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Si presenta mercoledì 22 giugno 2022 alle ore 18, alla Libreria Raffaello di via Kerbaker 35 Napoli, “Vlad - Una leggenda napoletana”, un’altra avvincente opera editoriale della casa editrice partenopea Phoenix Publishing che negli ultimi anni si è distinta nel campo del graphic novel. A parlarne con gli autori Emanuele Pellecchia e Francesco Saverio Tisi, lo storico Raffaello Glinni e il direttore del Complesso Monumentale di Santa Maria La Nova, Giuseppe Reale. Modera il giornalista del Mattino, Marco Perillo. Inserito come numero speciale all’interno della collana “Leggende napoletane”, filone in costante sold out assieme ai primi due numeri, alla Tombola e al Gioco da tavola, il fumetto si basa sulla leggendaria figura del Principe Vlad III di Valacchia, detto “Țepeș”, l’impalatore, dai più conosciuto come “Dracula” grazie a Bram Stoker che per elaborare il suo celebre romanzo si ispirò proprio a questo personaggio sanguinario ed enigmatico. Gli autori della sceneggiatura del suggestivo fumetto sono Emanuele Pellecchia, direttore editoriale della casa editrice, e lo scrittore Francesco Saverio Tisi, che lo hanno ideato assieme alla art director Luna Cecilia Kwok. Le tavole sono opera di Alessio Monaco. “Vlad” della Phoenix Publishing va oltre la leggenda per concentrarsi sulle indagini svolte nel 2014 dallo studioso Raffaello Glinni, il cui contributo scritto, assieme a quello di Paolo Barbuto giornalista del quotidiano Il Mattino, ha impreziosito l’opera. Queste testimonianze, che il lettore troverà al termine delle tavole, teorizzano la presenza di Vlad a Napoli, e il ritrovamento di alcuni indizi rinvenuti su un monumento funebre presente nel chiostro del Complesso Monumentale di Santa Maria La Nova (dove le ricerche di Glinni hanno trovato qualche riscontro) potrebbero confermarlo. Nell’ambito dei lavori attorno alle suddette operazioni tecniche, fondamentale è stato il ruolo di Giuseppe Reale, direttore del Complesso Monumentale di Santa Maria la Nova, che negli ultimi anni ha fatto restaurare un’iscrizione misteriosa all’interno della chiesa che, secondo le ricerche, potrebbe essere legata alla leggenda di Vlad. Il Complesso ha altresì approfondito le indagini sulla tomba nel chiostro e ne ha favorite ulteriori. “Si presume che Dracula, ucciso e decapitato dai Turchi nel 1477, sia sepolto in un monastero in Romania” spiega il giornalista del Mattino e scrittore Marco Perillo nell’introduzione. “Eppure, nel 1933 fu dimostrato che quella tomba è vuota. Ecco che si è fatta avanti l’ipotesi napoletana. Come? Grazie a una figlia segreta di Vlad, tale Maria Balsa, portata nella città partenopea e affidata alle cure della corte aragonese”. Il fumetto è stato strutturato come un viaggio dai Carpazi fino alle pendici del Vesuvio e si presenta come una sintesi tra la narrazione tipica del graphic novel e quella del romanzo didascalico; il volume è, inoltre, corredato di un codice QR collegato a un breve video che introduce alla storia narrata. [wpedon id="44688"] .
Fari spenti, qualche luce che il campionato aveva tenuto sopita, ma Napoli, a quanto pare, è attiva da ben prima di quanto si possa pensare. Smentito l’interesse per McCullum, sul quale sembrerebbe puntare il Ratiopharm Ulm di Jaka Lakovic, il nome sotto traccia sarebbe quello di Matt Mobley, come anticipava l’insider Luca d’Alessandro, riprendendo Christos Harpidis, su Twitter il 24 maggio scorso. Visto quest’anno a Zaragoza, il giocatore ha abbandonato la disciplina rojilla a metà aprile, con la squadra che navigava in brutte acque dal punto di vista della classifica ed avrebbe ottenuto solo posteriormente una sofferta salvezza. Non è stata la miglior stagione per il prodotto di Saint Bonaventure; il classe ’94 ha messo insieme 10.3 punti di media, con il 48.1% da 2 ed il 32.8% dal perimetro, conditi da 3 rimbalzi e 2.5 assist ad allacciata di scarpe. Nelle precedenti esperienze, Mobley, 1.91 per 84 kg, ha calcato i campi tedeschi (Fraport Skyliners), francesi (PAU Orthez) , turchi e belgi, chiudendo spesso con statistiche dal perimetro attestate sul 40% o leggermente superiori, soprattutto nel lungo periodo. Avvezzo anche alle coppe europee, il nativo del Massachussets vanta esperienze sia in FIBA Europe Cup che in Basketball Champions League. A suo favore gioca la statistica dello usage che ne mette in risalto l’importanza nei vari contesti in cui si è espresso: mai sotto il 20%, ha toccato anche punte del 30%, con un offensive rating personale che solo in due casi è sceso sotto quota 100 punti ogni 100 possessi. È un giocatore dotato di buona fisicità, caratteristica che gli permette di assorbire i contatti ottenendo anche il gioco da 3 punti, spesso trasformato (85% TL), ottimo penetratore, rapida meccanica di tiro. ALTRE NOTIZIE Fonti greche parlano di un altro colpo che potrebbe rivestire le caratteristiche che cerca coach Buscaglia; si tratta di Jeremy Simmons, pivot di 2,03m quest’anno avversario in BCL della Nutribullet Treviso con il Tofas Bursa. Lo statunitense non sarebbe nuovo in Italia, viste le precedenti esperienze a Scafati (15/16), ma soprattutto a Montegranaro, dov’è stato allenato proprio dal nuovo primo assistente di Buscaglia, Cesare Pancotto, nel 18/19. Per lui anche un’esperienza in A2 a Varese dove, così come a Scafati, ha condiviso campo e spogliatoio con l’ex azzurro Josh Mayo. Da capire anche quale sarà il playmaker italiano del prossimo anno: dopo le insistenti, e non smentite, voci su Bruno Mascolo, nella giornata di oggi è stato accostato anche Michele Ruzzier, quest’anno alla Virtus Bologna dove ha racimolato, però, appena qualche scampolo di partita. [wpedon id="44688"]
“Restituire soldi alle Asp? Non se ne parla. E’ un percorso grave e pericoloso, che rischia di mandare sul lastrico centinaia di laboratori di analisi cliniche”. E’ il grido d’allarme lanciato da Elisa Interlandi, presidente di C.I.D.E.C Federazione Sanità, parte integrante di Federlab Italia, tra le maggiori associazioni di categoria dei laboratori di analisi cliniche e dei centri poliambulatoriali privati accreditati con il SSN. Sotto accusa finisce “l’invito” dell’assessorato alla Salute della Regione Siciliana alle aziende sanitarie provinciali, di riattivare il procedimento per i recuperi tariffari relativi agli anni 2007-13, “periodo in cui centri e laboratori dell’isola fornivano prestazioni secondo un nomenclatore allora regolarmente sottoscritto ed in vigore, in luogo del successivo (e più penalizzante) tariffario Bindi/Turco/Borsellino” spiega Gennaro Lamberti, presidente di Federlab. L'ENNESIMA STANGATA...RETROATTIVA Morale della favola: “dopo aver arginato l’impatto della pandemia e garantito una capillare assistenza all’utenza siciliana, nonostante gli incontrollabili aumenti dei costi dell’energia e dei materiali (già riscontrati nel 2021) acuiti, oggi, dal conflitto in Ucraina, ecco arrivare l’ennesima stangata…retroattiva con la richiesta di restituzione di somme per prestazioni effettuate con un ‘prezzario’ che pure, in quegli anni, era stato regolarmente sottoscritto e contrattualmente approvato” incalza ancora Lamberti. Il tutto, precisa la Interlandi: “senza neanche tenere conto delle molte voci a credito nel frattempo maturate dalle stesse strutture, quali, ad esempio, gli interessi di mora per i ritardi nei pagamenti o l’extra budget”. L'APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI Da qui l’appello rivolto da C.I.D.E.C-Federlab all’assessorato alla Salute “o direttamente alle singole Asp, affinché sospendano i provvedimenti di recupero e si giunga ad una migliore concertazione e quantificazione delle somme eventualmente dovute”. “In caso contrario – è il monito – si aprirà un’ulteriore fase di contenzioso legale”.
L' ingegner Giuseppe Esposito stupisce, ancora una volta, con un ottimo noir ambientato, dopo le numerose incursioni nel salernitano, nella Napoli dei primi anni del Novecento. 350 pagine che scorrono gradevoli, sulle quali si muove con grazia il commissario Ruffo, un figlio del popolo, che -per il suo modus operandi e per le sue caratteristiche precipue- trova il suo contraltare nel piemontese Durini, capo gabinetto: sabaudo per cultura e modi, l'autore sembra voler rappresentare, attraverso questo personaggio, l'atteggiamento dei Savoia nei confronti dei territori del Meridione d'Italia. Tenuti in considerazione solo per la loro bellezza, ridotti ad un casino di caccia, un luogo dove trascorrere le vacanze senza farsi carico delle condizioni precarie in cui quelle popolazioni versano, i Savoia non seppero o non vollero intervenire seriamente se non per interventi di tipo estetico (la Galleria Umberto I) in quella che fu la capitale del regno borbonico Accanto a Ruffo, l'ispettore Lezzi e tutta la varia umanità che si dipana all'interno del commissariato, questore compreso (il Dottor Spirito) con la sua esigenza di far carriera sulle spalle dei sottoposti, a cui spettano tutte le responsabilità senza poter godere altro che delle briciole dei meriti. Sullo sfondo, una Napoli ad un passo dal baratro della Prima Guerra Mondiale, in cui convivono in maniera inspiegabile la Belle Époque e la Partenope dei Lazzari, il commissario Ruffo si troverà di fronte al peggior incubo della sua carriera di poliziotto: l'ombra di un serial killer che si accanisce sulle commesse dei Grandi Magazzini Mele, una delle realtà imprenditoriali più significative dell' Italia anteguerra, cui sono stati dedicati molti studi: questa famiglia di commercianti campani sbarcarono a Napoli dopo aver studiato i modelli del mercato parigino e quello dei Bocconi a Milano (ai quali D'Annunzio darà il nome di Rinascente) per dar vita ad uno dei primi esempi di centro della grande distribuzione. Un'azienda che punta sulla pubblicità affidandosi ai grandi illustratori dell'epoca, un'azienda in cui si prevedeva la possibilità per i dipendenti di usufruire delle cure mediche a carico dell'azienda e non del lavoratore. Se "Paura ai Grandi Magazzini" fosse un film, allora ci sarebbe da ringraziare Esposito per averci regalato uno splendido cameo di Matilde Serao, ' A Signora, che arrivava in redazione traversando a bordo di un calessino Via Toledo e presso la quale il commissario Ruffo trova accoglienza e entrature che gli consentono di risolvere il mistero legato ai Grandi Magazzini Mele; è grazie a lei che nella narrazione fanno capolino personaggi del calibro di Leonardo Bianchi e Antonio Cardarelli. La lingua cui fa ricorso Esposito è quella del popolo de "Il paese di cuccagna", un napoletano parlato con scioltezza, senza forzature, con i suoi intercalari, i proverbi scaturiti da una saggezza antica e le espressioni colorite e talvolta sfacciate. Se avete amato il Commissario Ricciardi, allora saprete apprezzare anche il suo collega Ruffo che lavora sul territorio quando Luigi Alfredo ha ancora le braghe corte (essendo nato il primo giugno del 1900) ma che, pur tormentato da un amore infelice, è totalmente scevro dalla cupezza e dalle inquietudini che condizioneranno tutta la vita dell'uomo dagli occhi verdi. Qui il respiro è leggero, gli anni si contano ancora con il calendario gregoriano e non a partire dal 28 ottobre 1922, e la narrazione scorre veloce, senza fatica, coinvolgendo il lettore in un'indagine dai risvolti insospettabili. [wpedon id="44688"]
Una delle novità più importanti degli ultimi anni per quanto riguarda il rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione è lo SPID, ossia l'identità digitale che permette di accedere a numerosi servizi via web. Ideato nel 2013, lo SPID ha ormai raggiunto la quota di 30 milioni di utenze attivate, con un vero e proprio boom (+10 milioni) negli ultimi 12 mesi. A cosa serve lo SPID L'acronimo SPID sta per Sistema Pubblico di Identità Digitale e, come suggerisce il nome, è uno strumento ideato per facilitare l'accesso a servizi pubblici forniti online. L'identità digitale, che ogni cittadino maggiorenne può richiedere attraverso una specifica procedura, si compone di una coppia di credenziali, le classiche username e password, e di un ulteriore livello di sicurezza garantito dall'integrazione delle stesse con smartphone e indirizzo e-mail. Lo SPID si inserisce nell'ampia gamma di soluzioni adottate dagli operatori digitali per garantire massima sicurezza nell'uso dei servizi online. L'iniziativa statale, infatti, segue le innovazioni già introdotte nel corso degli anni da società private attive, per esempio, nel campo dell'intrattenimento e dei giochi, come i casino online, che attraverso protocolli avanzati di identificazione degli utenti consentono di accedere senza rischi a slot, roulette e giochi di carte tradizionali come il blackjack 21+3 da PC o da mobile. Grazie allo SPID è oggi possibile accedere a un ampio ventaglio di servizi pubblici, che fino a pochi anni fa potevano essere richiesti solo recandosi fisicamente presso gli uffici preposti. Accedendo con l'identità digitale a portali e app messe a punto dalla Pubblica Amministrazione è infatti possibile comunicare direttamente con gli Enti o avviare e gestire pratiche, come accade per esempio sulle piattaforme dell'INPS o dell'Agenzia delle Entrate, ma anche effettuare pagamenti certificati, per esempio mediante l'app IO. I vantaggi sono evidenti: senza alcun rischio per i propri dati personali, ogni cittadino può risolvere piccole e grandi problematiche in maniera molto più semplice e veloce; al tempo stesso, gli uffici pubblici riescono a gestire meglio il lavoro e a essere più tempestivi e flessibili. Più di 30 milioni gli SPID attivati: la rivoluzione entra nel vivo Pur essendo attivo da ormai quasi 8 anni, solo negli ultimi 2 lo SPID ha conosciuto un boom di attivazioni, dovuto al perfezionamento sia del servizio stesso che di portali e piattaforme della P.A., ma anche ai rapidi cambiamenti che stanno interessando le abitudini di cittadini e consumatori riguardo all'uso di internet da desktop e da mobile. La forte crescita nel numero di SPID attivi è stata certificata dallo stesso Ministero per l'Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale, che ha reso noto il superamento della soglia di 30 milioni di utenze, un dato ancora più significativo se si considera che ben 10 milioni sono state attivate in questi ultimi 12 mesi. La notizia rappresenta un segnale importante per l'intero processo di digitalizzazione pubblica, un percorso intrapreso in questi ultimi anni con un certo ritardo rispetto a quanto avvenuto nel settore privato ma con obiettivi importanti. Secondo quanto stabilito nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, infatti, lo Stato intende per il 2023 avvicinarsi alla soglia di metà della popolazione italiana con SPID attivo, allo scopo di potenziare ulteriormente i servizi digitali, semplificare i rapporti col cittadino e dare la spinta definitiva alla sburocratizzazione delle procedure. Chiaramente, non sarà facile ottenere questi risultati in maniera immediata, ma è evidente che maggiore sarà il numero di cittadini in grado di accedere ai servizi pubblici via web, migliore sarà la gestione degli stessi. In quest'ottica, gli investimenti già previsti proprio all'interno del PNRR dovrebbero risultare decisivi per avvicinare al progetto SPID anche coloro che finora si sono mostrati poco interessati o poco fiduciosi, spingendoli a sperimentare l'importanza di questo strumento. Come richiedere lo SPID Per chi ancora non avesse attivato un proprio SPID personale, sono previste diverse opzioni per poter richiedere l'identità digitale. Per farlo basta aver compiuto 18 anni e possedere un documento di identità in corso di validità, tessera sanitaria, indirizzo e-mail e numero di cellulare: con questi documenti ci si può rivolgere a una delle società autorizzate al riconoscimento e all'emissione dello SPID, come Poste Italiane e Aruba, e seguire la procedura indicata. In breve tempo sarà possibile avere a disposizione uno SPID attivo e funzionante, da utilizzare sia da PC che da smartphone e tablet ogni qual volta vi sia necessità di accedere a servizi pubblici digitali: è facile, veloce e soprattutto utilissimo!
Tutto pronto per il ‘Napoli Print &Cut’ 2022, la prima fiera della stampa e del taglio interamente nata e sviluppata nel capoluogo partenopeo, che oggi arriva alla sua quarta edizione. L’appuntamento è fissato per il 26, il 27 e il 28 maggio 2022 dalle ore 10 alle ore 17: una tre giorni interamente dedicata alle arti grafiche, con tante novità. A cominciare dalla location:l’evento si svolgerà presso la Città della Scienza di Napoli (via Coroglio), dove i visitatori troveranno un’assai ampia vetrina di tutti i macchinari più all’avanguardia e dove saranno ospitati oltre venti espositori. Un cambio di sede rispetto ai programmi iniziali (in una prima fase la sede era stata individuata nell’Arena Flegrea) motivato dalle tante richieste di adesioni ricevute nell’ultimo mese. Nel corso delle tre giornate le più grandi aziende del settore avranno l’occasione di presentare le novità del settore per tutto il Sud Italia e mettere al servizio dei visitatori le proprie competenze e la propria esperienza, interfacciandosi direttamente in loco con i clienti e i potenziali acquirenti. L’ingresso all’evento è GRATUITO, con possibilità di parcheggio in sede. Una location storica e simbolica nel quartiere di Bagnoli,che si traduce nella continua ricerca di innovazione: ‘Napoli Print &Cut’, la cui organizzazione è affidata a Spazio Creativo Srl, in questa edizione avrà infatti il supporto di una squadra di esperti del settore fiera. Un apporto attraverso il quale si mira a creare una vera e propria esperienza e a raggiungere un sempre maggior numero di utenti, allargando così la già ampia platea di fruitori. Il team affiancherà la ormai consolidata squadra di professionisti del settore, dando così maggior rilievo e spazio al parterre internazionale delle prestigiose aziende già presenti. ‘Napoli Print & Cut’ torna dopo due anni di fermo provocato dallo scoppio della pandemia da Covid, e lo fa per riaffermare la sua posizione di primato nel settore grafico acquisita nel corso delle passate edizioni. L’intento degli organizzatori è quello di portare l’evento a livelli sempre più competitivi sulla scena nazionale, e diventare così un punto di riferimento per il Mezzogiorno nel campo delle arti grafiche. “Non ci aspettavamo così tanto entusiasmo e partecipazione da parte degli addetti ai lavori, soprattutto dopo due anni di fermo. È stata una piacevole sorpresa vedere tante aziende campane e non, fare richiesta di adesione. Purtroppo,dato il successo inaspettato dell’evento, non siamo riusciti ad accontentare tutti, ma posso già annunciare che il prossimo anno approderemo nei padiglioni della Mostra D’Oltremare”, commenta Massimo Solimene, direttore Spazio Creativo Srl. Di seguito i partecipanti alla fiera: Smollder, Barbato Macchine, Flexsy, Digital Plotter, Worklinestore, Rcsd, Aremedia, Print Solution, Plaster Spa, Trasfer System,Prima, Rimacc,Erre.Gi.Elle., Tecnogroup, Fontanarosa, Vemar, Kiklos, Modico Graphics, NewWave, Imprinting, Melprom, Ms informatica, Sprint Solution,che rappresentano grandi marchi come Konica Minolta, Prima, Duplo, Brother, 3M, Epson, Trojanlabel, Mimaki, Siser, Flexa, Epilog. Campi Flegrei HD e iLike Communication sono media partner del Napoli Print&Cut 2022 Partner: White Chill Out Antipasteria Ristorante, Pasqualino Bakery, Caffè Cola, Hotel Nuvò, Ristorante Altoforno Bistrot. [wpedon id="44688"]
Dopo l’uscita di alcuni singoli e di tre videoclips, è disponibile il primo album di Stefania Fiorillo “Ad Un Passo Da Te”, prodotto dal Cellar Studio di Napoli di Fabrizio Fedele. Chi conosce il poliedrico ed eclettico musicista napoletano non si stupirà di leggere tra i credits che gli otto brani che compongono il disco sono frutto di una fattiva collaborazione tra il produttore e la cantante. Accanto a questi, i preziosi contributi di Carlo Lomanto, Andrea Pisano (“Un vestito per me”), la featuring di Pino Ciccarelli e del suo sax (“Vado via”) e il brano di Pierpaolo Iermano cantato dalla Fiorillo (“Orlando”). La copertina è basata sui disegni di Floriana D’Ammora. Un lavoro di squadra, al servizio della voce pulita, prestata al jazz, della Fiorillo che cerca di cavalcare l’onda delle intro di chitarra di Fedele fin dalla prima track del disco (“Sunny Day”). I testi sono frutto di una lunga elaborazione personale, che dalla fase dell’ irrisolto e della sospensione del giudizio arrivano e mettono a punto decisioni, rifinendo i contorni del dolore per ricominciare a vivere. Non è un disco che parla d’amore nel senso più tradizionale del termine; piuttosto tratta l’amore, i sentimenti, le relazioni a partire da quella più importante che resta il rapporto con noi stessi. Il sequencing qui è studiato ad arte per infondere nell’ascoltatore il senso del crescendo emotivo, e nel processo di progressiva identificazione tra la storia di chi ascolta e quella narrata nel brano, la track n. 5 (“Cu Nu Filo ‘E Voce) l’unica in napoletano, rappresenta non un momento di arresto nel viaggio tra le note ma la pausa che precede la ripartenza. In questo brano la voce jazz di Stefania Fiorillo si abbandona al retaggio di una cultura musicale antica, che ci restituisce, attraverso il linguaggio, una parte della storia artistica della donna che ha lavorato in teatro cimentandosi con testi come “Festa di Piedigrotta” di Raffaele Viviani. Il brano –forse- più rappresentativo della collaborazione tra Fedele e la Fiorillo è “Guardami Ora”, un incastro prezioso tra gli arrangiamenti e la timbrica e che rappresenta il punto di compiutezza dell’intero album. Ma quello più pregevole sembra essere la track successiva (“Intorno A Loro”), una ballad con un arrangiamento quasi minimale rispetto al resto del disco, un brano molto intimo eseguito quasi esclusivamente in versione chitarra e voce. Menzione a parte per “Orlando”, traccia che chiude l’album; brano di cui Pierpaolo Iermano ha firmato musica e testo, ispirandosi alla strage di Orlando (USA) nel 2016 avvenuta all’ interno del “Pulse”. La ferocia di questo fatto di cronaca (la cui matrice potrebbe essere omofoba anche se il killer risultava essere vicino a esponenti dell’ ISIS), viene stemperata dalla melodia del brano, eseguito da Stefania con voce chiara e nei cui vibrati si percepisce una nota malinconica. Il refrain in napoletano è un grido silenzioso, quasi un presentimento di ciò che sta per accadere. [wpedon id="44688"]
Sabato 07 Maggio nel maestoso Salone delle locomotive del Museo di Pietrarsa gremito di pubblico come non si vedeva da tempo, il vento sonoro di Zephyros ha scosso anche gli animi più fermi. Il concerto è iniziato con l’esibionezi della corale Libentia Cantus diretta dal M° Carlo Intoccia. Un programma non banale ed insolito che ha regalato al pubblico la gioia dell’ascolto. L’attore Antonio Gargiulo, con voce profonda e calda, ha brillantemente interpretato con grande coerenza stilistica brani di Rinuccini, Neruda, Granato, Coccoluto. Ed ecco Zephyros che scompiglia i capelli, fa sentire la sua indomabile forza attraverso le meravigliose composizioni del M° Ivana D’Addona. Le sue note come il vento libero in natura non ha confini, scuote gli animi allo stesso tempo placa le inquietudini interiori e ci fa riflettere sul senso della vita. La scrittura musicale fitta e di non facile esecuzione è diventata semplice nelle mani di grandi musicisti che hanno magistralmente eseguito le composizioni della D’Addona. Il violinista M° Gennaro Desiderio, capace sempre di trasmettere col suo magico tocco, l’inspiegabile mistero della Musica, ha eseguito il brano Oceano in coppia col Maestro Ivana, lasciando il pubblico in apnea per tutta la durata della composizione regalando come sempre brividi infiniti. L’universo sonoro si arricchisce con la formazione al completo: il violoncello del M° Mauro Fagiani che ha infiammato le corde del suo vibrante strumento con un incantevole suono e incredibile versatilità; la viola del M° Paolo Di Lorenzo che ha, col suo suono intenso, caldo e passionale ,eseguito con grande tecnica i virtuosismi delle composizioni; il flauto del M° Marco Gaudino che regala colori e sfumature a tutte le note come ad imitare il vento. Continua la Mission del Museo di Pietrarsa, grazie alla guida dell’Avv. Oreste Orvitti, nella divulgazione e valorizzazione della cultura, dell’arte, capace di rivitalizzare spazi ricchi di storia contribuendo alla crescita della qualità del contesto cittadino e sociale. Complimenti all’impeccabile organizzazione e soprattutto per aver scelto musicisti di caratura internazionale, eccellenze artistiche del nostro territorio. [wpedon id="44688"]
Quando si avvicina la stagione delle Prime Comunioni ci si pone sempre la stessa domanda: cosa regalare? Il regalo per la Prima Comunione deve unire due aspetti: quello sacro, dato che si tratta di un evento religioso che ha a che fare con la crescita spirituale dei più piccoli, e quello più mondano. L'idea vincente è quella di acquistare un regalo che abbia un valore e che sia bello da vedere. Per questo motivo in molti pensato ai gioielli per la Prima Comunione che sono sempre apprezzati. Di sicuro i gioielli d'oro sono eterni e sono un pensiero sempre gradito. Naturalmente questa tipologia ha un costo non sempre affrontabile da tutti ed è per questo che spesso si sceglie un'altra tipologia di gioiello. Quello che è importante è non rinunciare alla qualità ed è per questo motivo che una valida idea può essere quella di puntare sui gioielli Brosway che hanno il pregio di unire qualità e un ottimo prezzo a un design sempre di gran tendenza. Oggi come oggi anche i più piccoli sono attenti a questo aspetto e vale la pena accontentarli se si è deciso di regalare un gioiello. Ma cosa scegliere? Di sicuro le collane sono sempre la scelta migliore. Ce ne sono per tutti i gusti, ma quando si tratta di Prima Comunione il consiglio è quello di scegliere qualcosa di discreto, magari con un piccolo charm simbolico. Questi ciondoli vanno molto di moda, soprattutto tra i giovanissimi, e sono sempre molto apprezzati. Bene anche gli orecchini. Anche in questo caso si tratta di gioielli molto amati, ma attenzione: ci si deve sempre assicurare che chi li riceve abbia già i lobi forati o sia intenzionato a fare i buchi. Il rischio è quello di fare un regalo inutile. Se, invece, si vuole tornare sul sicuro è possibile scegliere un braccialetto. Anche in questo caso consigliamo di non optare per qualcosa di troppo impegnativo e vistoso, ma di scegliere tra color oro e argento a seconda delle esigenze e dei gusti di chi andrà a ricevere il regalo. Ci sono, infine, gli anelli. Questi gioielli sono un po' più complessi da scegliere ma se si conosce la misura del dito il gioco è fatto. Naturalmente questi sono solo alcuni degli spunti utili per acquistare un bel regalo per la Prima Comunione. Chi non ama i gioielli potrà preferire regali tecnologici o abbigliamento e accessori. Il regalo perfetto è sempre quello che fa felice chi lo riceve.
Aprire un bar senza perdere la testa dietro alla burocrazia è possibile? La risposta è sì. Quello che è importante è ottenere i consigli giusti così da riuscire ad avviare la propria attività senza stress. Come sempre, quando si decide di intraprendere un nuovo cammino è fondamentale capire come muoversi e quali sono i vari step da seguire e questo vale anche per l'apertura di un bar. Questa è senza dubbio una delle attività più quotate in Italia come, del resto, tutto ciò che ha a che fare con il mondo della ristorazione a 360°. La guida di Contributi PMI per aprire un bar è una fonte di informazioni e di consigli che bisognerebbe sempre tenere a mente. Eccone alcuni. Iniziamo con il dire che il bar è l'attività imprenditoriale perfetta per chi decide di voler lavorare a contatto con le persone. Si deve avere una predisposizione naturale ad avere un contatto con la gente ed è per questo che vengono richiesti requisiti essenziali come pazienza e voglia di deliziare i palati dei propri clienti. Prima di aprire un bar, tuttavia, è necessario fare un business plan per conoscere quelli che potrebbero essere i costi da sostenere. Si è in possesso di tutte le somme necessarie o si deve richiedere una linea di credito? Avere sempre il polso della situazione, specialmente dal punto di vista economico e delle spese, aiuta a non fare delle mosse avventate che potrebbero portare a un fallimento prematuro dell'attività. Dopo aver capito quali sono le somme che si andranno a spendere e quelle a propria disposizione è anche importante conoscere l'iter burocratico per avviare un bar. Ci sono delle licenze da chiedere, dei corsi da seguire e non basta. Dopo aver pensato all'affitto del locale e dopo aver effettuato una ricerca di mercato per intercettare la domanda e le sue esigenze, arriva il momento di passare all'atto pratico. Si dovrà aprire una partita IVA e sarà necessaria l'iscrizione nel Registro delle Imprese. Serviranno, poi, macchinari e arredi e anche questa voce deve rientrare nel business plan così da capire quali sono i limiti che ci si deve porre in termini di budget. Aprire un'attività come un bar, ma non solo, comporta sempre una fase preliminare ed è importante affrontarla al meglio. Nell'ottica di avviare un'impresa senza stress è fondamentale individuare i propri limiti, le proprie possibilità e le esigenze. Solo così il progetto risulterà vincente.

Una vittoria netta, senza sbavature. Cagliari annichilito e incapace di reagire. Arriva la sesta vittoria consecutiva e gli azzurri volano tra l’entusiasmo dell’ambiente. Il Napoli parte a razzo, palleggia, ma il Cagliari marca a uomo e trova grandi difficoltà. Il Napoli passa in vantaggio al 10’ lancio di Anguissa per Zielinski che elude il fuorigioco e va come un treno a destra. Serve uno splendido assist al centro per Osimhen che anticipa Godin e mette in rete. La squadra di Mazzarri, però, non demorde ma scompare dal campo quando il Napoli alza il ritmo. I rossoblù però non mollano e cercano fino alla fine del primo tempo di pareggiare. Nella ripresa, gli azzurri faticano a trovare varchi ma ci pensa Osimhen a fare a fettine la difesa del Cagliari. Godin lo atterrà in area. Insigne trasforma il rigore: 2-0. La partita non ha più storia, il Napoli controlla agevolmente e porta a casa la sesta vittoria di fila.