
Napoli-Spezia, una partita per riscattare la doppia batosta, tra Juventus e Verona.
Domani alle 21, il Napoli ospiterà allo stadio Diego Armando Maradona lo Spezia nella gara valevole per i quarti di finale di Coppa Italia
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La stagione di Faouzi Ghoulam è praticamente finita. L'operazione al crociato del ginocchio sinistro, rotto dopo il grave infortunio di quattro anni fa all'altro ginocchio, si svolgerà oggi ma prevede un recupero molto lungo, che vedrà l'esterno algerino in campo soltanto in estate per la preparazione della prossima stagione. Per Ghoulam si apre quindi la terza tappa di anni costellati di infortuni grave che hanno rovinato gli anni migliori della sua carriera. Ghoulam è a Napoli dal 2014 ed è stato titolare subito nella squadra allestita da Rafa Benitez e poi nei primi due anni di Sarri. Il primo stop arriva il 1 novembre 2017, quando Ghoulam in Champions League contro il Manchester City si rompe il legamento crociato del ginocchio destro. Un infortunio grave che lo tiene fermo per molti mesi. Il Napoli intanto aveva preso in estate Mario Rui che rende il suo posto a sinistra. Nel finale di stagione l'algerino torna in forma e ricomincia ad allenarsi con i compagni per tornare un campo, ma in allenamento a febbraio subisce la rottura della rotula del ginocchio destro dicendo definitivamente addio alla stagione. L'algerino ricomincia la preparazione a fine estate e a ottobre 2018 torna in campo per due stagioni cui però non riesce a trovare la continuità e la forma di prima del doppio infortunio, subendo anche degli stop muscolari. Nella stagione scorsa, infatti, l'algerino ha giocato solo 9 partite, mentre in questa stagione sembrava aver ritrovato la forma migliore ed era sceso in campo già 17 volte, prima del nuovo infortunio di ieri che chiude anche questa stagione. Il terzino ha un contratto con il Napoli fino a giugno 2022. [wpedon id="44688"]
Il Fondo russo per gli investimenti diretti (Rdif) e Adienne Pharma&Biotech hanno firmato un accordo per la produzione del vaccino contro il coronavirus Sputnik V in Italia. È quanto si legge in un comunicato della Camera di commercio italo-russa (Ccir). "Per la prima volta in Europa, è stato firmato un accordo tra l'Rdif e Adienne Pharma&Biotech sulla produzione del vaccino Sputnik V in Italia", ha riferito la Camera di commercio italo-russa, secondo cui in precedenza la società italiana Adienne Srl, parte della holding Adienne Pharma & Biotech, con il supporto della Ccir, aveva avanzato una proposta per firmare un accordo strategico per la produzione dello Sputnik V. Secondo quanto riferito, la produzione locale del vaccino Sputnik V dovrebbe essere lanciata a luglio. "Questa decisione creera' nuovi posti di lavoro e controllerà completamente il processo di produzione del farmaco. Si prevede di produrre 10 milioni di dosi entro la fine dell'anno", si legge nella nota. La Camera di commercio ha facilitato attivamente i negoziati tra aziende italiane ed europee e rappresentanti delle agenzie governative russe per discutere la possibilita' di produrre il vaccino Sputnik V in Italia. [wpedon id="44688"]
Decidere quando una partita è finita è prerogativa di pochissime squadre in un campionato: la GeVi è una di queste. Gli azzurri sbancano il Pala Castellana in una partita in cui “fa l’elastico” per tre quarti e mezzo, salvo piazzare la zampata vincente nel finale contro una volenterosa Allianz San Severo che, nonostante le poche opzioni offensive, ha reagito all’esonero del proprio coach con una partita di grande intensità. LA CRONACA C’è Mayo nel quintetto iniziale azzurro, ma c’è soprattutto un energico Zerini che inaugura il punteggio con un rimbalzo offensivo ed un gioco da 3 punti. Il pivot azzurro parte in quarta e realizza ancora mentre, sull’altro fronte, Clarke ingaggia un duello tosto con Mayo ed ottiene l’and one del 5-3. Ma Zerini è in fiducia, bomba per il 10-3 e panchina dell’Allianz costretta a chiedere il time out per frenare il tentativo di fuga azzurro. Si sveglia anche Mayo, tripla dal palleggio ed assist a tutto campo per Parks che portano la GeVi per la prima volta sopra i 10 punti di vantaggio (6-17), coach Panizza, complici anche i 10 punti segnati da Zerini quasi senza opposizione, manda in campo l’esperienza ed i centimetri di Mortellaro. La reazione dei padroni di casa è ottima, grazie anche alla zona, e produce un parziale di 9-0 con Clarke protagonista di una bomba in transizione che manda in visibilio i pochi autorizzati presenti. Napoli, però, reagisce con un Parks spettacoloso nella schiacciata ed energico nel provocare due palle perse di San Severo; Monaldi appena entrato, e Marini, piazzano due triple in un amen ed è di nuovo +10. Due canestri dei gialloneri fissano il 19-25 di fine primo quarto. La seconda frazione si apre con il secondo fallo di Parks, con coach Sacripanti pronto a richiamarlo in panca, ma con un buonissimo Sandri a rispondere a Clarke. Il tecnico azzurro decide di abbassare il quintetto contro la zona 3-2 dei padroni di casa e raddoppia la cabina di regia con Mayo al fianco di capitan Monaldi; punti, ad essere sinceri, ne arrivano pochini, di contro, però, l’Allianz va presto in bonus e non riesce che a tenere invariate le distanze. Ma la GeVi ha un Sandri in più; l’ex Virtus Roma segna dall’angolo, poi trova anche il rimbalzo offensivo da cui scaturisce il parziale di 7-0 per il nuovo massimo vantaggio ospite (28-42). Ad una tímida reazione sanseverina Napoli risponde con la connessione Zerini-Lombardi, con quest’ultimo che inchioda la schiacciata a due mani, ma, più che demoralizzare, il canestro azzurro sprona i padroni di casa che trovano la tripla di Ogide che chiude il primo tempo sul 36-44. La GeVi, memore della partenza sprint degli avversari nel precedente parziale, stringe subito le maglie difensive in apertura di ripresa, ma lo fa anche l’Allianz, che provoca una serie di palle perse che Mortellaro e Clarke puniscono in maniera mortifera (43-46). Talvolta l’energia si canalizza in modo sbagliato, è il caso di Marini che, al di lá delle possibili ragioni, accoppia il fallo tecnico per proteste a quello commesso arrivando a quota 3 infrazioni, subito imitato da Lombardi che eccede nella foga a rimbalzo. Nella bagarre, però, Napoli trova il solito Parks, ma anche Uglietti, che si esalta nella confusione, riportando a +11 gli azzurri con 4 punti ciascuno; ci pensa Clarke, sempre lui, a rintuzzare. Il punteggio fa fatica a schiodarsi dal 52-57, complici palle perse e poca mira, ci pensa Iannuzzi a far riassaporare alla palla il tatto della retina, mentre Antelli s’immola un po’ inutilmente su Mayo che chiude il terzo quarto con la tripla frontale. Il playmaker giallonero, però, si fa perdonare in apertura di quarta frazione colpendo dall’angolo; i padroni di casa rientrano fino al -6 ma vengono rispediti indietro da Monaldi che centra il bersaglio grosso, imitato da Mayo che fa saltare il difensore e fa solo cotone. Ci pensa Parks a mettere la prima pietra del successo azzurro con la tripla del massimo vantaggio (+15), prima di essere protagonista, suo malgrado, dell’episodio comico del match scontrandosi inavvertitamente con uno dei fischietti: la preoccupazione lascia immediatamente il posto ai sorrisi di entrambi. Clarke e Mortellaro sono gli ultimi ad arrendersi e spingono San Severo fino al -11, tuttavia Mayo decide che la partita è durata abbastanza e segna 5 punti consecutivi per chiudere definitivamente il discorso a 2’13” dalla fine, c’è tempo solo per un rientro dei padroni di casa utile solo ai fini delle statistiche. IL COMMENTO: Gestione dei momenti, i ritrovati punti di Josh Mayo: la GeVi vince una partita non facile contro una squadra che cercava la scossa dal cambio in panchina. Alla lunga, però, la profondità del roster azzurro paga dividendi che non può riscuotere una San Severo aggrappata al solo, pur straordinario, Clarke (24). PhotoCredit: Antonio Giammetta [wpedon id="44688"]
Lo zero a zero finale soddisfa le azzurre anche se nel finale l’occasione più ghiotta di tutta la gara è capitata proprio alle partenopee. Pistolesi, che doveva rinunciare a Perez, Goldon e Chatzinikolaou infortunate ed a Fusini (positiva al Covid) confermava il suo consueto 4-3-3 lasciando in tribuna Cameron e Jansen. In panchina il portiere della Primavera, la giovanissima Giordano. Dentro dal via Nocchi, falso “nueve”, con Cafferata terzino e Beil in mediana. Avvio di gara molto equilibrato e senza emozioni fino al 20’ quando si vede l’Inter con una incursione pericolosa di Marinelli (facile la parata di Tasselli). Pericolosissimo il Napoli al 26’ con Popadinova lanciata da Huchet: la bulgara però veniva contrastata bene in uscita bassa da Marchitelli. Il portiere interista bloccava poco dopo la conclusione di Nocchi da limite. Deviazione sopra la traversa al 31’ di Tasselli su colpo di testa di Mauro. Bene le azzurre, di nuovo vicine al gol con Errico su assist di Beil (palla fuori di poco). Ripresa al via senza cambi e con un diagonale a lato di Pandini dalla distanza ed il mancino preciso di Marinelli (buona parata di Tasselli). Il Napoli però è vivo e si fa vedere in area ospite con Popadinova, mancino sballato. Il 4-4-2 finale di Pistolesi consente al Napoli di non rischiare nulla fino al termine, anzi al 93’ Alborghetti su calcio d’angolo salva l’Inter sul colpo di testa di Huynh che era indirizzato all’angolino. INTER-NAPOLI 0-0 INTER: (4-3-3): Marchitelli; Brustia, Debever, Alborghetti, Merlo; Pandini, Rincon, Catelli (dal 25’ s.t. Moeller Hansen); Tarenzi, Mauro, Marinelli (Aprile, Gilardi, Baresi, Auvinen, Pavan, Gallazzi, Passeri, Vergani). All.: Sorbi NAPOLI (4-3-3) Tasselli; Cafferata (dal 23’ s.t. Di Marino), Huynh, Arnadottir, Oliviero; Errico (dal 35’ s.t. Kubassova), Huchet, Beil (dal 12’ s.t. Pedersen); Popadinova, Nocchi (dal 12’ s.t. Rijsdijk), Hjohlman (Giordano, Di Marino, Groff, Cafferata, Risina, Nencioni) All.: Pistolesi Arbitro: Frascaro di Firenze (Toce-Lisi) Note: porte chiuse al Suning Centre. Amm: . Rec.: 0’ p.t., 3’ s.t. [wpedon id="44688"]
L'Unione europea cerca di accelerare sui vaccini e per risolvere il problema delle forniture guarda anche oltre l'Atlantico, pronta a chiedere la 'collaborazione' degli Usa per l'invio delle dosi di AstraZeneca che mancano all'appello. Il pressing di Bruxelles punta a convincere l'America ad approvare l'esportazione in Europa di milioni di dosi di siero prodotto dall'azienda anglo-svedese per rispettare le quantità previste dai contratti siglati, superando i problemi legati ai ritardi delle forniture. Ritardi che rischiano di impattare sui piani vaccinali dei 27, alle prese con nuove ondate e mutazioni del virus. La richiesta dell'Ue a Washington - anticipata dal Financial Times e poi confermata dalla Commissione europea - servirà a "colmare le carenze di approvvigionamento sui vaccini da parte della Unione europea e a rispettare i contratti di fornitura", ma anche a "garantire un libero flusso delle spedizioni dei componenti necessari alla produzione europea". La Commissione ha fatto sapere che intende "sollevare il tema nelle prossime discussioni transatlantiche", e stando ad una portavoce dell'esecutivo comunitario a Bruxelles "confida di poter collaborare con gli Stati Uniti per garantire che siano rispettati gli obblighi contrattuali dei produttori di vaccini realizzati o imbottigliati negli Stati Uniti". La prima occasione per fare il punto su questa futura collaborazione sarà l'incontro in videoconferenza lunedì pomeriggio tra il commissario al mercato interno Thierry Breton Breton e la sua controparte statunitense Jeff Zients, coordinatore del team incaricato della lotta contro il Covid-19 alla Casa Bianca. I due - secondo quanto si è appreso - discuteranno della catena delle forniture dei vaccini con l'obiettivo di offrire un coordinamento nel comune interesse fra le due sponde dell'oceano. Al momento ufficialmente nell'incontro non sarebbe in agenda la questione del possibile export di dosi AstraZeneca dagli Usa. Ma è certo che sarà un'occasione per sondare il terreno. Un funzionario della Casa Bianca ha riferito al Financial Times che "la prima priorità del presidente è rendere disponibili i vaccini per ogni americano" e che "gli Stati Uniti e l'Ue si sono impegnati ad approfondire la cooperazione sulla risposta alle pandemie, anche migliorando la condivisione delle informazioni". La stessa fonte ha aggiunto che per sconfiggere il covid e dare una "svolta alla ripresa economica", servirà "lavorare con i nostri alleati e partner". E sempre dagli stessi ambienti si ricorda come "gli Stati Uniti e l'Ue dipendano l'uno dall'altro per i componenti chiave del processo di produzione" dei vaccini e che "la cooperazione rimarrà fondamentale". Una cooperazione rimarcata anche ieri nella telefonata tra la presidente della Commissione e Joe Biden: "L'Ue e gli Stati Uniti sono entrambi tra i principali produttori di vaccini e abbiamo un forte interesse a lavorare insieme per il buon funzionamento delle catene di approvvigionamento globali", ha detto Ursula von der Leyen, che ha anche "invitato" il presidente Usa al vertice mondiale sulla salute a Roma il 21 maggio. [wpedon id="44688"]
Festa "clandestina" ieri alla vigilia della zona rossa nell'isola di Ischia. Dodici giovani in un hotel con musica e buffet, tutti sanzionati dai carabinieri. Erano le 22:30 circa e in 12 - 8 maggiorenni e 4 minorenni - festeggiavano il 18mo compleanno di uno di loro in un hotel di Forio D'Ischia. Quando i militari della locale stazione sono intervenuti hanno sanzionato i presenti e anche il titolare della struttura, poi chiusa per 5 giorni. [wpedon id="44688"]
Arriva gratis su EasyCinema, il giorno della Festa della Donna, Olivia, la commedia più romantica dell'anno che racconta una notte di primavera, un incontro virtuale e la nascita di un sentimento che va oltre lo spazio e il tempo. Per la regia di Marco Costa, il film, vede protagonisti sono Lorenzo De Angelis e Maria Luisa de Crescenzo, che tra un click ed una chat, sono al centro di una storia d’amore, che è anche una storia di fisica quantistica e risate. Completano il cast Marianna di Martino, Jo Champa, Luca Vecchi, Germano Gentile, Aldo Marinucci, Luna Forletta e Bizau Silviu Marius. Come vedere gratis il film: Il portale di cinema on-demand EasyCinema, per la festa della donna 2021, ha deciso di regalare a tutti i nuovi iscritti, la visione di questo film gratuita. Il network che già da tempo distribuisce online prodotti audiovisivi in collaborazione con brand nazionali ed internazionali, diventa così di supporto sociale alla mancata possibilità di quest'anno, a festeggiare in locali e luoghi pubblici a causa della pandemia, regalando comunque alle donne (e agli uomini), una serata di cinema e relax. Dichiarazioni e Note di regia: Sul film che tocca argomenti legati alle tecnologie e alla società, il regista Marco Costa dichiara: Con l’arrivo dello streaming in rete già da qualche anno era in atto un cambiamento nella fruizione di film e serie TV. La pandemia non ha fatto altro che accelerare un processo di sdoganamento del prodotto cinema attraverso l’utilizzo di differenti dispositivi. Nulla potrà mai sostituire l’effetto collettivo della sala buia di un cinema, ma ritengo sia comunque un bene che il prodotto cinematografico in questi tempi difficili sopravviva alle metamorfosi del mercato trovando sempre nuovi modi per raggiungere il pubblico - dal punto di vista della scelta di un personaggio femminile così profondo aggiunge - . Penso che "Olivia" sia una commedia intima che tocca degli argomenti molto profondi, molto a tema con questo tipo di cinema che riunisce unità di luogo più teatrali. Un fenomeno che vedo sempre più diffuso, proprio come il trend che vede protagoniste molte registe donne. La protagonista Maria Luisa de Crescenzo racconta: "Qualche anno fa quando ho letto per la prima volta la sceneggiatura di Olivia, sono rimasta colpita dalla storia d'amore così semplice e allo stesso modo profonda, che vivono i due protagonisti. Interpretare Olivia è stato emozionante e spero che tutti possano apprezzare il suo mondo". Insieme a lei, Lorenzo De Angelis, attore che come si legge sul quotidiano "La Gazzetta dello Spettacolo", a 6 anni viene scoperto in tutto il suo talento ed inizia a doppiare tutto quanto gli capiti tra le mani. Ad 11 anni il suo primo ruolo da attore, fino ad arrivare ad oggi, dove riveste il ruolo di protagonista in "Olivia". Olivia: Vanni Ruggeri, giovane talentuoso attore in attesa di successo, lavora come cameriere in un bar dell’aeroporto di Fiumicino. La sua ex ragazza pronta a trasferirsi in Nuova Zelanda col suo nuovo compagno, va a trovarlo per lasciargli qualche ultimo consiglio di vita... Con uno stato d’animo mesto e serafico Vanni rientra così a casa, e si mette al computer tra chat e social network. Annoiato finisce su una chat dove fra i tanti utenti si imbatte in una graziosa, buffa, ragazza che indossa un cappello di lana a forma di Kermit la Rana. I due iniziano a chattare per gioco e tra scherzi, test psicologici, riflessioni e confessioni, trascorrono la notte nell’eccitante consapevolezza di essersi trovati, loro anime affini, nell'infinita ragnatela della rete. Ma proprio quando Vanni con tutte le sue acrobazie da commediante la sta conquistando, coinvolgendola durante un numero da mimo in una virtuale partita di tennis da computer a computer, succede qualcosa che cambia tutto... [wpedon id="44688"]
Increduli i Maneskin all'annuncio della vittoria si abbracciano, piangono, scuotono la testa. Damiano sembra quello più sorpreso e continua a dire "Non è possibile, non è possibile". La 71esima edizione del Festival di Sanremo, targato per l'ultima volta da Amadeus e Fiorello, consacra i Maneskin vincitori della kermesse sanremese. "Sanremo consacra il rock", afferma Amadeus annunciando i vincitori. Lacrime sul palco dell'Ariston per la band, alla sua prima partecipazione, al Festival di Sanremo. Un'edizione storica, tormentata, difficile, una sfida epocale, nel segno del Covid. Un'edizione che ha visto per la prima volta nella storia il Teatro Ariston senza pubblico. Nessun evento collaterale, niente Casa Sanremo, pochi i fan in strada, artisti e staff blindato, sottoposti a tampone ogni giorno. E subito si è verificato il primo caso di positività che ha, di fatto, modificato il regolamento di partecipazione. Due collaboratori di Irama sono infatti risultati positivi al tampone e l'artista, in gara con il brano "La genesi del tuo colore", è stato costretto alla quarantena, restando in albergo e seguendo il Festival dalla sua stanza. È rimasto in gara grazie alla proposta di Amadeus di farlo concorrere con il video delle prove generali. Proposta accettata da tutti gli altri artisti. Ieri sera è calato dunque il sipario sull'edizione numero 71 del Festival. Poche ore prima Amadeus, in conferenza stampa, aveva annunciato che non ci sarà l'Ama ter. "Non ci sarà l'Ama-ter: l'avevamo già deciso con Fiorello. Non ci sarà un terzo Sanremo per noi", ha detto il direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo, nella tradizionale conferenza stampa. "Per me sanremo è un evento, è un progetto. Non è un programma televisivo. Se la Rai prossimamente vorrà richiamarci, valuteremo. Ma il prossimo anno, io e Fiorello non ci saremo". Premio per la critica Mia Martini è stato assegnato a Willie Peyote; premio Lucio Dalla a Colapesce-Dimartino. [wpedon id="44688"]
Nonostante il pareggio con il Sassuolo la Champions è ancora lì, a portata di mano. Cinque punti, due se il Napoli vincesse il recupero con la Juventus. E soprattutto, un turno, quello del weekend in corso, che pare disegnato per recuperare punti sulle avversarie. Ovviamente, a patto di superare il Bologna, facendo salire a cinque il filotto di successi consecutivi al Maradona. Servono i tre punti, magari con l’adrenalina che sale per un risultato positivo in arrivo da Juventus-Lazio, da Verona-Milan, in attesa di Inter-Atalanta, che si gioca lunedì sera. Insomma, ballano i punti per il quarto posto, forse anche per il terzo, tutto è ancora sul tavolo. Certo, il traumatico pareggio di Reggio Emilia è ancora lì. Così come la reazione scomposta ma comprensibile di Lorenzo Insigne. Eppoi c’è Gattuso che manda in anticipo a fare la doccia Mario Rui nell’allenamento del giovedì. E guarda caso, il terzino portoghese non vede il campo da tre partite in fila. Neppure un minuto. Non che se ne sentisse la mancanza, considerando le prestazioni fornite in questa stagione, per lui sciagurata. Dunque, tensioni, problemi, punti da centrare: tutto in poche ore. Se si fallisce con il Bologna, i margini per rientrare nel giro si allargherebbero solo con nove punti tra Milan, Roma e Juventus. Per Gattuso, finito ovviamente nel tritacarne anche dopo il pari di Reggio Emilia, c’è poco tempo per leccarsi le ferite. I punti negativi restano, la squadra vista con il Sassuolo ha mostrato difficoltà nel pressing offensivo, nel posizionamento della linea difensiva e anche l’incapacità a leggere momenti della partita, senza riparo per esempio alle continue imbucate della squadra di De Zerbi, palla filtrante tra difesa e centrocampo. Se vogliamo, una costante nella stagione azzurra. E se si sono visti lampi di reazione solo in alcuni – a partire da Insigne -, lascia ancora sbigottiti l’azione del pari del Sassuolo, l’assenza di concentrazione e determinazione di Bakayoko (assente con il Bologna). In attesa di Lozano, il vero asso per Gattuso e con Osimhen in panchina, pronto a tornare a correre, dopo una stagione finora davvero balorda. E dunque, anche solo per alimentare un finale di campionato a tratti doloroso, si parte dai tre punti con il Bologna di Sinisa Mihajlovic. Sennò il reset previsto per giugno potrebbe essere anticipato. [wpedon id="44688"]
Serve una vittoria, come il pane. Il convulso finale che ha portato alla sconfitta contro l’OraSì Ravenna ha lasciato strascichi nell’ambiente azzurro, tanto bravo ad esaltarsi quanto a deprimersi in un brevissimo lasso di tempo; lo sanno bene in casa GeVi, lo staff tecnico non ha voluto lasciar correre il passo falso di domenica e si è riunito già nell’immediato dopo partita, con Pino Sacripanti in prima linea nel sottolineare ciò che non va nei suoi giocatori. “Siamo ovviamente arrabbiati per la partita persa in casa con Ravenna dopo aver dominato la gara per larghi tratti. – ha dichiarato il tecnico canturino ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli – Credo che questa sconfitta sia servita per farci capire quali sono i nostri limiti e per darci la consapevolezza di dover fare meglio. La squadra fino a questo momento ha sempre avuto un buon approccio alla gara, ci è mancata continuità nel corso delle partite. Dobbiamo essere psicologicamente più forti. Bisognerà cercare di arrivare al momento chiave della stagione nella migliore condizione psicofisica possibile sia dal punto di vista fisico che mentale” ha concluso. Il derby, con il suo carico tanto emotivo come di punti potenzialmente fondamentali per la seconda fase, è dietro l’angolo, ma prima c’è da affrontare l’Allianz San Severo, squadra che viene da un momento difficile, che ha portato all'esonero di coach Lino Lardo, ma non certo da sottovalutare. Tra i pugliesi non ci sarà Filip Pavicevic, che ha risolto nelle ultime ore il contratto che lo legava allo storico club giallonero. In casa GeVi, coach Sacripanti potrà contare su tutto il roster, compreso Iannuzzi che ha avuto una settimana per aumentare la propria autonomia dopo i sei minuti disputati contro Ravenna. L’AVVERSARIO Non è la stessa San Severo che Napoli ha affrontato all’andata: non c’è più Andre Jones, catalizzatore del gioco giallonero e vero termometro della squadra; c’è, invece, Rotnei Clarke, autore di 21 punti nella sconfitta subita al PalaCarrara di Pistoia mercoledì. Non sfugge, a coach Sacripanti, la metamorfosi dei gialloneri: “Andiamo ad affrontare una squadra totalmente diversa rispetto alle due gare disputate contro San Severo – ha dichiarato sempre alla radio ufficiale – Questo per il loro grande cambiamento dato dell'inserimento di tre giocatori nuovi” È rimasto, invece, l’altro straniero a roster, Andy Ogide, pivot statunitense con passaporto nigeriano di 2,06 per 111 kg, che apporta energia sotto il tabellone in forza dei 13.5 pt e 7.5 rimbalzi di media a partita. Nel pacchetto italiani, intorno all’inossidabile Chris Mortellaro, gravita capitan Di Donato accompagnato dall’atletismo di Iris Ikangi, dall’esperienza dell’ex Givova Scafati Marco Contento e, tra gli altri, da una vecchia conoscenza dei tifosi azzurri che l’hanno avuto come avversario nel sentitissimo derby: l’ex Juve Caserta Riccardo Bottioni. Non è, però, un momento particolarmente felice per il club del presidente Ciavarella, che ha affidato la squadra agli assistenti Panizza e Piersante, sperando in una scossa: nelle ultime 6 uscite i gialloneri hanno raccolto ben 5 sconfitte e non vincono dall’11 febbraio (64-61 alla Kienergia Rieti) e non segnano più di 70 punti addirittura dal 3 gennaio di quest’anno (sconfitta 83-72 al Pala Fiera contro l’Unieuro Forlì). Il 68-50 dell’ultima uscita rappresenta la seconda peggior prestazione offensiva di questa stagione nel Girone Rosso, a dimostrazione di una sterilità offensiva importante che vede l’Allianz detenere anche il non invidiabile primato di soli 49 punti a referto nella sconfitta subita a Latina (64-49) lo scorso 21 novembre. Se ci aggiungiamo che, su 50, ben 21 sono stati segnati da un giocatore all’esordio, per lo staff tecnico pugliese il rebus offensivo appare assai lontano dall’essere risolto. L’ULTIMO PRECEDENTE Bisogna rifarsi, per trovare un precedente al Pala Falcone e Borsellino, fino alla Divisione Nazionale A 2011/12: l’allora Napoli Basketball, targato BPMed, superò i padroni di casa con il risultato di 54-67 grazie al duo Musso-Rizzitiello, capace di produrre i 2/3 dello score di squadra. L’italoargentino, oggi in forza alla Givova Scafati, si distinse con ben 27 punti, con 6/10 dall’arco, 6 rimbalzi e 3 assist, imponendosi come assoluto MVP dell’incontro. Appuntamento con i tre direttori di gara Mauro Moretti(Marsciano), Francesco Terranova (Ferrara) e Alex D’Amato (Tivoli) fissato per le 18 di domani. Come di consueto, sarà possibile vedere l’incontro in diretta attraverso la piattaforma LNP Pass, per gli abbonati, o in differita su TeleCapri Sport, tv ufficiale della GeVi Napoli Basket, al canale 74 del digitale terrestre. Non mancheranno gli aggiornamenti dalla pagina Facebook Napoli Basket. [wpedon id="44688"]

Una partita per risalire la china. E tornare a sorridere dopo i venti di tempesta Spezia prima in Coppa Italia e poi Parma per ripartire. Per provare a scrivere un copione diverso rispetto agli ultimi due mesi scoraggianti, tra prestazioni di spessore e altre, come quella di domenica scorsa al Bentegodi di Verona, che lasciano senza parole. Pare invece che di parole ne abbia spese (e non si sa fino a quando non tornerà in silenzio) il presidente Aurelio De Laurentiis, segnalato furioso soprattutto con Cristiano Giuntoli. E non è difficile comprenderne i motivi, onestamente: gli arrivi voluti da Giuntoli nelle due stagioni dal mercato finora hanno molto meno rispetto alle aspettative. E quindi, oltre a Gattuso che è ovviamente oggetto di discussione con una serie di partite così negative, anche se la stagione resta positiva e gli obiettivi a portata di mano, si è tutti sotto esame: il Napoli non può permettersi di stare lontano dall’Europa che conta, dalla Champions League che offre boccate d’aria fresca ai bilanci messi a soqquadro dalla pandemia, Non si scherza, va cambiata marcia, subito.
Per il Napoli c’è da riscattare la doppia batosta tra Juventus e Verona. E quindi è contemplato solo il passaggio del turno, con Gattuso che sarebbe pronto a tornare per una partita al 4-3-3, concedendo un turno di riposo ad alcuni titolari che hanno fatto troppi chilometri negli ultimi tempi, a discapito di qualità e lucidità. Insigne, Zielinski, Koulibaly, Di Lorenzo, forse anche Lozano, in assoluto il migliore azzurro dall’inizio della stagione. Tocca allora alle delusioni, a chi finora non ha letteralmente sporcato il foglio, in alcuni casi manco ci si è accorti della presenza in campo: Rrahmani, Lobotka, Elmas, il tridente delle delusioni appunto, in particolar modo gli ultimi due. Eppoi Politano (male nell’ultimo periodo) sull’out destro, mentre c’è l’occasione per mettere benzina nelle gambe per Mertens e Osimhen. Ovvero i due assi che tra gol e pericoli per gli avversari sono chiamati a rialzare la baracca. Almeno sino a fine stagione, quando saranno tirate le somme di un ciclo costruito male e che procede a singhiozzo.
Mario Tucci