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Parigi, scontri tra Gilet gialli e Polizia

Oltre 600 manifestanti protestano attorno agli Champs-Elysees di Parigi.

Parigi, agli Champs-Elysees primi tafferugli per le proteste dei Gilet gialli che manifestano senza aver chiesto alcuna autorizzazione. Fra le 500 e 600 persone si sono radunate attorno agli Champs-Elysees per quella che viene annunciata come la terza manifestazione della protesta contro il caro carburante. Già prima delle 9 di stamattina si sono registrati tafferugli con la polizia, presente massicciamente attorno alla grande avenue, devastata dalla guerriglia sabato scorso. Ben 5.000 gli agenti mobilitati nella capitale, gli Champs-Elysees sono chiusi al traffico automobilistico ma aperti ai pedoni.

Già 16 persone sono state fermate attorno agli Champs-Elysees, dove i manifestanti dei gilet gialli appaiono questa mattina spaccati in due. Sulla grande avenue qualche centinaio di dimostranti che hanno accettato di farsi perquisire alle barriere dalle forze dell’ordine e che stanno sfilando in corteo. All’esterno, per lo più sulla piazza dell’Arco di Trionfo, stazionano invece i gruppi che non hanno accettato di essere perquisiti e che si scontrano con la polizia. Per il  momento la protesta appare divisa in due tronconi: da una parte un gruppo pacifico che ha accettato di farsi perquisire dalle forze dell’ordine, dall’altra un gruppo che ha rifiutato i controlli e ha iniziato gli scontri con la polizia. Solo ieri il premier Edouard Philippe ha incontrato a Matignon alcuni dei portavoce del movimento, ma anche in quell’occasione non sono mancate le tensioni. Le rivendicazioni delle casacche gialle vanno ben oltre la questione della benzina. Nella diramata il 26 novembre scorso ai media dopo una consultazione dei simpatizzanti su Facebook, sono state fatte “due principali proposte” all’esecutivo: ritoccare “le tasse al ribasso” e costituire “un’assemblea di cittadini” per dibattere dei temi relativi alla transizione ecologica. E’ stato inoltre chiesto di “tener conto della voce dei cittadini, dell’aumento del potere d’acquisto e della lotta alla precarietà”.

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