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News “social” agghiaccianti sul Covid 19, pugno duro della Turchia: 19 arresti

Il ministero degli Interni di Ankara: “Individuati 93 utenti dei social che diffondevano notizie allarmanti e inesatte”

I social sono protagonisti in questi giorni difficili per la comunità mondiale sotto attaco covid 19. Ma, come sempre, rappresentano un’arma a doppio taglio: da un lato hanno una funzione di auto-mutuo “sostegno” che dal virtuale si sposta tra i palazzi isolati per compiere riti apotropaici, dall’altro il solito effetto “tossico” delle fake news che anch’esse rimbalzano vorticosamente tra la gente. La Turchia ha adottato oggi misure drastiche e senza precedenti: le autorità hanno arrestato 19 persone con l’accusa di aver diffuso notizie ”false e provocatorie” sui social media riguardo la diffusione del nuovo coronavirus.

Lo ha reso noto il ministero degli Interni di Ankara, spiegando di aver individuato 93 utenti dei social e di averne arrestati 19. La misura segue la chiusura di bar, palestre e luoghi di intrattenimento in Turchia, dove sono anche state vietate le preghiere collettive in moschea e sono stati sospesi i collegamenti aerei con venti Paesi per contenere il contagio. Sono 47 i casi di Covid-19 in Turchia. Secondo il ministero degli Interni, sui social media stanno circolando post che diffondono il panico e la paura che il nuovo coronavirus si sia diffuso in modo esteso in Turchia, accusando i funzionari di non aver adottato misure sufficienti a contenere il contagio.

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