Uno a zero, prima pietra per la serie A
La GeVi fa il proprio dovere fino in fondo, pur non tirando come nei giorni migliori, fiaccando ogni velleità ad una Udine apparsa incapace d’impensierirla durante tutti i 40’.
Coach Sacripanti: Abbiam fatto una buona gara 1, con grande solidità difensiva. La cosa importante è che tutti hanno dato un contributo prezioso, la nostra forza è quella di tenere sempre molto alta l’intensità e quindi è necessario che tutti quelli che scendono in campo non facciano errori in difesa ed abbiano sempre il giusto atteggiamento. Da ora pensiamo alla seconda partita.
LA CRONACA
Prima della palla a due, minuto di raccoglimento per la scomparsa di Michele Amoroso, padre di Alfredo, socio della GeVi Napoli.
È Iannuzzi a dover guardare la partita dal parterre, coach Sacripanti sceglie il quintetto classico di regular season, con Zerini in posizione di centro, accompagnato da Lombardi, Parks, Marini e Mayo.
Dall’altra parte, Boniciolli ridà fiducia ad Antonutti, ripresosi dopo il problema al piede, ed al giovane Deangeli.
Sono le difese a dettare legge nei primi scorci di partita, il tabellino si muove solo con un libero di Foulland, ma Mayo mette subito tutti d’accordo con la tripla ed una giocata difensiva che costringe Giuri a pestare la linea laterale, il PalaBarbuto esplode.
Si affaccia, finalmente, anche la tifoseria organizzata azzurra, l’impianto di Fuorigrotta diventa un catino bollente che, in un certo senso, dà una mano a Zerini nel tenere il mismatch con Giuri e costringerlo a sparacchiare sul finire dei 24”.
Da un’altra palla recuperata dal lungo toscano nasce il contropiede che Marini conclude con l’appoggio mórbido al ferro, 7-1 Napoli e time out inmediato di Boniciolli.
Ma non basta, altro contropiede azzurro e Marini si ripete, l’APU è ad oltre metà primo quarto senza aver segnato tiri dal campo, solo 3 liberi a referto, Napoli continua a prevalere in atletismo e resta avanti di 8 lunghezze (11-3).
Il primo canestro dal campo di Udine arriva con un gancetto di Foulland su Burns che, subito dopo, gli restituisce la pariglia.
Al primo quarto mancava la firma del capitano, questa arriva con una tripla senza ritmo che fa saltare in piedi il pubblico, subito costretto a ripetere il gesto atletico dal successivo canestro pesante di Parks.
Udine, mai doma, prova a reagire con la tripla di Giuri, ma Burns replica con il gioco da 3 punti del 22-12, poi Uglietti si va a prendere lo sfondamento di Johnson che chiude la prima frazione. È super GeVi.
Ed è super Uglietti in avvio di secondo quarto: prima fa perdere palla ad Italiano, poi mette la bomba, infine segna da sotto, parziale di 5-0 in cui ci sono tutte le virtù dell’ex Treviso.
Gli azzurri sono ingiocabili, altre due palle recuperate e +17 GeVi; Udine ci mette quasi 4’ a trovare il primo canestro, ma vengono presto respinti da Burns e da Parks che compie una prodezza sotto canestro.
Quando sei in finale playoff, è naturale attendersi una reazione da parte dei tuoi avversari, Udine non è arrivata in fondo per caso e rientra a -12 con Giuri che trova anche un canestro bello quanto rocambolesco, coach Sacripanti ferma il cronometro e chiarisce le idee ai suoi ragazzi.
Giuri accorcia ancora, ma Mayo gestisce magistralmente il pick ‘n roll con Zerini e chiude il parziale.
La box and one schierata da Boniciolli mette qualche bastone tra le ruote della macchina offensiva azzurra, ma la GeVi tiene e va all’intervallo sul 37-27.
Udine non sembra aver schiarito le idee, il canestro dal campo è ancora una meta lontana, che raggiunge sporadicamente; la GeVi, invece, continua a macinare: Mayo e Parks trafiggono la retina a ripetizione, minibreak di 6-0 e Boniciolli è costretto a fermare il cronometro.
La reazione ospite è nelle mani di Giuri, ma Parks fa spellare le mani a tutti con la schiacciata a due mani, l’APU viene tenuta a distanza di sicurezza (47-34).
Il grado di permissività della terna arbitrale sembra mettere in difficoltà i giocatori azzurri; tuttavia Mayo mette d’accordo tutti con la tripla dall’angolo.
Burns sembra, ormai, che giochi in azzurro da settembre: il suo taglio profondo arriva con precisione al millesimo di secondo e viene premiato, schiaccione e 52-36 GeVi.
Se c’è, invece, uno che ha subito critiche anche ingenerose, quello è Sandri: la maledizione al tiro, però, s’infrange dall’angolo ed è massimo vantaggio Napoli (55-37).
Al 30’, gli azzurri conducono per 58-41.
Napoli comincia bene il quarto periodo, tenendo a bada gli avversari con un ottimo Burns; Udine profonde il massimo sforzo e trova in Giuri e Mian la forza di rientrare fino al -12; gli azzurri faticano a trovare di nuovo il filo del discorso e Sacripanti rimanda in campo Josh Mayo che subito regala un cioccolatino a Zerini che scarta senza tanti complimenti.
Dentro anche Lombardi e Parks, asse subito produttivo, anche se l’ex Biella non segna che uno dei liberi guadagnati; Giuri, però, non si arrende e trova la tripla dal palleggio per il -12.
La GeVi controlla il tentativo ospite, Mayo si procura e realizza due liberi, poi Lombardi inchioda la schiacciata del +15, facendo salire i decibel del PalaBarbuto mentre Burns, seduto in panchina, si gira verso i tifosi alzando il pugno in segno di vittoria.
È spettacolo, ora. Lombardi conclude l’alley-oop ispirato da Marini e scatena la festa sugli spalti.
Gevi Napoli Basket-APU Old Wild West Udine72-56 ( 22-12;37-27 ;58-41 )
Gevi Napoli Basket: Zerini 9, Klacar NE, Parks 11, Sandri 3, Marini 5, Mayo 12, Uglietti 7, Lombardi 5, Burns 15, Monaldi 5, Cannavina ne, Coralic NE. All. Sacripanti.
APU Udine: Antonutti 5, Giuri 18, Foulland 3, Pellegrino 4, Mian 8, Italiano 8, Nobile, Johnson 3, De Angeli 2, Schina 2, Mobio 3.
All.Boniciolli
IL COMMENTO
Difensivamente eccelsa, con energie risparmiate in vista delle prossime gare.
La GeVi fa quanto doveva, gestendo il ritmo della partita e prendendo presto le distanze dagli avversari. Certo, fa un po’ male la mira ai liberi e dall’arco, ma è anche vero che gli avversari fanno molto peggio, con il 31% da 2 ed il 27% da 3, risultando superiori solo a rimbalzo, troppo poco se la difesa azzurra ti forza ben 18 palle perse.
Testa a martedì, gara che potrebbe già indirizzare nettamente la serie.
PhotoCredit: Massimo Solimene