Breaking News

NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI, 4 BIS DAVANTI A 1000 SPETTATORI

Ben quattro bis e standing ovation per la “Nuova Orchestra Scarlatti” che manda in visibilio i 1000 spettatori del Concerto di Capodanno al Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare. L’Orchestra, diretta da Marco Attura, ed integrata da giovani della Scarlatti Junior, ha eseguito un originale programma che ha spaziato da Paisiello e Rossini ad una originale “metamorfosi da Bach a Bach”, comprendente brani di Morricone, Theodorakis, Lennon, Bizet e Carosone. “Playing Orchestra”, questo il titolo del ventiquattresimo Concerto di Capodanno della Nuova Orchestra Scarlatti. E l’Orchestra ha cominciato subito a “giocare”, con Paisiello, con il Rossini frizzante del Signor Bruschino, incitata dalla precisione e dallo slancio del giovane direttore Marco Attura.

Successo annunciato al Concerto di Capodanno per l’Orchestra diretta dal Maestro Marco Attura

Dopo i  primi convinti applausi il gioco si è fatto suggestione tra scena e musica, con la poliedrica Giovanna Famulari nella triplice veste di mimo, voce e  violoncello a raffigurare al centro del palco una sequenza circolare di nascita, trasformazione e ritorno in una sorta di mobile “guscio” embrionale, sottolineata da un calibrato movimento di assolvenze e dissolvenze di luci e accompagnata da un flusso ininterrotto di metamorfosi sonore (da un’idea del maestro Gaetano Russo): Bach che attraverso un assolo di batteria diventava “Imagine” di Lennon, poi  “Gabriel’s Oboe“, poi Zorba che all’improvviso sfociava nella Carmen di Bizet. Sempre senza pause l’Orchestra ha ceduto il passo alla voce e al violoncello di Giovanna Famulari, per una “Maruzzella” reinterpretata con una sensibilità e un’anima che hanno rapito il pubblico. La seconda parte del concerto è scorsa in un clima ormai caldo di entusiasmo: il Dvořák elegante dei Valzer di Praga, quello potente della prima Danza slava; ancora gioco, con la divertente Typewriter di Leroy Anderson, dove il percussionista Domenico Monda ha rinnovato in scena la gag di Jerry Lewis, “suonando” con grande bravura una vecchia macchina da scrivere. Altro momento clou è stata una funambolica versione della celeberrima Csárdás di Monti, esaltata dai brillanti interventi solistici di varie prime parti dell’Orchestra (violoncello, clarinetto, flauto, violino, ottavino e tuba) e dalla dinamica direzione di Attura, apprezzatissimi dal pubblico, poi altro ancora fino alla trascinante Furioso Polka di Strauss. Tanti gli applausi e ben quattro bis per una serata di festa attraverso la musica che molti in platea – come hanno dichiarato – non avrebbero voluto che finisse più. Poi ancora Carosone, con “Tu vuò fa’ l’americano“, prima lentissimo come un antico adagio, poi swing trascinante.  Di nuovo Bach in un movimento a ritroso speculare all’inizio in cui Giovanna, dopo aver cantato e suonato, rientrava nel suo guscio mentre la scena scivolava gradualmente dalla luce al buio; un secondo di concentrato silenzio, poi applausi scroscianti per l’eccezionale performance della Nuova Scarlatti e della Famulari. Polemica finale del maestro Gaetano Russo, fondatore della “Nuova Scarlatti”. “Contemporaneamente al concerto di Capodanno, la nostra Orchestra, in tournée in Cina ha eseguito la “Tosca”. Da 25 anni formiamo le nuove leve di musicisti napoletani, ma le istituzioni della città non se ne sono accorti”.

Loading Facebook Comments ...

leave a reply