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Promoveatur ut amoveatur. Salvini sogna Draghi al Quirinale per liberarsi dell’ingombrante personaggio

In una intervista a Repubblica il capo politico e religioso della Lega lascia trasparire le proprie intenzioni. E mette paletti sulle Riforme

Promoveatur ut amoveatur. Tradotto per Quanti hanno scarsa dimestichezza con l’Antica Lingua dei Romani: “promuovere per rimuovere”.

Promuovere per rimuovere, il Gioco è antico.

Ed è il Gioco che immagina di attuare il Capo Politico e Religioso della Lega per liberarsi di Mario Draghi, insormontabile ostacolo umano al soddisfacimento della insaziabile fame di potere che lo muove.

Fuor di metafora, si spiega così il titolo e il catenaccio della prima pagina di Repubblica di oggi.

Tradotto per il volgo, il Leghista sogna – alla scadenza del Mandato di Sergio Mattarella – l’invio al Quirinale del per Lui Ingombrante Premier.

Un Sogno confidato all’Interlocutore di Repubblica, un sogno imbottito con gli ormai scontati e frequenti accenti adulatori verso l’Inquilino di Palazzo Chigi e con strumentali paletti sulle Riforme.

Detto papale papale, Salvini non sopporta Draghi. Ma poco può di fronte all’autorevolezza del Bersaglio.

Le stesse effimere e propagandistiche azioni di disturbo Salviniane (recenti quelle in materia di coprifuoco e riaperture peraltro recentemente rintuzzate da Palazzo Chigi) nel tempo potrebbero finire col ritorcersi contro il Disturbatore.

Si rassegni dunque il Capo Leghista. Per Lui non può esserci partita contro Mario Draghi e contro la forza dei Poteri Economici dei Quali lo Stesso Draghi è Amico.

E’ una questione di calibri. E quello di Salvini è inadeguato alla bisogna…

 

Ps. “Sopra le Righe”, è uno spazio in progress che a seconda degli avvenimenti di giornata aggiornerà il commento arricchendolo. “Sopra le Righe” è uno spazio che offre a chi scrive il privilegio di potersi esprimere in prima persona su fatti non necessariamente legati alla quotidianità. Uno spazio eretico in cui le opinioni del sottoscritto talvolta non appariranno coerenti con la linea editoriale. Voltaire docet…

Nota per gli Ortodossi della Lingua Italiana. Nella stagione in cui si tende ad inibire e a limitare l’uso delle Maiuscole, vado controcorrente. E chiarisco: le Maiuscole presenti nel testo non contemplate dal corrente galateo linguistico sono volute, esse rappresentano una licenza grafica dell’Autore e intendono conferire la giusta importanza al ruolo della parola gratificata dalla maiuscola. La maiuscola – insomma – funge da sottolineatura. Chiedo venia a Quelli della Crusca,,,

 

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