Il parlamento di Kiev si prepara a imporre la legge marziale.
L’Unione Europea vede “un’escalation pericolosa nel mar d’Azov”, che bagna le coste ucraine ed è separato dal mar Nero dallo stretto di Kerc in Crimea, “con il sequestro di una nave ucraina e l’esplosione di colpi di arma da fuoco da parte della Russia, con il ferimento di alcuni marinai ucraini.
Sono sviluppi inaccettabili: ci aspettiamo che la Russia riconsegni le imbarcazioni e rilasci immediatamente il personale ucraino catturato, assicurando che riceva cure mediche”. Lo dice la portavoce del Seae (Servizio Europeo per l’Azione Esterna, la diplomazia dell’Ue) Maja Kocijancic, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. “Abbiamo chiarito – continua la portavoce – che il diritto internazionale obbliga la Federazione Russa a riaprire immediatamente lo stretto di Kerch al passaggio di tutte le navi. In questo momento è imperativo che venga esercitata la massima prudenza da tutti, per portare ad una de-escalation della situazione. L’Ue non riconosce l’annessione della penisola di Crimea da parte della Russia e condanna la sua aggressione nei confronti dell’Ucraina. L’Alto Rappresentante Federica Mogherini è stata in contatto con diversi parti e anche gli Stati membri si occuperanno della situazione”, conclude.