Al Palapartenope la prima tappa dello spettacolo teatrale dedicato a Pino Daniele.
Partirà il 7 dicembre dal teatro Palapartenope di Napoli lo spettacolo teateale intitolato “Musicanti”, dedicato a Pino Daniele. Prodotto da Sergio De Angelis per la Ingenius, con la direzione artistica di Fabio Massimo Colasanti, “Musicanti” è la storia di Antonio (interpretato da Alessandro D’Auria) che ritorna nella Napoli degli anni ’70 venticinque anni dopo. Pur avendo trascorso l’infanzia, detesta la città ma ha ricevuto un lascito testamentario dal padre – uno storico locale del porto, in crisi – che si chiama “Ue’ Man”. Tutti temono che Antonio non veda l’ora di chiuderlo, e invece…Tanti colpi di scena. Sul palco un cast di cantanti-attori e ballerini e alcune delle più belle melodie del bluesman partenopeo, suonate live da una band d’eccezione composta da celebri nomi e “amici” di Pino: Hossam Ramzy, percussioni; Elisabetta Serio, tastiere; Fabio Massimo Colasanti, chitarra; Alfredo Golino, batteria; Simone Salza e Mel Collins, sax; Jimmy Earl e Dario Deidda. Nel 2019, il tour attraverserà l’Italia con tappe a Bologna (19 e 20 gennaio, Europauditorium); Padova (25 e 26 gennaio, Teatro Geox); Firenze (14 e 15 febbraio, Obihall); Torino (23 e 24 febbraio, Teatro Colosseo); Milano (dal 7 al 17 marzo, Teatro Arcimboldi) e Roma (dal 7 al 12 maggio, Teatro Olimpico).
Dal patrimonio delle canzoni dell’artista partenopeo, scomparso nel gennaio 2015, sono state scelte, tra le altre, le storiche “Na Tazzulella ‘e cafè”, “A me me piace ‘o blues”, “I say I sto ‘ccà”,” Napule è”, “Viento”, “Yes I know my way”, “Je so pazzo”, “Cammina cammina”, “Lazzari felici”, “Musica musica”, “Tutta n’ata storia”, “Quanno chiove” e alcune canzoni tratte dal repertorio successivo, come “Che soddisfazione” e “Anima”. Le canzoni si mescolano con la drammaturgia e la tradizione partenopea: gli attori e i danzatori si muoveranno all’interno di una scenografia sviluppata su quattro piani e con movimenti coreografici studiati per accompagnare il racconto e la musica.
“L’idea che sta alla base del nostro lavoro – spiega il produttore De Angelis – è portare la musica di Pino a confrontarsi con un nuovo linguaggio, quello dell’opera teatrale. Era una vecchia intuizione, di oltre venti anni fa e adesso, dopo una lunga gestazione e tre anni di lavoro, vede finalmente la luce. Raccontare Pino contaminandolo con il teatro, questa è la nostra sfida”.