Neanche il tempo di festeggiare, o quasi, il trionfo in finale di Coppa Italia che l’APU Old Wild West Udine torna a frapporsi nel cammino della GeVi Napoli.
La formazione di coach Boniciolli sarà di scena al Pala Barbuto domani, ore 19.30, per la seconda giornata del Girone Bianco, decisa a fare lo sgambetto alla capolista.
In un vero e proprio tour de force, il successo in casa della Reale Mutua Torino è già da mettere in archivio, ma c’è anche da tifare per le altre due formazioni provenienti dal Girone Rosso: l’eventuale successo di Forlì e Scafati, rispettivamente su Tortona e Torino, aprirebbe ad un allungo in classifica che potrebbe essere già decisivo.
Non si fa illudere dal successo di Cervia coach Sacripanti: “Affrontiamo una squadra molto forte. La formazione friulana lo ha dimostrato anche in finale di Coppa Italia, giocando una gran partita, rimanendo in testa per gran parte del match. Inoltre hanno recuperato Amato ed hanno 11 giocatori che possono scendere in campo mettendo grande fisicità ed atletismo. Loro sono reduci da una bella vittoria con Forlì. Sono convinto che saranno i dettagli a decidere l’esito della gara”.
L’AVVERSARIO
La GeVi ha avuto modo di conoscere le virtù difensive della compagine allenata da Matteo Boniciolli.
Dopo un periodo di flessione, in cui la posizione del tecnico era stata fortemente in bilico (si parlava addirittura di esonero già deciso, evitato da un ripensamento dell’ultimo momento), l’APU ha ripreso forza puntando sulla difesa e sull’asse play-pivot Giuri-Foulland.
Da non trascurare, poi, la mancanza di Andrea Amato, tenuto a lungo ai box da un infortunio; il playmaker ex Scaligera Verona, però, è tornato a disposizione di Boniciolli. Non sarà al 100%, come dimostrano i soli 6 minuti di impiego contro Forlì, ma resta uno dei migliori interpreti del ruolo in tutta la Serie A2.
C’è, poi, l’altro USA a roster, Dominique Johnson: la guardia ex, tra le altre, della Reyer Venezia (1 Europe Cup vinta in maglia orogranata) è il classico giocatore che vedi poco, pochissimo, ma che compare nei momenti importanti della partita; è lui, in effetti, a tenere in partita Udine dopo il sorpasso subito in finale, non bisogna farsi ingannare dal risultato del 40’, maturato negli ultimi istanti e figlio della tripla di Uglietti che siglava l’ormai irraggiungibile +6, divenuto +11 a giochi fatti.
Non bisogna, però, dimenticarsi di Antonutti, capitano e vero e proprio jolly per coach Boniciolli: ala forte dalla spiccata bidimensionalità, può occupare lo spot di centro, anche se rischia di soffrire un pivot puro, come accaduto con Iannuzzi. Il primo tempo della finale, in cui l’APU aveva toccato anche i 14 punti di vantaggio, è in gran parte farina del suo sacco.
Importante l’apporto di giocatori come Nobile, energia e tiro al servizio della squadra, Pellegrino, pivot che ha conosciuto la serie A1 con Venezia, o gli under Deangeli e Schina, involontari protagonisti della polemica finale sul premio di miglior giovane delle Final Eight di Cervia, episodio fortunatamente catalogabile come mero aneddoto.
C’è un conto in sospeso, poi, tra Parks ed Italiano. L’accenno di cavalleria rusticana visto al Pala Cervia promette scintille, con lo statunitense caduto ingenuamente nella provocazione ma pronto a rifarsi nelle fasi successive della gara. Che l’ex Fortitudo Bologna possa essere l’arma designata ad innervosire l’azzurro è prevedibile, starà all’ala del Queens mantenere la calma e rispondergli nel miglior modo possibile: facendo canestro.
L’arma tattica
Triangle and two, questo lo schema difensivo che ha mandato fuori giri un attacco prolifico come quello della Givova Scafati in semifinale. La partenza da underdog, in quel di Cervia, ha forse portato a sottovalutare le effettive capacità di coach Boniciolli e dei suoi ragazzi, la cui stagione era iniziata con qualche difficoltà di troppo.
Anche la GeVi ha sofferto l’ottima fase difensiva dei friulani, chiudendo a soli 28 punti il primo tempo della finale e patendo molto la mobilità di Antonutti.
Sarà, poi, compito fondamentale difendere il pick ‘n roll tra Giuri e Foulland, grimaldello di assoluta efficacia. Anche nella giornata storta del pivot statunitense, il rendimento dell’ex Caserta ha pagato dividendi importanti nella rimonta su Forlì.
L’ULTIMO PRECEDENTE
Coppa Italia a parte, l’ultimo precedente al Pala Barbuto risale alla stagione 2008/09, in serie A.
L’allora Eldo di Mario Maione, con Piero Bucchi in panchina, s’impose alla Snaidero con il risultato di 77-72 grazie al trio Jumaine Jones (23 punti e 4/8 da 3) – Mason Rocca (15, 100% al tiro) – Chris Monroe (16) in una sfida che fu, al di là del risultato, un tuffo al cuore per i tifosi partenopei.
Tra le file di quella Snaidero, infatti, militavano due beniamini del Pala Barbuto: Jerome Allen ed il mai troppo rimpianto Mike Penberthy, a cui Fuorigrotta tributò un mai sopito affetto.
Curiosità: domani, in campo, Udine schiererà un giocatore che prese parte a quella sfida, il capitano Michele Antonutti.
Appuntamento per domani, ore 19.30, con la palla a due; l’incontro sarà diretto dai signori Edoardo Gonnella (Genova), Paolo Puccini (Genova) e Christian Mottola (Taranto).
La diretta dell’incontro, in attesa delle promesse, seppur limitatissime, riaperture al pubblico, sarà disponibile sulla consueta piattaforma LNP Pass, per gli abbonati.
Torna, poi, l’appuntamento con Lino D’Angiò ed Amalia Triggiani che racconteranno le vicende del match nella consueta diretta Facebook “A bordo campo”.
Per chi non potesse seguire il match, o chi volesse rivederlo, è prevista la differita su TeleCapri Sport, canale 74 del digitale terrestre, tv ufficiale del Napoli Basket.