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NAPOLI CON LA TESTA ALL’EUROPA LEAGUE. UN ALIBI CHE NON C’È

Black out del Napoli. Perché la testa all’Europa League non convince.

Lascia l’amaro in bocca il pareggio contro il Genoa. Seppur in superiorità numerica per circa un’ora di gara, il Napoli esce dalla sfida contro la gemellata città ligure con le ossa rotte, con un pari che poteva addirittura star stretto ai grifoni che negli ultimi minuti hanno sfiorato il colpaccio al San Paolo, negato dall’ottimo Karnezis (terzo portiere).

I temi su cui riflettere sono diversi. Il primo. Il Napoli subisce il goal dopo aver clamorosamente fallito il raddoppio in ben due occasioni nitidissime, una con Mertens, l’altra davvero clamorosa con Callejon. Se è pur vero che insaccata almeno una delle due staremmo a parlare di altro è altrettanto vero che la mancanza di lucidità e concretezza, unita alla puntuale mancanza di cinismo rende la questione talmente cronica che non può essere risolta con le imprecazioni contro la “sfortuna”.

Il secondo tema. Il calo clamoroso delle prestazioni e dei risultati da una paio di mesi a questa parte, sono frutto del cammino incontrastabile della Juventus in campionato e della testa del Napoli che, ormai, guarda solo al cammino in Europa League? Ci piace pensare che sia così. Tutti i tifosi sarebbero pronti a “firmare” per risultati così altalenanti in campionato, pur di trionfare in Europa League. Un Koulibaly irriconoscibile (tantissimi gli errori nelle ultime gare), un Allan sotto tono però lasciano aperte le porte ad una profonda preoccupazione perché i segnali peggiori stanno arrivando dagli elementi che, più di tutti, avevano dato la carica dopo l’addio del capitano Hamsik.

Il terzo tema è proprio il capitano. Un capitano che si rispetti dovrebbe guidare tutti verso l’unico grande obiettivo della stagione. Pur se Lorenzo Insigne abbia comunque chiarito la sua posizione sulle voci circolate in settimana, ciò non lo assolve dal peccato grave di lasciar aperte delle riflessioni nelle settimane forse più importanti della recente storia del Napoli.

Ci avviamo quindi alla sfida con l’Arsenal, dove a seguito degli ultimi risultati, ora più che mai occorre la mano incisiva di Carlo Ancelotti che nella sua carriera ha vinto tutto ed è l’unico da cui, in questa fase di piccolo smarrimento, possiamo aspettarci un contributo di sapienza e intelligenza tattica che possa far passare il turno agli azzurri, con un piccolo miracolo. È da oggi che la testa deve andare all’Europa League.

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