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Tutti giocatori azzurri si presentano in campo con la maglia numero dieci del Napoli con il nome di Maradona sulle spalle. All’esterno si sentono i cori dei tifosi, accorsi a Fuorigrotta per salutare Diego e incitare allo stesso tempo gli azzurri. Poi, il minuto di raccoglimento. Toccante. Gli occhi lucidi dei calciatori. Gli applausi, pochi degli addetti ai lavori e si comincia nello Stadio San Paolo (che sarà dedicato al Pibe de Oro) ora vuoto. Il Napoli sembra stordito e si fa schiacciare dal Rijeka, come ormai capita da un po’ di tempo. Ci si aspettava una reazione diversa del Napoli nelle fase iniziali. Ed invece è il Napoli di sempre, svagato e senza organizzazione. Solo Politano e Demme appaiono motivati. Su un gran passaggio del tedesco Di Lorenzo tutto solo alla mezz’ora sbaglia clamorosamente. Il Rijeka fa paura con due tiri su cui si oppone Meret. È Politano a portare in vantaggio il Napoli. Zielinski, al 40’, fa una bella giocata offensiva e mette al centro dove accorre Politano sotto porta e mette in rete. Un vantaggio importante che sblocca la partita. Nel secondo tempo si registra una reazione del Rijeka che tenta di sorprendere un Napoli assopito e con poche idee. Gattuso mette in campo Lozano e Insigne e la gara cambia. È proprio il messicano a raddoppiare su assist di Insigne. Entra anche Mertens. Ma il Napoli, trovato il raddoppio, serra i ranghi e non corre seri pericoli. Anzi, va ancora vicino al gol con Insigne. L’importante era vincere per superare il periodo negativo e onorare nel migliore dei modi la scomparsa del fuoriclasse argentino.
CreditPhoto: Massimo Solimene