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La missione della Nato in Kosovo, Kfor, fa sapere che la situazione nel territorio del paese balcanico è “sotto controllo” e invita Pristina e Belgrado ad astenersi da “provocazioni” o da dichiarazioni che possano portare ad un escalation delle tensioni. In una dichiarazione per l’emittente “Rtk”, la missione Kfor precisa che continuerà a monitorare la situazione in tutto il territorio kosovaro e che rimane pienamente impegnata nell’adempimento del suo mandato per assicurare la sicurezza di tutti i cittadini. La Kfor aggiunge che le sue truppe sono pronte per essere dispiegate in ogni momento ed in ogni parte del territorio kosovaro, mentre non ritiene vi sia un’esigenza di aumentare la propria presenza in alcune specifiche aree nei pressi del confine con la Serbia.
Kosovo-Serbia: missione Kfor, situazione sul territorio sotto controllo
Secondo quanto affermato nei giorni scorsi dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, di fronte al fatto che il parlamento del Kosovo ha approvato le tre leggi che avviano il processo per la trasformazione delle Forze di sicurezza in un esercito regolare, l’Alleanza atlantica dovrà rivedere il livello del suo impegno con la missione Kfor. Stoltenberg si è detto rammaricato che “la decisione sia stata presa nonostante le preoccupazioni espresse dalla Nato” perchè, anche se in linea di principio si tratta di una decisione che spetta al Kosovo prendere, l’Alleanza ha chiarito “che questa mossa è inopportuna”. La Nato sostiene lo sviluppo delle Forza di sicurezze del Kosovo nell’ambito del suo attuale mandato, ma, “con il cambio di mandato, il Consiglio Nord Atlantico dovrà ora riesaminare il livello dell’impegno della Nato con la Forza di sicurezza del Kosovo”, ha detto Stoltenberg.
La Nato resta impegnata attraverso la Kfor per un ambiente sicuro e protetto in Kosovo e per la stabilità nei Balcani occidentali. “Tutte le parti devono garantire che la decisione odierna non aumenti ulteriormente le tensioni nella regione”, ha detto Stoltenberg. “Tutti gli attori politici responsabili nella regione devono concentrarsi sui progressi delle riforme e sul dialogo. Ribadisco la mia richiesta sia a Pristina che a Belgrado di rimanere calmi e di astenersi da qualsiasi affermazione o azione che possa portare all’escalation. La Nato continua a sostenere il dialogo facilitato dall’Ue tra Belgrado e Pristina come unica soluzione politica duratura per la regione”, ha concluso il segretario generale.