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OLIO: SIRENA D’ORO 2019, VINCE L’EXTRAVERGINE DI OLIVA DOP CILENTO DELL’AZIENDA PIERO MATARAZZO

Direna d’Oro 2019, vincono Campania e Puglia

L’olio extravergine di oliva Dop Cilento dell’azienda Piero Matarazzo di Perdifumo, in provincia di Salerno, e l’evo biologico del frantoio Intini, di Alberobello, nel barese, sono i vincitori della 17ma edizione del Sirena d’Oro. Il premio dedicato agli oli extravergini di oliva Dop, Igp e Bio italiani, che si svolgerà a Sorrento dal 29 al 30 marzo con il patrocinio del ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. L’annuncio è stato dato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Roma, alla quale hanno preso parte il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Filippo Gallinella, il vice presidente della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, Paolo Russo, il sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, il vice presidente nazionale di Coldiretti, Gennarino Masiello ed il presidente di Aprol Campania, Francesco Acampora. Sul podio del Sirena d’Oro, la società agricola Podere Grassi di Greve in Chianti (Fi), con l’olio extravergine di oliva Dop Chianti Classico e l’azienda Tommaso Masciantonio di Casoli (Ch) con la Dop Colline Teatine, che conquistano rispettivamente la Sirena d’Argento e la Sirena di bronzo nella categoria Dop e Igp, mentre l’azienda agricola Donato Conserva di Modugno (Ba) e la società agricola Vernera di Spano & C. di Buccheri (Sr) si assicurano, rispettivamente, il secondo e il terzo posto nella categoria Bio.

Spazio anche al confronto internazionale

Dopo la partecipazione dello scorso anno, tornano le produzioni giapponesi, questa volta insieme a quelle cinesi e portoghesi. Per le tre sezioni, il Premio Cina è andato all’azienda Lianghan Z Hongre N.T.Koroneiki, il Premio Giappone alla Shodoshima Olive Co. Ltd e il premio Portogallo all’azienda Herdade de Esporao. Altri riconoscimenti sono stati tributati dalla giuria di assaggiatori professionisti, guidata dal capo panel Maria Grazia Barone, al Frantoio Intini di Alberobello (Ba) che si è aggiudicato il Premio Gaetano Avallone, intitolato al presidente dell’associazione Oleum, scomparso prematuramente lo scorso mese di febbraio, alla Dop Irpinia dell’oleificio Fam di Ventigano (Av) insignita del Premio Speciale Campania e alla Dop Monti Iblei-Gulfi del frantoio Cutrera di Chiaramonte Gulfi (Rg), che ha ammaliato la giuria del Premio Speciale Sicilia, riunitasi a Catania il 15 marzo, regione ospite di questa edizione e terra dalle importanti tradizioni olivicole. Nelle prossime ore saranno, inoltre, decretati i vincitori del Premio della Stampa, che sarà assegnato venerdì 29 marzo da una giuria di giornalisti. Attesa anche per il nome di uno sei istituti alberghieri della Campania che si assicurerà il primo posto al concorso ”A scuola di olio evo”, una gara di cucina con protagonisti gli oli promossi nell’ambito del Sirena d’Oro, la cui finale è prevista a Sorrento per giovedì 28 marzo, presso l’istituto polispecialistico San Paolo. Nel corso della cerimonia di premiazione, che si terrà a Sorrento sabato 30 marzo, a partire dalle ore 10, presso il Palazzo Municipale, saranno premiati anche i vincitori del corso-concorso di potatura dell’olivo Mastro Potino, giunto alla sua V edizione: Giuseppe Fiorentino, Claudio Cosenza ed Antonio Montagna. Per Filippo Gallinella, presidente della Commissione Agricoltura della Camera, ”il Sirena d’Oro contribuisce in maniera concreta a difendere le peculiarità dei nostri prodotti, sia per quel che riguarda la materia prima, sia per le tecniche di lavorazione”, mentre Paolo Russo, vice presidente della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, ha sottolineato come iniziative come questa siano “il miglior biglietto da visita di un Paese che crede e che scommette nelle proprie eccellenze: riconoscere qualità, tradizioni produttive e territoriali significa tracciare un percorso etico e virtuoso cui tutti dovrebbero guardare per migliorare l’economia e per delineare strategie di sviluppo che puntino sempre di più sulle specificità della nostra terra”.

 

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