“Dopo l’esperienza da sindaco – ha proseguito de Magistris – un progetto nazionale per costruire un’alternativa che metta al centro l’attuazione della Costituzione. Napoli ha dimostrato che si può andare lontano anche senza costruire partiti, per dare voce a quella parte del Paese che oggi è molto forte ma non è rappresentata”. Sulla scelta di non candidarsi alle regionali ha aggiunto: “In un momento come questo la città non può restare senza sindaco o nelle mani di un funzionario dello Stato.
Non ho teso la mano a De Luca, vista l’incolmabile distanza politica con lui, ma ho proposto una collaborazione tra le istituzioni su una serie di punti comuni. La risposta molto generica di De Luca non fa bene ai napoletani né ai campani. Oggi siamo la grande città più a sinistra d’Italia, governata da liste civiche e prima che scoppiasse il Covid-19 abbiamo portato Napoli ai vertici internazionali per turismo e cultura. Abbiamo messo al centro di una programmazione concreta tematiche, come ad esempio i beni comuni, che la sinistra di governo inserisce solo nella retorica. Noi nel laboratorio di Napoli abbiamo costruito dal basso un’alternativa che vogliamo riproporre a livello nazionale”, ha concluso il sindaco.