Usa, è morto il bimbo yemenita che non poteva essere raggiunto dalla mamma per colpa del “Travel ban”.
Appena è arrivata la mamma in extremis il piccolo Abdullah Hassan è spirato. Aveva appena 2 anni il bimbo yemenita che non poteva essere raggiunto dalla mamma per colpa del “Travel ban”. Il piccolo era affetto da una rara malattia degenerativa. La donna ha ottenuto il visto per poterlo almeno riabbracciare solo pochi giorni fa. La mamma ha fatto appena in tempo a rivederlo: il piccolo Abdullah Hassan è morto poco dopo nell’ospedale di Oakland, California, che lo aveva accolto. Sì, perché Abdullah è il bimbo yemenita affetto da Hbsl, una rara malattia genetica che colpisce il sistema nervoso, arrivato in America dall’Egitto col papà nella speranza di trovare una cura. La cui mamma si era però vista rifiutare il visto a causa del ‘travel ban’ – lo sbarramento ai cittadini di certi paesi, Yemen compreso – imposto del presidente americano Donald Trump. Al piccolo i medici non avevano lasciato nessuna speranza, pronosticando una vita molto breve. Per questo la madre aveva chiesto un visto urgente: ma le era stato negato perché lei, a differenza di marito e del figlio, non ha la cittadinanza americana e lo Yemen rientra tra i Paesi messi al bando dal tycoon, insieme a Iran, Libia e Somalia, Venezuela e Corea del nord. “Mia moglie mi chiama ogni giorno, vuole baciare e abbracciare nostro figlio per l’ultima volta, non abbiamo più molto tempo, per favore aiutateci a riunire la nostra famiglia”, aveva detto tra le lacrime il ventiduenne Ali Hassan, il padre di Abdullah, qualche giorno fa. “Questo rifiuto è una crudeltà incomprensibile”, aveva denunciato Saad Sweilem, del Consiglio per le relazioni islamico-americane, che più di ogni altro si è battuto per la riunificazione della famiglia. Alla fine il visto è arrivato dieci giorni fa, quando il Dipartimento di stato si è finalmente deciso a concedere alla donna una esenzione dal bando per motivi umanitari, consentendole almeno di riabbracciare il piccolo prima che morisse. La storia sta già commuovendo e indignando il mondo; tanto più dopo la morte di due bambini guatemaltechi nei centri di detenzione migranti dov’erano trattenuti con i loro genitori. E le polemiche non si spegneranno facilmente. Tanto più dopo che Donald Trump ha commentato la morte dei due piccoli latinos al confine tra Messico e Stati Uniti scaricando la responsabilità sull’opposizione: “Ogni morte al confine è colpa dei democratici e delle loro patetiche politiche migratorie che consentono alla gente di fare un lungo cammino pensando di poter entrare nel nostro Paese illegalmente. Non possono. Se ci fosse un muro, non ci proverebbero neppure”, ha infatti twittato il presidente.