Breaking News

PANICO A CATANIA, FORTE SCOSSA: CROLLI E FERITI.

Crolli e feriti, Catania nel panico questa notte dopo una forte scossa di terremoto. Alle 3,19 il sisma più forte dopo uno sciame di 130 scosse. Magnitudo 4.8, epicentro tra Viagrande e Trecastagni, a nord della città dove le persone si sono riversate in strada rifugiandosi nelle auto. Feriti lievemente componenti di una famiglia: un ottantenne estratto dalle macerie della sua casa. Chiusa A18 tra Acireale e Giarre. Secondo quanto riferito dall’Ingv, l’stituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, la scossa ha avuto epicentro a 2 chilometri sul versante dell’Etna, e ipocentro a un chilometro di profondità.

Alle 3,19 il terremoto di magnitudo 4.8 ha sconvolto Catania, ingenti i danni.

Macerie. Numerosi i danni alle chiese e alle vecchie abitazioni, per lo più nella zona di Zafferana Etnea. La macchina dei soccorsi è partita immediatamente e già prima dell’alba il capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha convocato il Comitato operativo a Roma. Quattro i feriti, tutti in maniera lieve. “Siamo vivi per miracolo”, ripetono i due feriti che fanno parte di una famiglia di Fleri. Le pareti della loro casa sono crollate: “Eravamo a letto – ricostruisce il capo famiglia -, ci siamo svegliati di soprassalto e visto le pareti crollarci addosso. Per fortuna i mobili ci hanno protetti dalle macerie”. A Zafferana Etnea un ottantenne è stato estratti dalle macerie della sua abitazione dove il sisma lo ha sorpreso nel sonno: portato in ospedale con un’ambulanza è stato accettato nel pronto soccorso in codice verde per delle contusioni alla testa. Lo stesso per un abitante di Pisano. La forte scossa ha provocato danni alle chiese a Pennisi e alla chiesa del Sacro Cuore a Santa Venerina. Mentre a Zafferana Etnea una casa di riposo per anziani ha riportato delle lesioni e i pensionati si rifiutano di rientrarvi.

Crollata anche qualche vecchia casa disabitata in massi lavici ha subito danni a Zafaferana Etnea. Lesioni in abitazioni si segnalano nell’Acese nella zona di Lavinaio e a Santa Maria La Stella, frazione marinara nella Timpa di Acireale. Etna e stromboli insieme hanno provocato quello che i vulcanologi definiscono un “graduale incremento del degassamento dall’area craterica sommitale” che, di fatto, sta interessando tre delle cinque bocche attive del vulcano principale. Prima si sono registrate sporadiche emissioni di cenere sia dalla Bocca Nuova sia dal Cratere di Nord-Est, culminate verso mezzogiorno in «un denso e continuo pennacchio di cenere scura» visibile da chilometri di distanza. E cinque minuti dopo è iniziata anche un’intensa attività stromboliana – vale a dire un’eruzione con esplosioni di energia moderata, lancio di brandelli di lava incandescente, lapilli e cenere – alla base meridionale del Nuovo Cratere di Sud-Est, verso Serra Giannicola. E se l’Etna chiama lo Stromboli risponde: il vulcano delle Eolie – collegato all’altro siciliano – ha ripreso la sua attività con il lancio di lapilli.

Loading Facebook Comments ...

leave a reply