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NAPOLI UNITA CONTRO IL RAZZISMO, LA CITTÀ SCENDE IN PIAZZA IL 4 MAGGIO

Domani assemblea organizzativa al cinema Modernissimo di Napoli, lanciato l’appello “Prima le persone”

Napoli scenderà in piazza il prossimo 4 maggio per dire “no” ad ogni forma di razzismo. Si preannuncia già come una grande marcia dopo quella che si è svolta a Milano a marzo. Oggi assemblea è prevista un’assemblea organizzativa al cinema Modernissimo per l’appello “Prima le persone”. L’obbiettivo è quello di far sentire da Napoli il grido per “una società giusta fondata sulla convivenza e sul riconoscimento di tutte le persone, contro la deriva culturale, sociale ed etica che usa paura e risentimento per minacciare, come mai prima d’ora, i principi fondanti della nostra Repubblica”, come si legge nel manifesto. Tra i primi firmatari lo scrittore Maurizio Braucci, fresco di Leone d’argento, Mirella Barracco, l’ex assessore alla cultura Antonella Di Nocera, il docente di Dottrine politiche Gennaro Carillo, l’avvocato e presidente del Premio Napoli Domenico Ciruzzi, l’attore Patrizio Rispo, il maestro di strada Marco Rossi-Doria, il responsabile per l’immigrazione della Cgil campana Jamal Qaddorah, l’imprenditore cinematografico Luciano Stella, padre Alex Zanotelli.

È possibile aderire all’appello scrivendo una mail a “primapersone.2019@gmail.com”. “La Costituzione Italiana – continua l’appello – dice che siamo tutte e tutti uguali. Vengono prima le persone. È tempo di riaffermare che le differenze legate al genere, all’etnia, alla condizione sociale, alla religione, all’orientamento sessuale, alla nazione di provenienza sono una ricchezza da valorizzare e non un motivo per discriminare e negare soggettività. L’Italia e l’Europa hanno bisogno di meno disuguaglianze e più coesione sociale, di incontro tra le differenze, di difesa dei diritti delle persone, oltre i muri e le chiusure”. La marcia antirazzista fa tappa così all’ombra del Vesuvio nei giorni in cui la prefettura sperimenta in una grande città come Napoli i tagli alle cooperative che si occupano dell’accoglienza migranti. Tagli imposti dalle politiche del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Bandita infatti una nuova gara sul territorio provinciale che riduce i costi dai 35 euro al giorno per migrante a circa 25 euro. C’è già grande agitazione tra le coop che si ritroveranno a gestire l’accoglienza con meno operatori nei centri e meno servizi offerti. «Nelle strutture fino a 50 posti – scrivono i gestori – è prevista la presenza degli operatori diurni e notturni per un totale di sole 12 ore su 24. Come è possibile assumersi la responsabilità morale e giuridica di rispondere di qualsiasi cosa possa succedere nel centro di accoglienza per la metà del tempo in cui la struttura risulta non custodita?». Ancora: il medico nelle strutture è previsto solo in “reperibilità”. E tra i servizi ridotti c’è la mediazione linguistica. In particolare, scrivono ancora le coop, «nelle strutture da 51 a 150 posti si passa dalle attuali 54 ore a 12 settimanali». Numeri che come conseguenza mettono a rischio centinaia di posti di lavoro.

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