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La parola d’ordine è continuità. Il Napoli, dopo la brillante vittoria di Cagliari, deve scrollarsi di dosso le paure e provare l’assalto alla vetta. L’occasione è ghiotta. Arriva lo Spezia, che sembra una passeggiata di salute, ma non lo è. Ma il Napoli non può fallire, approfittando anche dello scontro diretto tra Milan e Juventus e di una non facile sfida dell’Inter a Genova contro la Sampdoria. La squadra di Vincenzo Italiano, 11 punti, qualità del gioco non è facile da affrontare. Ma a Gattuso, dopo i tre punti e la prova assai convincente di Cagliari serve la prova che il periodo buio è alle spalle, lanciandosi verso la trasferta di Udine e poi la Fiorentina in casa, il trittico per provare ad accorciare sulle milanesi. Ancora senza Osimhen, Mertens e Koulibaly, con la finestra di mercato appena aperta, ma il momento appare positivo, le altre grandi del torneo si affronteranno spesso nei prossimi due turni. Per il Napoli impegno non agevole: lo Spezia gioca a calcio, conosce le pratiche della fase offensiva, ma è ipotizzabile uno schieramento che blocchi le linee di passaggio. Servono quindi idee, varianti (come Bakayoko basso e Fabian defilato nella prima costruzione) e un’intensità come quella mostrata tre giorni fa. Che è poi la chiave per superare le barriere degli avversari, in attesa del recupero di un paio di pezzi da novanta. Assenze che non devono rappresentare un alibi, ma che ci sono, pesano e che spesso la critica dimentica nell’analisi del lavoro di Gattuso. Lozano è in grande forma. Il messicano anche a Cagliari è stato un tormento per l’avversario di turno, spesso costretto al fallo, all’ammonizione. Reti, sono otto in totale (13 nella sua esperienza napoletana) ma non solo, accelerazioni, qualità, cross, un calciatore determinante. Uno che fa la differenza, mostrando il repertorio che l’ha portato a Napoli un anno e mezzo fa.