Caserta, il 7 maggio del 1990: le sue tracce si perdono lungo il tragitto tra casa e lo slargo dove aveva giocato a pallone con gli amichetti. Le ricerche vanno avanti per giorni senza approdare a niente. E non bastano ad imprimere una svolta alle indagini i sospetti su due auto e su un uomo visto nei pressi della vicina sala giochi. La mattina del 31 marzo 1992 a Casteldaccia, a 20 km da Palermo, Salvatore Colletta, 15 anni, e Mariano Farina, 13 anni, decidono di marinare la scuola e di fare un pic-nic al mare. Si fanno accompagnare da un amico, comprano succhi di frutta e biscotti, ma da quel momento si perdono le loro tracce. Nel settembre scorso il gip di Palermo respinge la richiesta di archiviazione del procedimento penale contro ignoti avanzata dalla procura e dispone l’audizione di alcuni pentiti.

Quindici mesi dopo, il 21 giugno 1993, Domenico Nicitra, 11 anni, viene visto per l’ultima volta in compagnia dello zio Francesco nel popoloso quartiere di Primavalle a Roma. I suoi familiari, il giorno dopo, trovano solo il suo ciclomotore abbandonato. Il 26 dicembre del ’95 Bruno Romano, 12 anni, si allontana dalla roulotte dove vive la sua famiglia, nei pressi del Ponte delle Valli a Roma, per recarsi – dice – dalla nonna. Nessuno ne saprà mai più niente. Quello di Angela Celentano, 3 anni, “volatilizzata” il 10 agosto ’96 mentre si trova sul Monte Faito (località Arola, frazione del Comune di Vico Equense) è uno dei casi italiani di scomparsa di minore più noti e clamorosi: alla gita organizzata come ogni anno dalla comunità evangelica locale partecipano i genitori e diverse decine di altre persone ma nessuno sa dire dove sia finita da un momento all’altro la bambina che fino all’ora di pranzo giocava li’ vicino. Ogni ricerca risulterà vana.

Otto anni, e la storia sembra ripetersi. Il primo settembre 2004 a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, la nonna chiama per il pranzo Denise Pipitone, la nipotina di 4 anni, che giocava sul marciapiede davanti alla porta di casa: non la trova, non la troverà più nessuno. Tra parenti sospetti, ipotesi di vendette, falsi avvistamenti e test del Dna, negli anni il “giallo” torna periodicamente sotto i riflettori dei media: nell’aprile di quest’anno sfuma la speranza che Denise possa essere la ventenne russa che, ad un programma tv del suo Paese, racconta di essere stata rapita da bambina. Mentre è di sabato l’indiscrezione secondo la quale sarebbero due gli indagati della procura di Marsala che indaga sulla vicenda. Sembra un caso di ‘family abduction’, di rapimento familiare, quello di Karim Dhahri, otto mesi, che il 13 maggio 2005 a Reggio Emilia viene portato fuori dal padre tunisino “per una passeggiata”: non faranno mai più ritorno. Pochi dubbi sembrano invece esserci sul destino delle gemelline Alessia e Livia Schepp, 6 anni: è il 30 gennaio del 2011 quando vengono viste l’ultima volta nei pressi della casa di papà Matthias, nel sobborgo di Losanna di Saint Sulpice: l’uomo, separato dalla moglie, dopo aver trascorso con loro il fine settimana non le riporta indietro. Per qualche giorno fa la spola tra Francia e Italia, poi nella notte tra il 3 e il 4 febbraio si getta sotto un Eurostar nei pressi della stazione ferroviaria di Cerignola (Foggia). Nella sua auto, una Audi nera parcheggiata poco lontano, nessuna traccia delle figlie. Maya, 5 anni, e Rayan Kharbouch, 2 anni, escono con il padre nel pomeriggio del 30 agosto di un anno fa a Messina: non torneranno mai dalla madre, a cui sono affidati. Il padre potrebbe averli portati in Tunisia. Il 5 febbraio scorso a Milano Tiffany Jazmin Zelaya Lopez, 16 anni compiuti da pochi giorni, dopo aver partecipato ad una festa di compleanno, decide di non tornare a casa. Nessuno ancora sa per andare dove.

 


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